FCC Live Event

La Prevenzione degli Illeciti e la gestione del Recovery Fund

10 dicembre 2020

di FCC Forum (Financial Crime and Compliance)

Opportunità e alleanza fra Pubblica Amministrazione e i Settori Regolamentati

La Prevenzione degli Illeciti, il programma Next Generation EU, la necessaria alleanza tra Pubblica Amministrazione e i Settori regolamentati per contrastare con maggiore efficienza fenomeni di malpractice e criminalità finanziaria: questi gli argomenti principali affrontati nel corso del Financial Crime & Compliance Forum svolto nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani presso il Senato della Repubblica.

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Anti Frode dell’autorevole organizzazione ACFE Association of Certified Fraud, presentati nel corso del Financial Crime & Compliance Forum, sui fenomeni di natura fraudolenta si rileva che il 77% degli intervistati ha notato un aumento delle frodi fino ad agosto 2020, e il 92% prevede una crescita notevole dei crimini finanziari nei prossimi 12 mesi.


Nasce da qui l’interesse per il tematica “La Prevenzione degli illeciti” che ha visto il confronto fra le best practices dei settori regolamentati e delle PA in vista dell’opportunità introdotta dalla risposta europea alla pandemia: il programma Recovery Fund nella sua versione più estesa Next Generation EU che viene finanziato dall’ Unione Europea con risorse proprie e che, pertanto, necessita di una progettazione e un’accountability accurata.

I fondi Recovery and Resilience Facility proiettano, tra il 2021 e il 2024, un incremento medio annuale del PIL dell’Unione di circa l’1,3 % rispetto al PIL atteso senza le risorse messe a disposizione dal programma.

Secondo i dati – commenta Lorenzo Cartella, EU Expert Fraud Management – il beneficio per l’Italia sarebbe ancora più elevato: +2,7 per cento in media ogni anno entro il 2024 ed una riduzione del rapporto tra il debito pubblico e il PIL del nostro Paese di oltre 17 punti percentuali.
La Resilience Facility mette a disposizione del nostro Paese 209 miliardi di euro, di cui 82 di sovvenzioni e 127 di prestiti. Gli investimenti pubblici si finanzieranno quindi in parte attingendo alle risorse comuni dei cittadini europei (circa il 40%) ed in misura significativa impegnando le future generazioni (60%)”.

La natura stessa di queste due fonti, per motivi diversi, concorre a creare uno stesso commitment: ovvero quello di vigilare sull’impiego delle risorse pubbliche e sull’illegalità.

In questo contesto – prosegue Umberto Grigolini, Amministratore Delegato JS ltaly – emerge chiaramente la necessità che il settore pubblico colga il meglio dell’esperienza maturata nei settori regolamentati per creare un sistema di scambio di informazioni puntuali sui rischi. Un’ esperienza che è stata testata non solo nel rapporto dialettico col regolatore, ovvero rispetto alla capacità di produrre conformità, ma anche nel rapporto col mercato ”.

Riflettori puntati anche sul tema della Funzione Compliance (Funzione di Conformità), introdotta per le banche dalla normativa di Basilea e promossa in Italia dalla Banca d’Italia con una prima normativa nel luglio del 2007.

Oggi è un elemento fondamentale in tutte le organizzazioni bancarie e assicurative e sempre più presente in quelle industriali – commenta Claudio Cola, Presidente Aicom – i presupposti della conformità si fondano su un contesto culturale che rendano le organizzazioni e i suoi componenti consapevoli dei rischi che le organizzazioni corrono. L’ introduzione della Funzione Compliance è di sicuro interesse sia alla luce dei risultati raggiunti nella sua evoluzione dal 2007 ad oggi, e sia in funzione delle prospettive e sfide future che saranno inevitabilmente caratterizzate dall’emergenza sociale e economica dovuta alla pandemia”.

Tutti i relatori hanno convenuto nell’esigenza di avviare con urgenza un circolo virtuoso di sinergia tra settore pubblico e privato per affrontare la sfida digitale, la prevenzione degli illeciti e la funzione di compliance oggi più che mai una componente di valore.

Secondo Claudio Clemente, Direttore Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia – UIF  “gli obblighi antiriciclaggio riguardano una molteplicità di soggetti a partire dalle banche e dagli intermediari in genere e comprendono anche la PA con riferimento agli obblighi di comunicazione di eventuali operazioni sospette; in particolare una corretta applicazione delle disposizioni antiriciclaggio comporta benefici aggiuntivi come un più efficace svolgimento delle proprie competenze, la possibilità di sviluppare strumenti di analisi e di migliorare la capacità di conoscenza dei rischi che riguardano le organizzazioni siano esse private e sia pubbliche. Auspichiamo una sempre maggior collaborazione su questo fronte da parte delle diverse Pubbliche Amministrazioni – conclude Clemente – per quanto riguarda l’invio di comunicazioni su operazioni sospette all’UIF; stiamo lavorando da tempo per la sensibilizzazione del sistema anche attraverso la pubblicazione dei Quaderni dell’Antiriciclaggio con una selezione di casistiche ricorrenti per agevolare la comprensione delle attività sospette”.

Nel corso dei lavori sono state confrontate le “Best practices” dei settori pubblico e privato nei rispettivi ambiti per contrastare comportamenti illeciti tra cui l’esperienza dell’UIF Banca d’Italia nella prevenzione della criminalità finanziaria, il caso di Intesa San Paolo per quanto riguarda le metodologie e processi di gestione del rischio e di contrasto all’illecito, ed infine le esperienze e le azioni messe in campo contro le frodi dall’INPS e INAIL.

L’evento ha visto la partecipazione della Vice Presidente Senato Sen. Anna Rossomando, Claudio Clemente, Direttore Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia – UIF, Piero Boccassino, Group Chief Compliance Officer, Intesa Sanpaolo, Antonello Lilla, Dirigente INPS, Fraud Expert, Roberto Lancellotti, Componente Consiglio di Amministrazione INPS, Lorenzo Cartella, EU Expert Fraud Management, Claudio Cola, Presidente Aicom – Associazione Italiana Compliance
Fabio Tortora, Membro Board ACFE ltalian Chapter, Umberto Grigolini, Amministratore Delegato JS ltaly, Prof.ssa Marina Brogi, Università degli Studi Sapienza, Prof.ssa Maria De Benedetto, Università degli Studi Roma Tre, Prof.ssa Raffaella Saporito, SDA Bocconi, Marco Paudice, EU Expert AML/KYC/CFT ed infine Cesare Damiano, ex Ministro del Lavoro, Presidente Associazione Lavoro&Welfare, Componente Consiglio di Amministrazione INAIL.

 

Financial Crime Compliance Forum

Il Forum è stato ideato da Joint Services Italy società di consulenza informatica e direzionale specializzata su specifiche tematiche di Risk Management, in collaborazione con Aicom- Associazione Italiana Compliance, associazione da sempre presente sui temi della compliance e del rispetto delle regole e della loro divulgazione, e con la partecipazione di ACFE Italy Chapter Association of Certified Fraud Examiners, riconosciuta come più autorevole organizzazione dedicata alla formazione ed educazione per la lotta contro le frodi.

 

 



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