Le aziende, oggi più che mai, si vengono a confrontare con una realtà sempre più complessa caratterizzata da:
- incremento dei rischi;
- aggiornamento/modifica della regolamentazione di settore emanata da molteplici attori: agenzie governative, autorità di vigilanza ed enti a livello italiano, europeo e internazionale.
Le attività di “compliance” (da comply with = adempiere, attenersi alle regole) stanno diventando, quindi, sempre più importanti sia a livello nazionale che internazionale. L’Unione Europea, ad esempio, nell’ambito di un processo generale di progressivo avvicinamento delle legislazioni degli Stati membri, sta adottando linee guida che i governi dei singoli Stati devono attuare sotto forma di nuove leggi al fine di eliminare ogni ostacolo tecnico, amministrativo o normativo alla libera circolazione delle merci e delle persone e ciò comporta anche per le aziende nuovi adempimenti interni.
La compliance, pertanto, non è più solo un’opzione ma è diventata una attività necessaria per le aziende; in caso di violazioni o di incidenti, infatti, CEO, manager e membri del CdA potrebbero essere perseguiti penalmente e sanzionati. Anche la pressione dell’opinione pubblica è cresciuta: oggi, ad esempio, c’è una maggiore consapevolezza sul clima e sull’ambiente e le violazioni delle regole possono causare gravi danni alla reputazione e all’immagine delle aziende: i social media, la stampa e il pubblico possono anche intensificare questo effetto. Attraverso l’implementazione e lo sviluppo di una compliance aziendale, correlata al sistema di controllo interno, si può andare a valutare la conformità delle regole di funzionamento che l’azienda ha adottato o è tenuta a rispettare, e monitorare costantemente l’attività e l’operato dei soggetti collegati all’impresa in modo diretto (es. dipendenti, amministratori) o indiretto (es. consulenti, fornitori).
Una buona compliance aziendale porta, quindi, diversi vantaggi alle organizzazioni, a prescindere dalla loro dimensione o dal settore di riferimento:
- permette di riconoscere per tempo eventuali violazioni della legge e diminuisce il livello di rischio, anche economico;
- sviluppa una maggiore consapevolezza sulla gestione etica delle attività;
- responsabilizza l’intera struttura organizzativa;
- protegge e dona sicurezza agli stakeholder (clienti, fornitori, partner) e permette all’azienda di diventare più attraente dal punto di vista commerciale;
- migliora e valorizza la brand reputation.
Come comunicare la compliance in azienda
All’interno di ogni impresa è, però, fondamentale non settorializzare ruoli e responsabilità ma essere proattivi e celeri nell’assicurare un’adeguata ed equilibrata comunicazione (interna ed esterna) al fine di avere piena consapevolezza:
- delle gerarchie aziendali,
- dei relativi compiti,
- delle funzioni e responsabilità.
Un approccio comunicativo trasparente ed efficace, identificabile anch’esso come bene aziendale, che coinvolga tutti i players dell’azienda – interni ed esterni (fornitori, clienti) – per mettere in atto una valida e funzionale organizzazione aziendale. Proprio per questo, comunicazione e approfondita conoscenza normativa sono parole chiave dell’impresa di cui tenere conto, affinché nella gestione del proprio business non si oltrepassi quella sottile linea tra ciò che è lecito e ciò che non lo è. Ecco allora che la formazione può svolgere un ruolo fondamentale.
Il ruolo della formazione
Nei contesti aziendali strutturati secondo principi moderni e al passo con le esigenze di operatori e clienti, la formazione dei dipendenti e collaboratori che prestano la loro opera all’interno dell’impresa riveste un ruolo di importanza strategica. La concorrenza sempre più agguerrita, soprattutto in determinati settori, spinge le imprese a perseguire obiettivi sempre più performanti, che si ottengono molto spesso attraverso la pianificazione e la cura della formazione dei dipendenti. L’attività formativa, considerata ormai come processo necessario e continuo, favorisce la crescita individuale e collettiva, consentendo alle imprese di nuova generazione di incrementare la loro competitività e di rispondere in modo efficace alle molteplici sfide del segmento di mercato in cui svolgono la propria attività.
La formazione aziendale, a differenza di quella accademica, dovrebbe essere orientata al “saper fare” e non limitarsi ai “saperi” e alle conoscenze. Si dovrebbe occupare delle applicazioni aziendali concrete anche ricorrendo a giochi, role playing, simulazioni, business case e altri esercizi esperienziali. “Content is king”, si direbbe in inglese per enfatizzare il ruolo cruciale del contenuto che per essere efficace nel tempo deve essere anche coinvolgente.
Un aspetto fondamentale della formazione aziendale è che questa riguarda l’intero organigramma d’impresa, dagli organi direttivi e decisionali a quelli operativi, in un’ottica di miglioramento costante delle proprie conoscenze, non solamente dal punto di vista tecnico, ma anche relazionale e di adattamento alle nuove realtà. Un piano di formazione efficace dovrebbe quindi combinare sapientemente hard e soft skills, perché sono ciascuna funzionale all’altra, si integrano e si supportano a vicenda.
Molto spesso, il successo o l’insuccesso di un’impresa corre anche sul filo del livello di formazione, e quindi di consapevolezza, dei propri collaboratori, che sono gli attori principali di un processo di crescita interna ed esterna composto da motivazione, flessibilità e capacità di lavorare in team.
In conclusione: il buon esito dei programmi di formazione in azienda ruota intorno all’aumento e alla valorizzazione delle competenze dei singoli, con l’obiettivo di creare una sinergia con le altre risorse dell’organigramma aziendale, e determinando così uno sviluppo del business d’impresa.
Aggiornare, migliorare e diversificare le competenze dei dipendenti è, pertanto, un aspetto fondamentale per garantire all’azienda le competenze necessarie per crescere, innovare e raggiungere gli obiettivi di business più rapidamente e in modo efficace. Allo stesso tempo, consentire alle persone la possibilità di formarsi e crescere professionalmente migliora la soddisfazione, la motivazione, l’engagement e la produttività, perché i dipendenti si sentiranno riconosciuti, valorizzati e spronati a dare il meglio di sé.