di Francesco Domenico ATTISANO
Comitato per la Corporate Governance: La Relazione 2020 con gli occhi ad un 2021 sostenibile
Di recente, il Comitato per la Corporate Governance(1) ha approvato e pubblicato la propria “Relazione 2020 sull’evoluzione della Corporate Governance delle società quotate – 8° rapporto sull’applicazione del Codice di Autodisciplina”(2).
Si rammenta che il Comitato(3) ha quale scopo istituzionale la promozione del buon governo societario delle società italiane quotate (e a tal fine, il Comitato medesimo, approva il Codice di Corporate Governance assicurandone il costante allineamento alle best practice internazionali, sia attraverso ogni altra iniziativa che possa rafforzarne la credibilità), garantendo anche un monitoraggio periodico (annuale) dello stato di attuazione del Codice da parte delle società aderenti e indicando le modalità più efficaci per favorire un’applicazione sostanziale delle sue raccomandazioni.
In merito a quest’ultimo aspetto, nel corso dell’esercizio scorso il Comitato “ha completato un ambizioso progetto di riforma dell’autodisciplina sulla Corporate Governance che si è tradotto nell’approvazione, a gennaio 2020, della nuova edizione del Codice di Corporate Governance(4). Inoltre, nel novembre u.s., il Comitato ha pubblicato la prima raccolta di Q&A funzionali alla sua applicazione(5).
Ritornando alla Relazione, il documento, si compone di tre parti:
- relazione annuale 2020, comprendente:
- un’analisi delle attività svolte dal Comitato nell’esercizio scorso;
- l’evoluzione del quadro nazionale ed europeo in materia di governance;
- rapporto sull’applicazione del Codice di Autodisciplina (che va ricordato che era applicabile sino al 31 dicembre 2020, in quanto da gennaio di quest’anno è stato sostituito dal nuovo Codice di Corporate Governance), in cui il Comitato ha valutato l’applicazione delle principali raccomandazioni del Codice; ed in particolare in tema di:
- Composizione dell’organo amministrativo;
- Funzionamento dell’organo amministrativo ;
- Le valutazioni e gli orientamenti strategici del consiglio su competenza e professionalità degli amministratori;
- Amministratori indipendenti;
- Comitati consiliari;
- Politica sulla remunerazione;
- ll rapporto sulla remunerazione;
- iniziative del Comitato per una migliore adesione al Codice da parte delle società interessate (comprensive dell’attività di monitoraggio dell’applicazione del codice e delle raccomandazioni).
Per quanto concerne quest’ultimo tema, poiché il 2021 rappresenterà il primo anno di applicazione della nuova edizione del Codice di Corporate Governance, il Comitato riconsiderando l’insieme delle raccomandazioni fornite nell’ultimo quadriennio, ha formulato alcune indicazioni specifiche nelle 5 aree caratterizzate dal persistere di rilevanti punti di debolezza(6) (vedasi : Informativa pre-consiliare, Applicazione dei criteri di indipendenza, Autovalutazione dell’organo di amministrazione, Nomina e successione degli amministratori, Politiche di remunerazione).
Come riportato nella relazione, il Comitato ritiene che il superamento dei punti di debolezza sia funzionale anche al fine di una migliore applicazione degli aspetti più innovativi del nuovo Codice, ovvero il tema della sostenibilità(7).
Infatti, bisogna ribadire che Codice di Corporate Governance ha introdotto l’obiettivo del “successo sostenibile” come guida per tutti gli aspetti cruciali della governance.
Proprio su questo tema, il Comitato invita i CdA a: “integrare la sostenibilità dell’attività d’impresa nella definizione delle strategie, del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e della politica di remunerazione, anche sulla base di un’analisi di rilevanza dei fattori che possono incidere sulla generazione di valore nel lungo periodo”.
Insomma, a parere di chi scrive, non si può che apprezzare il lavoro coerente e di indirizzo guida del Comitato; in quanto, nell’estate 2019 Borsa Italiana nella sua roadmap aveva annunciato che avrebbe posto particolare enfasi all’integrazione della sostenibilità (anche ambientale e sociale) in tutte le componenti della governance.
In conclusione, si ritiene, pertanto, che nel 2021 – oltre al COVID – gli occhi saranno puntati sulla sostenibilità integrata nelle strategie, nella gestione dei rischi(8), nei sistemi di controllo e nelle politiche di remunerazione delle società.
Per approfondimenti, consultare i seguenti link e/o riferimenti:
Codice di Corporate Governance e agli altri documenti citati nel presente articolo – nel rispetto del Disclaimer di Borsa Italiana, che riporta:…….. È consentito creare un collegamento diretto (“link”) tra una pagina web e questo sito, fermo restando che è vietato il collegamento via framing
(1) Il Comitato presieduto da Patrizia Grieco e composto da esponenti di vertice delle società quotate e delle società di gestione del risparmio, nonché da rappresentanti degli enti promotori (ABI, ANIA, Assogestioni, Assonime, Borsa Italiana e Confindustria.
(3) Cfr. Comitato di Corporate Governance – Borsa Italiana
(4) Cfr. Il Codice di Corporate Governance – Borsa Italiana, 2020
(5) Cfr. Raccolta di Q&A – Borsa Italiana
(6) Cfr. Aree di Miglioramento, Comitato di Corporate Governance – Borsa Italiana
(7) Cfr. F.D. Attisano (2020), “La centralità della sostenibilità nella corporate governance del terzo millennio”; www.riskcompliance.it
(8) Cfr. F.D.Attisano (2020), “Dalla comunicazione della sostenibilità alla gestione del rischio environmental, social & governance (ESG)”; www.riskcompliance.it