In un contesto in cui le normative diventano sempre più complesse e difficili da interpretare – e le aziende e gli imprenditori si trovano ad affrontare sfide legali quotidiane che richiedono un supporto competente e all’avanguardia – abbiamo incontrato: Roberto FIORE, Avvocato socio fondatore e Teresa CAMPANA, Avvocato Partner di LP Avvocati.
Con una visione orientata al cliente, LP Avvocati si pone come un vero e proprio “Legal Partner“, un punto di riferimento solido, al fianco delle imprese e degli imprenditori per guidarli attraverso le sfide e le continue trasformazioni normative.
Roberto, partiamo da te, come nasce il nome LP Avvocati? Ci racconti qualcosa a riguardo?
Roberto FIORE: Si, ti racconto. Molti studi legali scelgono il nome del partner di riferimento; noi invece ci siamo orientati verso un nome collettivo per sottolineare il valore della collaborazione.
Nello specifico, “LP” sta per Legal Partner (poi diventato LP Avvocati per esigenze pratiche di dominio e di comunicazione). L’idea alla base era – e rimane – quella di diventare partner legali dei nostri clienti, pensando al concetto di “partner” non tanto nella sua accezione imprenditoriale, quanto nel suo significato più autentico: un partner è una figura vicina, un alleato.
Qualcuno su cui il cliente può contare…
Esatto! Il nostro obiettivo è essere un punto di riferimento per tutti i nostri clienti, essenzialmente imprenditori e aziende: dalle realtà più piccole, che aiutiamo a nascere ed a crescere, fino a quelle già consolidate. Intorno a questo concetto ruota il vero significato e l’evoluzione del nostro nome.
Mi sembra che l’idea sia quella di mettere il cliente, come si usa dire da queste parti, “nell’ovatta”: insomma, coccolarlo e metterlo al centro dell’attività. Inoltre, questa visione di “Legal Partner” tra di voi mi pare un concetto decisamente all’avanguardia per l’epoca in cui lo studio è stato fondato…
È importante risalire alle origini, alle radici, perché rappresentano la parte più profonda, ma anche la meno visibile. Spesso si guarda solo l’albero e i suoi fiori, senza pensare che sono proprio le radici a sostenerlo e a garantirne la vita. Se le radici sono salde, solide e vive, l’albero cresce sano; altrimenti, con il tempo, rischia di indebolirsi. In questo senso, possiamo dire che il nome LP rappresenta la nostra vera radice.
Vorrei fare ora una domanda a Teresa. LP Avvocati si distingue anche per la sua struttura organizzativa. Ci racconti qualcosa di più?
Teresa CAMPANA: Siamo organizzati come Società Cooperativa. Il passaggio da Associazione Professionale a Società Cooperativa si è formalizzato nel 2018 (all’epoca eravamo il quarto studio in Italia a costituirsi in questa forma societaria).
La scelta della cooperativa è stata per noi un’evoluzione naturale, quasi fisiologica. Non si trattava solo di un cambiamento giuridico, ma di un nuovo modo di concepire, costruire e vivere lo Studio che ci rappresenta ancora oggi, a distanza di anni.
La struttura orizzontale tipica della cooperativa (che si ispira al libro rivoluzionario di Frederic Laloux, “Reinventare le Organizzazioni”) ci ha permesso di creare un modello che sintetizza perfettamente i valori in cui crediamo e che ci accomunano. Il nostro Studio è pensato come un ambiente in cui la persona – con le proprie attitudini, caratteristiche e inclinazioni – possa esprimersi al meglio.
Uno dei principali valori aggiunti di LP è, secondo me, l’approccio multidisciplinare che consente di offrire ai clienti un supporto completo e altamente personalizzato. All’interno dello Studio convivono infatti professionalità diverse, ognuna con il proprio percorso, la propria esperienza e la propria expertise. Grazie a questa sinergia possiamo proporre soluzioni su misura per ogni cliente, garantendo un supporto a 360°.
Immagino che, se uno di voi ha un rapporto più diretto con un cliente, coinvolga poi di volta in volta le altre figure professionali per offrire un servizio davvero completo e su misura. Trovo che sia una sintesi molto efficace: un filo conduttore che, partendo dai vostri valori, si riflette nella scelta della cooperativa, con l’obiettivo di offrire un supporto legale altamente specializzato e dedicato.
Un’altra peculiarità di LP è la forte presenza femminile che rappresenta il 70% del team. Attualmente siamo circa 30 professionisti, di cui 10 soci, con una netta predominanza di donne, come avrai già avuto modo di notare conoscendoci meglio.
Questa caratteristica si riflette anche nella composizione del Consiglio di Amministrazione dove è infatti rappresentata la nostra eterogeneità non solo in termini di esperienze e competenze, ma anche di età e di genere.
Inoltre, la forma cooperativa consente di valorizzare le singole professionalità, promuovendone il senso di responsabilità individuale. Secondo questa prospettiva, abbiamo recentemente formalizzato delle linee guida volte a definire percorsi di crescita chiari e concreti per tutti i professionisti dello Studio.
Vi faccio i miei complimenti anche a livello personale, perché è bellissimo ascoltare il vostro percorso e capire come lo avete costruito. Collaborare con voi è un piacere, dal momento che condividiamo valori solidi in cui crediamo.
Ora vorrei chiedere a Roberto, visto che si parla tanto di innovazione tecnologica e intelligenza artificiale: so che l’innovazione gioca un ruolo importante nel vostro studio. Quali strumenti utilizzate per ottimizzare il vostro lavoro?
Roberto FIORE: Per noi la tecnologia è una passione, ma anche una necessità per restare competitivi e al passo con i tempi, rimanendo in sintonia con l’evoluzione del contesto in cui operiamo. A volte, la professione dell’avvocato mi ricorda quella dell’insegnante. Basta entrare in una scuola italiana per avere la sensazione di fare un salto indietro nel tempo: esagerando, agli anni ‘60-‘70, e se va bene, agli ‘80-‘90. In pratica, significa trovarsi di fronte a un sistema fermo a 30 anni fa. I miei figli frequentano una scuola diversa dalla mia, ma i banchi sono quelli che usavo io più di 30 addietro. Certo, la lavagna è stata sostituita dalla LIM (Lavagna Interattiva Multimediale), ma nella maggior parte dei casi viene utilizzata esattamente come una lavagna tradizionale.
Anche nella professione legale c’è questo rischio: molti avvocati continuano a lavorare con gli stessi metodi di decenni fa. Noi abbiamo sempre cercato di non cadere nella trappola. Il mondo corre più veloce della professione legale e restare al passo con la tecnologia è una sfida complessa, ma necessaria.
Il nostro primo approccio all’utilizzo di strumenti innovativi (considerati atipici nel settore forense, ma comuni in molti altri ambiti produttivi) è avvenuto con Luminance, un software sviluppato da una compagnia inglese. Inizialmente pensato per supportare le Due Diligence, questo strumento è stato progettato per analizzare grandi quantità di dati e, nel tempo, si è evoluto fino a diventare un valido supporto anche per l’analisi di ingenti volumi di documenti in ambito investigativo. In Italia era praticamente sconosciuto e siamo stati tra i primi a utilizzarlo. La nostra esperienza con Luminance è nata in occasione di un processo penale di grandi dimensioni che coinvolgeva 40 terabyte di dati e documenti. In quel contesto abbiamo deciso di testarlo e, vista la sua efficacia, abbiamo avviato una partnership con la società produttrice. Quella è stata la prima vera accelerazione tecnologica per il nostro Studio.
Utilizziamo la tecnologia anche per migliorare la nostra organizzazione interna. Ad esempio, invece di affidarci a WhatsApp per la comunicazione tra professionisti, abbiamo scelto Slack, una piattaforma di messaggistica professionale che consente di creare gruppi di lavoro dinamici, condividere documenti e organizzare meglio la collaborazione. Questo ci aiuta a mantenere un approccio più business-oriented, evitando di utilizzare strumenti ideati per scopi personali in un contesto professionale.
Un altro strumento estremamente utile per la nostra attività è Plaud Notes. Si tratta di un software potenziato dall’intelligenza artificiale che, oltre a consentire la registrazione degli incontri, permette la trascrizione automatica in qualsiasi lingua, la creazione di sommari, la generazione di mappe concettuali e la condivisione immediata dei contenuti. Per noi è un supporto fondamentale perché da un lato, rispetta le esigenze del nostro settore che richiede documentazione dettagliata e tracciabilità; dall’altro, rappresenta un enorme valore aggiunto in termini di efficienza e rapidità.
Questi sono tre strumenti chiave che utilizziamo, ma, come ti dicevo, il nostro obiettivo è rimanere costantemente aggiornati sulle nuove avanguardie tecnologiche. Attraverso una piattaforma che monitora quotidianamente i nuovi software basati sull’intelligenza artificiale a livello globale, testiamo strumenti innovativi per valutarne l’effettiva utilità nel nostro lavoro e apportare realmente un valore aggiunto.
Teresa, vorrei farti un’altra domanda: quanto è importante il legame tra consulenza legale e mondo accademico?
Teresa CAMPANA: Il confronto con l’Università è un aspetto sicuramente fondamentale per la nostra crescita. Se guardiamo ai percorsi professionali di molti componenti dello Studio, sia di soci, che di professionisti non soci, ritroviamo esperienze significative all’interno dell’università, seppur in forme diverse. Alcuni di noi, subito dopo la laurea, hanno ricoperto ruoli come assistenti di cattedra, cultori della materia o docenti a contratto. Questo dimostra come l’attenzione verso l’ambito accademico sia sempre stata presente e oggi lo è ancora di più.
Il nostro Studio ha un approccio pragmatico, attento alle esigenze specifiche del cliente, ma al tempo stesso fortemente orientato all’aggiornamento costante. In questo senso, l’università rappresenta per noi un luogo ideale dove possiamo esprimerci al meglio. La partecipazione a Master post-universitari e a corsi di specializzazione ci offre una duplice opportunità: da un lato, ci consente di apportare il nostro valore aggiunto come consulenti; dall’altro, ci permette di mantenere un costante confronto con il mondo accademico, un elemento essenziale di stimolo all’aggiornamento e alla crescita professionale.
Vorrei rivolgere ancora una domanda a Roberto: il vostro studio ha una forte presenza internazionale. Qual è il percorso che avete intrapreso in quest’ambito?
Roberto FIORE: L’internazionalizzazione rappresenta uno dei nostri obiettivi strategici per il futuro, si tratta di un percorso avviato già da diversi anni e attualmente in fase di consolidamento.
Il nostro Studio è partito dal diritto penale, ma nel tempo ha incentrato una parte rilevante dell’attività sulla fase preventiva della compliance. Questo cambiamento ha reso necessario un costante riferimento al mondo anglosassone, in particolare con gli ordinamenti statunitense e britannico, dove la compliance è nata e si è sviluppata in anticipo rispetto ai sistemi giuridici.
Il legame con l’ambito internazionale si è rafforzato prima a livello di studio, poi attraverso il confronto con esperti stranieri e, infine, con la sua applicazione pratica. Da qui, il passaggio successivo è stato naturale: non solo accogliere clienti internazionali, ma iniziare a espanderci attivamente oltre i confini nazionali.
Un punto di svolta significativo è arrivato con la mia esperienza, ancora attuale, nel Comitato Anticorruzione del Buisiness at OECD (BIAC) che rappresenta, ad oggi, il livello più alto di questa espansione. L’incarico ha una doppia dimensione: da un lato business, dall’altro istituzionale; è un’esperienza pratica, ma al tempo stesso un importante stimolo intellettuale al miglioramento.
Un ulteriore passo in questa direzione è stato il coinvolgimento come rappresentante dell’UNI, l’Ente nazionale di normazione, nei gruppi di lavoro dell’ISO (International Standard Organization) per la creazione di nuovi standard internazionali. L’ultimo in ordine di tempo è lo standard ISO 37008 sulle Internal Investigations che segna un ulteriore avanzamento del nostro impegno in un contesto globale.
Mi sembra dunque di capire che il vostro contributo in questi gruppi di lavoro si basi sull’esperienza pratica da legali, che si riflette direttamente nella definizione delle normative.
Esatto, ma il valore aggiunto di questo percorso non si limita a ciò che possiamo offrire, come dicevi, ma include anche ciò che possiamo ricevere in termini di crescita e arricchimento professionale. Contribuire alla strutturazione di uno standard internazionale è stata un’esperienza altamente stimolante. Pur trattandosi di una normazione volontaria, il suo impatto è significativo: è trasversale, globale e apre la riflessione su aspetti spesso poco considerati. Nel nostro lavoro, soprattutto in ambito penale, ci occupiamo principalmente della patologia della norma, cioè della sua violazione; in questo caso, invece, il processo è stato inverso: pensare a come scrivere una norma.
L’ultimo passaggio, poi, riguarda il business vero e proprio. Se la prima fase del percorso ha avuto un taglio più istituzionale e la seconda è stata incentrata sulla normazione, il passo successivo è stato applicare queste competenze all’attività quotidiana. Grazie alla conoscenza di più ordinamenti, siamo in grado di offrire un supporto concreto sia alle aziende straniere che vogliono entrare nel mercato italiano, sia a quelle italiane che desiderano espandersi all’estero. L’obiettivo è costruire una compliance su misura che tenga conto non solo del contesto di destinazione (Italia o estero), ma anche delle specificità normative dell’azienda e del Paese di provenienza.
Immagino, quindi, abbiate una rete di contatti in vari Paesi, così da assistere i clienti in modo completo, sia in ambito penale (quando necessario) sia in quello della prevenzione, come hai accennato poco fa, grazie a una doppia competenza.
Vorrei fare ora una domanda più personale a Teresa: diventare avvocato era il tuo sogno?
Teresa CAMPANA: Sì, da bambina sognavo di diventare avvocato o giornalista. Da un lato mi affascinavano le storie, dall’altro ero attratta dal mondo della comunicazione: mi piaceva ascoltare e, al tempo stesso, desideravo essere parte attiva del processo comunicativo.
Ripensandoci ora, a distanza di anni, mi rendo conto che comunicazione e ascolto sono due elementi fondamentali di entrambe le professioni. Il mio percorso di studi mi ha poi portato ad intraprendere la carriera legale e, a distanza di tempo, credo di aver fatto la scelta giusta.
Mi sento fortunata ad aver trovato un luogo di lavoro che mi ha accolto con le mie ambizioni e peculiarità, consentendomi di esprimerle al meglio.
Capisco quando dici di sentirti fortunata, ma credo anche che un po’ la fortuna ce la si debba creare, mantenendo sempre viva la curiosità e cercando un posto in cui ci si senta a proprio agio. E ora, da partner e componente del Consiglio di Amministrazione, puoi dare il tuo contributo allo sviluppo dello studio. Arriva sempre il momento in cui ci si guarda indietro e si realizza la strada fatta.
Chiudo con un’ultima domanda per Roberto: quali sono i vostri obiettivi e piani di sviluppo per il futuro? Hai già menzionato l’internazionalizzazione, ma puoi darci qualche anticipazione in più?
Roberto FIORE: È un percorso iniziato ormai 15 anni fa e portato avanti con costanza. Mi piace pensare che, pur con alcuni piccoli cambiamenti lungo il cammino – che, riletti oggi, si rivelano in realtà significativi – il filo conduttore sia rimasto lo stesso. Ad esempio, il passaggio dalla parte giudiziale a una componente sempre più stragiudiziale e consulenziale è stato naturale e graduale. Questa progressione fatta di piccoli passi coerenti permette di rimanere fedeli ai propri valori, sviluppando ciò che già esiste in modo organico e sostenibile.
L’internazionalizzazione è una delle nostre priorità, perché siamo convinti che ci sia molto da offrire e molto da ricevere.
Allo stesso modo, il percorso verso la certificazione “B Corp” è un obiettivo a cui stiamo lavorando con dedizione. Attualmente, stiamo portando avanti diverse certificazioni per lo Studio, con l’obiettivo di giungere a quello che riteniamo un traguardo strategico: il riconoscimento ufficiale come Benefit Corporation, consolidando il nostro impegno verso un modello di business sostenibile e responsabile.
Per quanto riguarda le materie di interesse, manteniamo lo stesso approccio: intercettare in anticipo le esigenze del mercato. A questo proposito, mi piace sottolineare un principio fondamentale: il cliente deve essere al centro del nostro Studio, così come nello Human-Centered Design si progetta il prodotto pensando prima di tutto all’utente finale e non soltanto all’estetica; allo stesso modo, non si tratta di inventare un business che ancora non esiste, ma di capire di cosa le aziende hanno bisogno oggi e, sulla base di queste esigenze, individuare settori ancora poco esplorati.
Seguendo questa logica, ci stiamo focalizzando in particolare su due ambiti che saranno centrali per il nostro futuro:
- investigazioni interne: rappresentano una sorta di “chiusura del cerchio” tra la compliance e la prevenzione, da un lato, e la sfera giudiziale, dall’altro.
- gestione dei rischi cyber: un aspetto ormai imprescindibile per i nostri clienti che richiedono un approccio integrato alla gestione del rischio. Non si tratta solo di difendersi dagli attacchi informatici, ma anche di progettare prodotti già “sicuri all’origine”, in linea con normative come il Cyber Resilience Act.
È ora di superare l’idea della compliance come semplice strumento per evitare sanzioni, e iniziare a considerarla come un valore aggiunto: un sistema che, se ben strutturato, migliora il modo di lavorare e, di conseguenza, aiuta a generare nuovo valore. Questi sono i due ambiti operativi su cui puntiamo.
Da quello che mi pare di capire, i vostri pilastri per il futuro si fondano su internazionalizzazione, investigazioni interne e sicurezza informatica. Tre elementi chiave che riflettono una visione strategica e trasversale, orientata non solo a innovare il ruolo dell’avvocato, ma anche ad anticipare le esigenze dei clienti e le sfide del futuro.
Grazie Roberto FIORE e Teresa CAMPANA per questa bella e approfondita intervista!
LP Avvocati è uno studio legale multidisciplinare di Roma.
Il Dipartimento di Compliance offre assistenza in materia di responsabilità da reato degli enti, anticorruzione, privacy, cybersecurity, salute e sicurezza sul lavoro, tutela dell’ambiente, whistleblowing, indagini interne e diritto dello sport. Gli avvocati ricoprono anche il ruolo di docenti presso Università, pubbliche e private; ISPRA; Camera Penale e altri Enti oltre a partecipare periodicamente, quali relatori, a convegni nazionali e internazionali.
Lo Studio si avvale di tecnologie avanzate e di strumenti di intelligenza artificiale per prestazioni di alto livello.