Analisi normativa e IA generativa: quando ci si può fidare? Il caso del Tribunale delle Imprese di Firenze

Analisi normativa e IA generativa: quando ci si può fidare? Il caso del Tribunale delle Imprese di Firenze

16 aprile 2025

di Andrea TESEI

Il Tribunale delle Imprese di Firenze si è recentemente trovato ad affrontare un caso senza precedenti, che segna un punto di svolta nel rapporto tra tecnologia e diritto. 

Per la prima volta, infatti, una memoria difensiva presentata da un legale presentava riferimenti a sentenze inesistenti, generate da un’Intelligenza Artificiale generativa, nello specifico da ChatGPT. 

La controparte del legale che ha presentato la memoria contenente queste informazioni false ha chiesto la condanna alle spese per responsabilità aggravata, sollevando una questione cruciale: quanto ci si può fidare dell’IA generativa in ambito giuridico?

Le “allucinazioni” dell’IA: un rischio inaccettabile per i professionisti di compliance e del diritto

Le cosiddette “allucinazioni” dell’IA generativa rappresentano ormai un fenomeno ben noto: non sempre i modelli di IA forniscono informazioni accurate, anzi, a volte generano risposte basate su dati infondati o falsi, ma apparentemente credibili. 

Nel mondo dell’IA generativa, infatti, garantire risposte accurate e aggiornate rappresenta una sfida sin dalle origini, dato che i Large Language Models (LLMs) sono molto abili nel generare testi coerenti, linguisticamente corretti e pertinenti rispetto al contesto, ma non possono assicurarne l’affidabilità

I LLMs sono modelli probabilistici molto complessi che prevedono la parola successiva sulla base di un calcolo, risultando in grado di dare risposte di una qualità grammaticale e sintattica tale da sembrare sempre corrette, ma, come noto, non sempre è così.

L’enorme potenziale dell’IA generativa, dunque, si scontra con i suoi limiti in termini di accuratezza fattuale. Limiti che sono del tutto inaccettabili in contesti come quello della compliance e del settore legale, dove le informazioni utilizzate devono essere assolutamente affidabili e aggiornate.

E il caso del Tribunale delle Imprese di Firenze rappresenta un chiaro esempio di come l’utilizzo dell’IA generativa in ambito giuridico possa portare a errori grossolani e gravi conseguenze. In sintesi, i professionisti di compliance e del settore legale che si affidano a strumenti inadeguati – come ChatGPT – rischiano di compromettere la propria credibilità e il lavoro che svolgono per la propria azienda o per i propri clienti.

La fame di soluzioni IA nel settore legale e della compliance

Nonostante queste limitazioni dell’IA generativa e i rischi che ne derivano, il settore della compliance, quello legale e tutti i professionisti che necessitano di analizzare le norme si stanno dimostrando molto affamati di soluzioni IA che possano semplificare e velocizzare il loro lavoro, riducendo contemporaneamente i margini di errore

Il nodo cruciale della questione non è infatti l’utilizzo dell’IA in senso assoluto, ma il fatto di rivolgersi a soluzioni e tecnologie che non sono progettate per soddisfare le esigenze specifiche di questi ambiti e garantire l’affidabilità indispensabile in questi casi.

Come dimostra la vicenda del Tribunale delle Imprese di Firenze, ChatGPT – pur essendo uno strumento molto potente -, si è dimostrato incapace di garantire precisione e affidabilità in contesti giuridici. E lo stesso si può dire di tutti gli altri strumenti di IA:

  • che non si basano su un’adeguata base di dati normativi e
  • che non possono contare su tecniche e metodologie specificamente create per garantire l’affidabilità e l’aggiornamento continuo dei contenuti generati dall’IA.

Come l’IA generativa può rivoluzionare l’analisi normativa

Nonostante i rischi legati all’uso di strumenti impropri, una tecnologia come l’IA generativa ha tutto il potenziale per rivoluzionare il settore legale e quello della compliance, soprattutto se integrata in soluzioni progettate su misura per le esigenze di questi ambiti.

Dalle ricerche condotte su casi d’uso reali identificati nei settori della compliance e in quello legale, l’IA generativa si è infatti dimostrata in grado di garantire diversi benefici.

  • Innanzitutto, gli strumenti di IA possono monitorare costantemente gli enti emittenti normativi italiani, europei e internazionali, ma anche effettuare ricerche avanzate su tutti i documenti emanati dagli enti normativi, semplicemente tramite una chat.
  • Inoltre, un servizio di IA generativa affidabile e aggiornato può garantire ai professionisti legali e del settore compliance informazioni precise e tempestive, oltre alla possibilità di addestrare l’AI per essere di supporto su temi, cause e contesti specifici.
  • Infine, l’IA generativa può essere d’aiuto per generare automaticamente report, atti, pareri e documenti ricorrenti, ma anche per confrontare versioni diverse di documenti giuridici, identificare automaticamente i cambiamenti regolamentari e il loro impatto sia sui processi aziendali che sui procedimenti legali.

In sintesi, l’IA generativa può concretamente ridurre i tempi e i costi legati alla compliance, ma anche consentire di aggiornare le strategie difensive e scegliere con maggiore rapidità ed efficacia la linea da adottare in giudizio.

La risposta ai bisogni dei settori compliance e legale: un’IA generativa davvero affidabile

In un contesto in cui l’affidabilità dell’IA è sempre più al centro dell’attenzione in diversi settori, stanno emergendo diverse soluzioni che ridefiniscono i paradigmi dell’utilizzo di questa tecnologia in ambito normativo. In particolare, si tratta di soluzioni che si configurano come assistenti IA molto evoluti e progettati specificamente per il settore legale e quello della compliance.

Dal lavoro di ricerca che ho svolto in questi anni insieme al mio Co-founder Lorenzo De Mattei, è emerso chiaramente come la fruizione della normativa nei settori altamente regolamentati tramite strumenti di IA non possa basarsi direttamente sui documenti per come vengono emanati dagli enti emittenti. Infatti, il formato e struttura dei testi regolamentari, ad oggi, non rende accessibili ai modelli di IA i dati e il contesto necessari per restituire informazioni legali affidabili e aggiornate.

La soluzione al bisogno di accuratezza e tempestività nella fruizione della normativa da parte dei professionisti legali e di compliance è dunque quella di fornire all’IA testi normativi in un formato che sia machine-readable, dunque leggibile e analizzabile dai modelli di IA.

Grazie a tecnologie di questo tipo, l’IA è in grado di generare informazioni giuridiche certe, aggiornate in tempo reale e prive di errori, offrendo la possibilità di fruire di assistenti IA davvero affidabili anche per la compliance e i professionisti del diritto.

Se infatti, da un lato, il caso del Tribunale delle Imprese di Firenze rappresenta un monito per tutti i professionisti del settore legale e della compliance, dall’altro rappresenta un chiaro segnale di come questi ambiti professionali siano in cerca di soluzioni tecnologiche che consentano di fronteggiare la crescente complessità del panorama normativo. 

Affidarsi a soluzioni IA inadeguate può comportare rischi significativi, ma rinunciare oggi – e ancor più domani – all’IA è impensabile.

La domanda che il settore legale e quello della compliance devono porsi non è se adottare l’IA generativa, ma quale sia la soluzione più affidabile.

Ecco perché l’adozione di soluzioni di Intelligenza Artificiale nel settore della compliance e in quello legale non può prescindere da strumenti che rendano la normativa machine-readable.

In questo modo, l’IA generativa può davvero diventare un alleato prezioso per chi opera in ambiti altamente regolamentati. Grazie a queste innovazioni, infatti, i professionisti di compliance possono finalmente adottare un approccio strategico alle attività di conformità normativa, consentendo loro di fare leva sulla compliance per ottenere dei vantaggi competitivi e non soltanto vivere questa funzione come un obbligo.

Intervento di Andrea TESEI |  LinkedIn, CEO & Co-founder di Aptus.AI


Aptus.AI è la startup italiana che rende la legge digitalmente accessibile, automatizza l’analisi normativa e ottimizza i processi di compliance per il settore finanziario.

Il software RegTech di Aptus.AI presenta una serie di funzioni uniche per i team compliance e, grazie al suo formato proprietario e brevettato machine-readable, consente sia di ricevere istantaneamente le informazioni legali di interesse con una chat di Generative AI sia di ottenere analisi di impatto automatiche, per poter prendere decisioni strategiche proattive.




  • Commento Utente

    Luca Spinelli

    Articolo estremamente puntuale su un tema che rappresenta già oggi una sfida concreta per chi lavora in ambito legale e compliance. Il caso del Tribunale di Firenze evidenzia bene come l’utilizzo “generalista” dell’IA generativa non sia sostenibile in settori ad alta regolamentazione. Concordo sull’urgenza di puntare su modelli addestrati su fonti strutturate, aggiornate e validabili, magari in formato machine-readable. Mi chiedo se non sia arrivato il momento di definire uno standard europeo di interoperabilità normativa per alimentare in modo sicuro queste tecnologie.

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