Redazione
L’Autorità olandese per la Protezione dei Dati (AP) ha recentemente inflitto una sanzione pesantissima a Experian, tra i principali colossi mondiali delle informazioni creditizie e analisi dei dati, per gravi violazioni alla normativa sulla privacy.
L’importo preciso della multa rimane riservato per ora, ma si ipotizza che ammonti a decine di milioni di euro. Si tratta di una delle sanzioni più alte mai comminate dall’AP nei Paesi Bassi, superata forse solo dalla multa di 290 milioni di euro imposta a Uber nel luglio scorso.
La decisione dell’AP e la reazione di Experian
Dopo un’indagine durata circa cinque anni, l’AP (Garante della Privacy olandese) ha riscontrato che Experian avrebbe trattato i dati personali di milioni di consumatori nei Paesi Bassi:
- senza una base legittima,
- utilizzandoli per analizzare l’affidabilità creditizia degli individui e
- rivendendoli a terzi, tra cui società di telecomunicazioni e agenzie di recupero crediti.
Di fronte a queste evidenze, l’AP ha ordinato alla multinazionale di:
- interrompere immediatamente la raccolta e l’analisi dei dati personali dei cittadini olandesi per scopi di valutazione creditizia, pena ulteriori sanzioni.
Experian, quotata alla borsa di Londra e con un fatturato annuo di oltre 7 miliardi di dollari, ha respinto le accuse, definendo la decisione “intimidatoria” e “legalmente infondata.” Nel Bilancio annuale l’Azienda(1) conferma che l’AP ha multato la società e segnala che la sanzione potrebbe rappresentare fino al 4% del fatturato globale, una cifra che metterebbe la multa nella fascia dei 280 milioni di dollari.
La portata delle violazioni e il tentativo di segretezza
Nel tentativo di mantenere segreto il caso, Experian aveva ottenuto una sentenza cautelare dal tribunale de L’Aia(2) che impedisce temporaneamente la divulgazione dell’importo esatto della multa, sostenendo che tale pubblicità potrebbe comportare danni significativi alla reputazione dell’azienda. Tuttavia, il caso è venuto alla luce grazie all’inchiesta giornalistica di uno dei quotidiani più letti e prestigiosi (FD, Het Financiele Dagblad), che ha portato avanti una serie di ricerche sulla base di documenti processuali anonimi. La società, nel frattempo, ha avviato un ricorso legale per contestare le sanzioni, definendo l’intervento dell’Autorità Garante “intimidatorio” e “privo di base legale.”
Dati dei consumatori e “interesse legittimo”: una questione aperta
La questione centrale di questa vicenda è il concetto di “interesse legittimo” per il trattamento dei dati, che la recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito possa includere anche un interesse commerciale. Tuttavia, l’AP ha dichiarato che, nel caso specifico di Experian, questo:
- non è sufficiente a giustificare l’uso dei dati di milioni di consumatori senza il loro consenso esplicito,
distinguendosi così da altri regolatori europei che interpretano la normativa con maggior flessibilità.
Questa divergenza interpretativa sottolinea la mancanza di uniformità nell’applicazione del regolamento europeo. Infatti, il Garante olandese ha adottato una linea più restrittiva rispetto ad altri Paesi europei, il che potrebbe complicare l’approccio comune alla gestione della privacy.
Conseguenze reputazionali e difesa legale
Experian, per difendersi, ha ingaggiato importanti studi legali e ha intrapreso un’azione legale per far annullare la sanzione. Il caso ha già avuto ripercussioni per la reputazione dell’azienda, dato che la rivelazione di una multa così elevata potrebbe incidere negativamente sulla fiducia dei clienti. Infatti, i clienti, fra cui le società di telecomunicazioni possono decidere di smettere di acquistare i dati personali di milioni di “clienti e potenziali clienti” olandesi. L’azienda ha sottolineato che, in altri Paesi dell’Unione Europea, le autorità di protezione dei dati consentono l’elaborazione delle informazioni creditizie sulla base dell’interesse legittimo, rendendo possibile un accesso più agevole al credito.
La vicenda avrà certamente ulteriori sviluppi, e l’esito sarà fondamentale non solo per Experian ma anche per il futuro della protezione dei dati in Europa, poiché potrebbe stabilire un precedente che influenzerà le politiche di trattamento dei dati a livello continentale.
L’eventuale conferma della multa potrebbe avere conseguenze significative per la reputazione di Experian, mettendo in luce le sfide per le multinazionali che operano con volumi massivi di dati personali in diversi mercati regolamentati.
Questo caso rappresenta un precedente importante, suggerendo un rafforzamento del controllo sui dati dei consumatori e una maggiore attenzione alla trasparenza nelle politiche di privacy da parte delle autorità europee.
Per approfondimenti, consultare i seguenti link e/o riferimenti:
(1) Experian – Bilancio Annuale 2024
(2) Tribunale de L’Aia – Sentenza anonimizzata