di Andrea DANIELLI
Il protrarsi del conflitto russo-ucraino e l’aggressività mostrata da Mosca ci portano a considerare nuovi scenari di guerra in Europa. Un attacco frontale, nonostante gli annunci, non pare verosimile data l’incertezza dell’esito e l’impatto, devastante, sull’economia di due continenti.
Mentre, a parere di chi scrive, converrebbe effettuare delle analisi di scenario ragionando su quanto già mostrato dai russi: operazioni limitate, infiltrazioni, azioni dei servizi di intelligence, senza impiegare propri militari ufficialmente (come la presa della Crimea).
In un articolo di qualche mese fa, un analista del RUSI, Raffaello Pantucci, scrisse:
“La NATO continua a contrastare e affrontare l’aggressione della Russia in Ucraina attraverso sanzioni, pressioni politiche, forniture di armi e sostegno economico a Kiev. La risposta diretta di Mosca fuori dal campo di battaglia, tuttavia, è stata relativamente limitata al di là della retorica, delle dichiarazioni e azioni sempre più stridenti sulla scena internazionale. […] Un vettore chiave che Mosca potrebbe sfruttare è l’estrema destra in Europa, che spesso tende in una direzione filo-russa.” [traduzione dell’autore].(1)
I legami tra la Russia e l’ultradestra sono presenti da ben prima del conflitto e hanno anche raggiunto personalità politiche di rilievo come Marine Le Pen o Matteo Salvini. Rimando ad alcuni articoli per un’analisi più dettagliata.(2)
Il paese dispone di risorse interne, verosimilmente ben connesse con organizzazioni europee:
- quali sono le possibilità che intenda usarle?
- In caso affermativo, quali canali potrebbe utilizzare?
Il seguito dell’articolo intende rispondere e chiarire la minaccia, nonché alcuni indicatori, purtroppo difficili da monitorare.
I protagonisti: Russian Imperial Movement
Il terrorismo di destra gode in Russia di evidenti coperture, data la sua libertà di perpetrare violenti attacchi verso i propri nemici.
“La Russia […], è stata testimone di 406 attacchi mortali di destra con 458 persone uccise per un periodo di diciotto anni (2000-2017). Tenendo conto delle differenze nella dimensione e nel numero della popolazione degli anni per i quali disponiamo di dati, la Russia [ha] assistito a una violenza cinque volte maggiore rispetto agli Stati Uniti, 750% in più dell’intera Europa occidentale.” [traduzione dell’autore].(3)
Questa sua violenza ed efficacia pongono il terrorismo russo tra i più autorevoli nella destra estrema e ne esplicano la capacità di influenzare i movimenti europei. Centrale in una possibile strategia della tensione è il RIM (Russian Imperial Movement):
“Il RIM e il suo braccio militare RIL (Russian Imperial Legion) hanno ampliato le operazioni e l’influenza all’interno dell’Ucraina dopo l’invasione russa del febbraio 2022 più in profondità in Ucraina. Si stima che il RIL abbia addestrato diverse centinaia di combattenti, conduca programmi di addestramento fuori San Pietroburgo ed è ancora, e apparentemente più profondamente, collegato allo stato russo” [traduzione dell’autore].(4)
Su diversi media sono stati riportati collegamenti tra il RIM e altri movimenti europei.
Per esempio, nel documento su Russian Imperial Movement (RIM)(5) si legge che “il RIM ha sostenuto gli sforzi dei gruppi neonazisti in Scandinavia. Due membri del Movimento di Resistenza Nordico neonazista svedese, Viktor Melin e Anton Thulin, hanno seguito il corso di addestramento militare prima di effettuare una serie di attentati contro centri di rifugiati in Svezia nel gennaio 2017”. [traduzione dell’autore].
Secondo un articolo di Focus del giugno 2020, anche esponenti neonazisti tedeschi sarebbero stati addestrati a San Pietroburgo, dove avrebbero ricevuto formazione sull’uso di esplosivi e armi d’assalto.(6)
Il conflitto ucraino, prima di esplodere nell’invasione russa, si è prestato a campo di addestramento per diversi gruppi di destra paramilitari creando individui radicalizzati, capaci di compiere azioni militari, e ben connessi. Se una strategia coordinata li attivasse, potremmo avere diversi problemi di ordine pubblico.(7)
In Italia è stato presto dimenticato un ritrovamento molto importante di armi nel 2019: negli articoli iniziali si è parlato di un missile aria-aria e di alcuni lanciarazzi collegati a un ex ispettore delle dogane che nel 2001 si era candidato al Senato per Forza Nuova nel collegio di Gallarate. Sebbene nel 2021 la magistratura abbia archiviato il caso, la capacità di importare in Italia un missile Matra preoccupa comunque.(8)
Finora non si vedono chiari segnali di minaccia, probabilmente grazie all’importante attività dei servizi di intelligence europei che hanno prevenuto e sventato possibili rischi. Come riporta Europol: “Nel 2022, a Bratislava, in Slovacchia, è stato portato a termine un attacco terroristico di destra. Due persone sono state uccise e una è rimasta ferita a seguito di questo attacco. Tre attentati sono stati sventati: due in Francia e uno in Germania. Armi da fuoco e ordigni esplosivi improvvisati (IED) sono state le armi scelte per questi attacchi. Gli attacchi non sono stati perpetrati o pianificati da attori appartenenti al tradizionale spettro del terrorismo di destra, ma piuttosto da attori solitari o piccole cellule di individui, radicalizzati online. In tutti gli attacchi gli autori erano uomini e di età compresa tra i 16 e i 20 anni.” [traduzione dell’autore].(9)
Il fatto che si tratti di lone wolves rende più complesso intercettarli: sono solo debolmente connessi ai gruppi già attenzionati, permeabili alla propaganda e potrebbero ricevere istruzioni, armi e risorse in molti modi, come vedremo più avanti.
I rischi per il mondo finanziario
Ho dedicato molto spazio a descrivere la potenziale minaccia per cercare di comprendere come si possa riflettere nell’operatività bancaria e finanziaria che è l’interesse principale di questa testata.
Per analizzare delle risposte efficaci ho preso a riferimento il report del FATF del 2021 dedicato all’Ethnically or Racially Motivated Terrorism Financing.
A parere di chi scrive il coinvolgimento del settore bancario sarà limitato: il finanziamento del terrorismo si esercita attraverso piccole transazioni, dato che comprare delle armi da fuoco o degli esplosivi non costa molto. Il FATF conferma che molti gruppi utilizzano il contante ma, dove le loro attività non sono considerate illegali, anche il sistema bancario tradizionale.
Alcune attività investigative riportate dal FATF hanno mostrato un elevato livello di competenza: Anders Behring Breivik, l’attentatore di Utoya responsabile della morte di 77 persone, ha preparato per anni il proprio attentato. Ha creato società schermo ai Caraibi e aperto conti in Belgio e Norvegia, coinvolgendo anche la madre nell’apertura di più conti correnti, e ha, infine, usato dieci carte di credito per finanziare le proprie attività [rif: Box 3.1, pag. 22](10)
Diverse realtà tedesche dell’estremismo avrebbero utilizzato conti offshore per rendere più difficile il tracciamento dei flussi di denaro.
L’azione preventiva di IP e IMEL
Nel citato report del FATF, viene posta molta attenzione alle raccolte fondi on-line e alla piattaforma di contenuti BitChute, tra i principali media dell’alt-right e divulgatrice di teorie cospirative come Qanon. AUSTRAC, la FIU australiana, ha compiuto un’approfondita analisi su BitChute, identificando diversi metodi di finanziamento per i 104 canali di estrema destra ospitati:
- Pagamenti tramite una funzione di mance di BitChute che utilizza servizi di trasferimento di denaro online e criptovalute (31 su 104 canali).
- I canali BitChute hanno ospitato collegamenti a canali di crowdsourcing e di finanziamento basati su abbonamento, tra cui Patreon (49 canali su 104) e Subscribestar (19 canali su 104).
- I canali BitChute hanno ospitato collegamenti a Dlive, un servizio di live streaming che ha una funzione di pagamento che consente agli utenti di dare una mancia a un canale tramite criptovalute. I resoconti dei media affermano che molti dei canali più redditizi su Dlive promuovono temi di supremazia bianca e cospirazione e che le entità presenti nei primi 100 canali hanno guadagnato tra 150.000 e 550.000 dollari nel 2020.
Piattaforme come BitChute e Dlive sono doppiamente pericolose: possono aiutare alcuni gruppi ad autofinanziarsi diffondendo contenuti razzisti e, al contempo, costruiscono quella propaganda che può spingere dei lupi solitari ad agire.
Leggendo la sua storia su Wikipedia emerge come diversi IP e IMEL abbiamo interrotto i rapporti con BitChute: è stato il caso per esempio di PayPal e Stripe. In casi come questi, l’interruzione dei rapporti è il modo migliore per ridurre le capacità finanziarie dei gruppi legati alla destra estrema.(11)
Crowdfunding, donazioni ed e-shop
Il citato studio del FATF pone molta attenzione alle raccolte fondi mediante crowdfunding che, come abbiamo appena visto, possono essere mobilitate da diverse piattaforme di streaming.
I movimenti di estrema destra raccolgono denaro da donatori e dalle proprie quote associative. Alcuni, come Nordic Styrke (Forza Nordica), hanno una pagina dedicata alle donazioni e contengono gli indirizzi di quattro diverse blockchain per riceverle nella criptovaluta preferita dal donatore.
Le associazioni neonaziste organizzano eventi per raccogliere risorse, per esempio concerti o esibizioni di arti marziali.
Particolare attenzione deve essere posta nella gestione dei pagamenti di siti di e-commerce: occorre monitorare la crescita improvvisa di acquisti legati ad associazioni neonaziste che potrebbe derivare da un’azione coordinata di raccolta in vista della preparazione di attentati. L’acquisto (vero o simulato) di militaria e gadget è un modo semplice per evitare controlli dietro a delle operazioni apparentemente lecite.
Sono soprattutto gli elementi soggettivi a poter insospettire gli analisti: a fronte di un’associazione politica dichiaratamente di destra è necessario verificare la sua presenza online e i messaggi veicolati. Alcuni software possono essere di aiuto nell’identificare parole ed espressioni ricorrenti facendo “scraping” dei siti internet.
Il pericolo per i crypto exchange
Mentre i mercati bancari e finanziari legali saranno coinvolti marginalmente, maggiori rischi risiedono nell’uso delle criptovalute, per due ragioni:
- la semplicità di nascondere gli ordinanti e
- la possibilità, per i beneficiari, di riutilizzare le criptovalute ricevute per acquistare armi nel dark web.
Sebbene la blockchain sia perfettamente tracciabile, essendo un registro pubblico e distribuito, è noto che gli indirizzi sono pseudonimi ed esistono alcune modalità per offuscare le transazioni. Per avere una comprensione dei rischi e delle competenze che l’area tecnologica pro-Russia può mettere in campo, ho ritenuto molto utile la lettura di un report predisposto da Elliptic, una società di blockchain forensic, che ha analizzato i flussi di criptovalute per finanziare il conflitto in Ucraina [Crypto in Conflict, 2023].
L’immagine che segue offre uno spaccato delle diverse origini delle donazioni. Si evidenzia la rilevanza dei mixer, usati per mascherare il wallet di partenza, gli exchange decentralizzati e di tutti gli strumenti per preservare la privacy dei donatori.
È difficile trarre conclusioni sulla capacità di contrastare l’uso illegittimo delle criptovalute: se da un lato è evidente la competenza tecnologica di chi ha finanziato la guerra in Ucraina e potrebbe finanziare altre attività legate all’espansionismo russo, dall’altro, diversi dati mostrano le capacità delle soluzioni di blockchain forensic che utilizzano con efficacia tecniche di Open Source Intelligence (OSINT) al fine di monitorare le attività su web e dark web di gruppi paramilitari. Questa competenza è necessaria per contrastare il terrorismo alt-right ed è apparentemente più diffusa nel mondo delle criptovalute, dove la sfida tecnologica è una costante, mentre appare quasi sconosciuta nell’ambito bancario e finanziario tradizionale che, probabilmente, fa eccessivo affidamento ai data provider delle liste anti-terrorismo e OFAC.
Una minaccia imprevedibile
Come argomentato finora, il terrorismo di matrice neonazista o alt-right è molto difficile da intercettare. Per questo motivo trovo utile menzionare un recente intervento del Gruppo Wolfsberg che, proprio rispetto ai rischi connessi con il terrorismo, ha sensibilizzato le autorità nazionali ad aumentare le collaborazioni e favorire forme limitate di condivisione di informazioni sulle operazioni sospette.
Ogni intermediario bancario e finanziario dispone infatti di un orizzonte informativo troppo limitato per riuscire a intercettare efficacemente fenomeni così complessi e rischiosi: solo la condivisione tra soggetti obbligati e i feedback delle FIU può migliorare le attività di prevenzione.(12)
Intervento di Andrea DANIELLI – CEO and Founder c/o MOPSO
Per approfondimenti, consultare i seguenti link e/o riferimenti:
(1) R. Pantucci, (2023), Russia’s Far-Right Campaign in Europe | Lawfare “Hard National Security Choices” – Lawfaremedia.org
(2) (2022), «Putin finanzia i gruppi di estrema destra nei paesi europei»: la denuncia della Commissione Ue | IlMessaggero.it
(2) R. Cavaglià (2024), L’Ue sta indagando sui legami tra gli indipendentisti catalani e la Russia (di nuovo) | Linkiesta.it
(3) Johannes Due Enstad (2018), Right-Wing Terrorism and Violence in Putin’s Russia | JSTOR.org
(4) L. Webber, A. Bertina (2023), The Russian Imperial Movement in the Ukraine Wars: 2014-2023 | Combating Terrorism Center at West Point – ctc.westpoint.edu
(5) Report (2020), Russian Imperial Movement (RIM) | Counter Extremism Project – counter extremism.com
(6) J. Hufelschulte (2020), Deutsche Neonazis werden in russischen Lagern ausgebildet | FOCUS online – focus.de
(6) T. Hume (2020), German Neo Nazis Are Getting Explosives Training at a White Supremacist Camp in Russia | vice.com
(7) T. Hume (2019), Far-Right Extremists Have Been Using Ukraine’s War as a Training Ground. They’re Returning Home | vice.com
(8) M. Peggio (2019), Armi da guerra e un missile sequestrati a militanti di estrema destra. Arrestato ex candidato di Forza Nuova | LaStampa.it
(8) (2021), Sequestro armi da guerra tra cui missile a Torino, gip archivia indagine: ‘Soprammobili’ | Sky TG24 – tg24.sky.it
(9) Europol (2023), TE-SAT: European Union Terrorism Situation and Trend report 2023.pdf
(10) FATF (2021), Report, Ethnically or Racially Motivated Terrorism Financing
(11) F. Andrews, A. PymEuropol (2021), The Websites Sustaining Britain’s Far-Right Influencers | Bellingcat – bellingcat.com
(12) The Wolfsberg Group (2024), Wolfsberg Group on Countering Terrorist Financing | wolfsberg-group.org