UK Anti Money Laundering

Controlli antiriciclaggio nel Regno Unito: in caduta libera

7 maggio 2021

di Ian ROSS

Negli ultimi tre anni si è assistito a cambiamenti epocali, in Europa e nel Regno Unito, in tema di legislazione antiriciclaggio dei relativi report di attuazione della normativa.
Nel 2017 sono stati emanati gli aggiornamenti dei Regolamenti Antiriciclaggio. All’inizio del 2018, il Tesoro ha istituito un nuovo organismo: l’OPBAS, Office for Professional Body Anti-Money Laundering Supervision (Ufficio per la vigilanza antiriciclaggio degli organismi professionali) che opera in qualità di “supervisore” delle autorità di vigilanza antiriciclaggio con la responsabilità di monitorare l’attività di riciclaggio di denaro.

Il 2018 ha visto anche l’emanazione del primo “Unexplained Wealth Order” (UWO) ossia un ingiunzione del tribunale per costringere un soggetto a rivelare l’origine della sua ricchezza (perché ritenuta inspiegabile). E, grazie al Parlamento dell’UE è entrata in vigore la VI Direttiva Antiriciclaggio che comprende alcune drastiche modifiche in relazione alle sanzioni e alle politiche di segnalazione e condivisione dei dati/informazioni.

All’inizio, tutti questi sviluppi sembravano davvero promettenti. Con una promozione fatta attraverso noti cliché come “nuove misure rigorose” e “repressione”, le nuove misure promettono “miglioramenti”; ma la realtà è ben diversa infatti non un singolo caso è stato perseguito per la violazione dei Regolamenti Antiriciclaggio del 2017. Parimenti, le condanne penali per riciclaggio di denaro (Proceeds for Crime Act 2002) sono state una minoranza di proporzioni allarmanti.

Theresa May, sia da Ministro dell’Interno sia da Primo Ministro ha distolto lo sguardo sui miliardi di denaro degli oligarchi russi che si riversavano nel Regno Unito mentre i “donatori” del partito conservatore (Tory) tacevano su “qualunque situazione di riciclaggio di denaro” fino al caso Skripal – di avvelenamento col Novichok – del marzo 2018, quando si è presentata una chiara opportunità politica.

Anche, l’allora Ministro degli Esteri Boris Johnson ha seguito la direzione della corrente. Il suo tono patologico e le sue grida contro “la Russia e tutto ciò che è russo” hanno rivelato chiaramente la retorica che governa la realtà. E se del Premier David Cameron si ricorda sempre la famigerata gaffe del 2016 sul fatto che Nigeria e Afghanistan “sono Paesi assolutamente corrotti“, Johnson non è stato da meno con le sue dichiarazioni – alla stampa – sulla Russia, non coerenti, ideologicamente o legalmente.

Successivamente, Johnson ha trasformato l’introduzione degli UWO in un missile politico con la presunzione “per reprimere i ricchi oligarchi russi” con proprietà a Londra. Ma gli “ordini” sono già stati contestati.

Se l’obiettivo della National Crime Agency (NCA) è sequestrare, congelare, confiscare senza condanne, allora sembra che stiano seguendo passo passo un’agenda politica. La NCA utilizza il “test” applicato ad un soggetto UWO quando formula un giudizio sommario in base alle disposizioni che le proprietà sono state acquistate con proventi criminali. In definitiva, questo impone alla difesa l’onere della prova per dimostrare che non sono colpevoli di riciclaggio di denaro. E l’allarmante incoerenza, l’opportunismo politico e l’effetto silo dell’applicazione delle norme antiriciclaggio stanno implodendo la nostra capacità di affrontare il riciclaggio di denaro.

Recentemente, nel 2018, Margaret Hodge ha guidato una coalizione affinché il Regno Unito aderisse all’allora V Direttiva Antiriciclaggio dell’UE. Quella Direttiva ha richiesto diversi anni per essere implementata ed è stata guidata dal Gruppo Egmont, una rete globale composta dalle unità di informazione finanziaria (FIU) di 151 giurisdizioni, inclusa la National Crime Agency (NCA). Il gruppo si è riunito nel febbraio 2016 per discutere:

  • il miglioramento del flusso di dati di intelligence finanziaria;
  • l’accesso a fonti di informazioni finanziarie; e,
  • l’espansione dello scopo per la creazione delle Segnalazioni di Transazioni Sospette (Suspicious Transaction Reports, STR).
  • Inoltre, hanno cercato di estendere le definizioni di Persone Esposte Politicamente (Politically Exposed Persons, PEP).

Transparency International, dopo la pubblicazione dei Panama Papers, ha spinto per un maggior numero di registri pubblici, ma senza sapere chi siano effettivamente i colpevoli e di cosa. Un ex capo della polizia internazionale ha chiesto la “uberisation” della condivisione dei dati, senza pensare al problema che è improbabile che un analista che condivide i dati con un altro dall’altra parte del mondo sappia cosa sia effettivamente il riciclaggio di denaro. Un appello alla condivisione di informazioni, che è prevedibile e comprensibile per i criminali e, specialmente per scaltri riciclatori di denaro, ci porta a cadere nelle stesse trappole mentre il riciclaggio di denaro continua all’infinito…

L’adozione delle “blacklist” e delle “greylist” da parte della UE ha reso ancora più instabile la situazione del Regno Unito.

La criticità principale è che non si applica ai centri finanziari offshore affiliati al Regno Unito, ossia le British Virgin Islands, Bermuda, Jersey, Guernsey e Isle of Man, definite comunemente “dipendenze della corona”. Allora perché inseguire la legislazione che diventerà de facto impraticabile? (a meno che, naturalmente, per qualche miracolo non fermiamo tutto il riciclaggio di denaro entro il 2020).

DOV’È LA COERENZA?

Le banche sono ora considerate, addirittura anche dai tribunali, una parte centrale della criminalità organizzata (si pensi al caso di HSBC che in 3 anni ha riciclato più denaro di quanto abbia fatto la mafia russa in 10 anni) e, nonostante le multe record da parte della Financial Conduct Authority (FCA), gli sforzi per riconoscere le responsabilità ai senior level spesso falliscono miseramente.

Nel caso del trader di UBS, Arif Hussein, accusato di aver manipolato il tasso di prestito interbancario Libor, il giudice Timothy Herrington ha messo alla berlina la stessa Authority ossia la Financial Conduct Authority (FCA). Perché la FCA ha passato cinque anni a perseguire il trader ma non ha indagato sui senior manager? La banca svizzera ha ammesso una manipolazione sistemica dei tassi interbancari e, infatti, ha pagato una sanzione di USD 1,5 MLD. La risposta era semplice: “Per come vanno queste cose oggi, i senior manager riescono in qualche maniera a tenere le proprie impronte lontane dai documenti rilevanti“. E QUESTA dichiarazione proviene dal giurista della FCA. La stessa FCA che si è guadagnata rapidamente il nome di Fundamentally Complicit Authority (Autorità Fondamentalmente Complice). D’altra parte, la FCA che “distribuisce multe” non placa la questione delle autorità di regolamentazione e vigilanza che efficacemente riescono a creare l’immunità per i banchieri a livelli senior disonesti. “È diffusa una cultura della plausible deniability (negazione plausibile)“.

Inoltre, i regolatori tollerano gli amministratori delegati dominanti e narcisisti che controllano la cultura sottomessa nelle loro organizzazioni e si circondano di accoliti. Le strutture di governance consentono a questo tipo di amministratori delegati di nascondersi dietro la facciata del processo decisionale collettivo. La maggior parte dei Consigli d’Amministrazione fornisce poche o nessuna informazione interessante quando tutto va male, o detto meglio, diventa pubblico. Di fronte alla condanna pubblica, i CdA o di solito offrono un sostegno acritico e incondizionato al loro “responsabile” e fra gli stessi componenti del CdA.

ULTERIORMENTE IN DISCESA

Transparency International ha fatto riferimento a ingenti somme di denaro per provvigioni di vendita incassate dagli agenti immobiliari quando facilitano la vendita di proprietà “criminali”. Un punto interessante, visto che attualmente circa 86.000 proprietà sono di proprietà di società anonime registrate nel Regno Unito. Tuttavia, nel giugno 2018, l’Her Majesty’s Revenue and Customs (Dipartimento Entrate e Dogane) ha dichiarato alla Commissione del Tesoro che – all’interno della “spending review” (revisione della spesa) del governo del prossimo anno – intende porre fine al proprio ruolo di regolatore antiriciclaggio degli agenti immobiliari, e cercando di individuare altre organizzazioni che più adatte allo scopo.

Dato che solo lo 0,12% di tutte le segnalazioni di attività sospette nel 2015 e nel 2016 provenivano da agenti immobiliari, il ritiro dell’HMRC da un ambito chiave nazionale ad alto rischio di riciclaggio di denaro solleva la questione di chi affronterà questo problema, se le agenzie non dispongono di risorse sufficienti?

L’unica opzione praticabile sarebbe Companies House – che in UK gestisce il Registro delle Imprese – la cui efficienza operativa è deplorevole. La facilità con cui i criminali possono creare società fittizie diventerà più facile anziché più difficile. I servizi online sono indietro di mesi e la due diligence rasenta l’inesistenza. Ancora una volta, è sorprendente come un centro così fondamentale per il rischio di riciclaggio di denaro sporco sia dotato di risorse così scarse e gestito male.

È COSÌ…

Se il Regno Unito è la capitale mondiale del riciclaggio di denaro, perché è così? È perché siamo così incompetenti e veniamo sopraffatti? No, probabilmente questo è dovuto:

  • a controlli ridicolmente deboli sul riciclaggio di denaro e,
  • a responsabili dei controlli e della regolamentazione nella storia recente che sono disposti a distogliere lo sguardo sui miliardi di entrate illecite che si riversano nel Paese, a condizione che continuino a riversarsi nel Paese.

Ed è abilmente assecondato da tardive drammatizzazioni politiche che hanno questi effetti sull’applicazione e gestione delle normative antiriciclaggio. Purtroppo, i livelli di riciclaggio di denaro, soprattutto nella City di Londra, non mostrano segni tangibili di diminuzione.

 

Intervento di Ian Ross, noto esperto di antiriciclaggio e compliance nel Regno Unito nonché accreditato presso il Tribunale Penale Internazionale. È psicologo investigativo, specialista contro le frodi e Fellow CMI (Chartered Management Institute).

 



  • Commento Utente

    Maurizio

    Grazie per l’ articolo molto interessante

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