di Marta VALENTINI
Con la legge di conversione del c.d. decreto “Terra dei Fuochi” (Legge 147/2025(1)) il legislatore torna a mettere mano alla disciplina dei reati ambientali.
L’operazione normativa si sviluppa lungo due direttrici principali.
Da un lato, vengono scomposte e rimodellate alcune condotte già note, che non sono più relegate al ruolo di semplici circostanze aggravanti, ma vengono trasformate in autonome fattispecie di reato. Dall’altro lato, si assiste a un progressivo abbandono dello schema tradizionalmente contravvenzionale, che ha a lungo caratterizzato il diritto penale dell’ambiente, a favore della qualificazione come delitti di numerose violazioni. Il combinato effetto di questi interventi è un marcato irrigidimento del trattamento sanzionatorio complessivo, pensato per rafforzare la tutela rispetto ai c.d. ecodelitti.
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