di Fabio NEROZZI
Il fenomeno del Money Muling: sfide e prevenzione
Il fenomeno del money muling ha subito una trasformazione significativa con l’avanzare della tecnologia e la globalizzazione. In passato, i cosiddetti “muli” del denaro erano incaricati di trasportare fisicamente contante, spesso in grandi quantità, oltre i confini nazionali per conto di organizzazioni criminali, usando valigie o altri mezzi nascosti.
Questo metodo, però, comportava rischi elevati di rilevamento e arresto e, nell’immaginario collettivo degli italiani, anche lunghe camminate nei boschi che delimitano il confine tra Italia e Svizzera.
Con l’avvento del digitale, il money muling si è evoluto e si sta evolvendo a velocità sempre maggiori.
Oggi i “muli” non trasportano più solamente denaro fisico, ma facilitano il trasferimento di fondi illeciti:
- attraverso i byte che corrono sui canali elettronici,
- spostando denaro da un conto bancario all’altro tramite operazioni online,
- usando criptovalute o piattaforme di pagamento,
- rendendo il tracciamento più complesso e,
- l’intero processo più veloce e globale.
Il money muling rappresenta così oggi una delle principali tecniche utilizzate dalle organizzazioni criminali per riciclare denaro illecito, rendendolo apparentemente legittimo e sta assumendo una dimensione sempre più rilevante.
Per contrastare questo reato, le autorità nazionali hanno dovuto adattare il loro approccio, ampliando le indagini oltre i propri confini e collaborando attivamente con altre istituzioni e forze di polizia a livello internazionale.
La capacità dei “reclutatori di muli” di coinvolgere, spesso senza che ne siano consapevoli, migliaia di persone ha reso necessario avviare campagne di sensibilizzazione su larga scala. L’obiettivo è informare i cittadini, europei, britannici, americani e di altri paesi, sui rischi legati a questo fenomeno, incluse le conseguenze personali per chi vi è coinvolto.
Per comprendere meglio il fenomeno del money muling, il processo di reclutamento e le principali misure preventive adottate dalle autorità europee, è utile consultare i documenti relativi alla campagna EMMA9. In particolare, il rapporto stilato dalla Financial Conduct Authority (FCA) del Regno Unito offre spunti preziosi su come monitorare e contrastare il fenomeno. Entrambe queste iniziative condividono un approccio e soluzioni simili, rispecchiando le strategie adottate anche dalle autorità americane. Questo dimostra che le attività di contrasto al money muling devono essere globali, portate avanti grazie alla collaborazione di tutte le Autorità internazionali e informando i cittadini sui danni che questo fenomeno porta all’economia ed alle persone.
Cosa sono i money mules?
I money mules, o “muli di denaro”, sono soggetti (persone fisiche per lo più) che trasferiscono denaro per conto di terzi, solitamente in cambio di una piccola commissione. Il denaro in questione proviene, oltre che dalle attività “core” delle organizzazioni criminali (es. spaccio, traffico di armi) anche da crimini informatici come il phishing, attacchi malware, truffe online o la compromissione di email aziendali. I “muli” facilitano il trasferimento di questi fondi attraverso i propri conti bancari, rendendo difficile per le autorità tracciare l’origine del denaro.
Una delle caratteristiche più preoccupanti di questo crimine è che molti money mules sono spesso reclutati inconsapevolmente. Le organizzazioni criminali attirano spesso persone vulnerabili — studenti, migranti, disoccupati — con la promessa di guadagni facili, presentando l’attività come un normale lavoro di trasferimento fondi. Resta inteso che taluni “muli” agiscono consapevolmente, accettando di prendere parte a operazioni illecite per ottenere guadagni finanziari rapidi.
Metodi di reclutamento
Le tecniche di reclutamento utilizzate dalle organizzazioni criminali sono varie. I canali principali includono social media, annunci di lavoro falsi, e persino contatti diretti. Spesso vengono utilizzati annunci che promuovono lavori come “rappresentante locale” per aziende estere, offrendo guadagni senza richiedere competenze specifiche. Questi annunci, tuttavia, nascondono numerosi segnali di allarme: errori grammaticali, uso di email gratuite o richieste di utilizzo di conti personali per gestire transazioni finanziarie.
Inoltre, negli ultimi anni, Europol ha evidenziato una crescente sofisticazione nelle tecniche di reclutamento, con l’uso di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale per creare identità fittizie e aggirare i controlli di verifica dell’identità (KYC) delle banche.
Le conseguenze legali
Il coinvolgimento in attività di money muling ha conseguenze legali gravi. In Italia, chi partecipa a tali operazioni rischia di essere perseguito ai sensi dell’articolo 648-bis del codice penale, con pene detentive fino a dodici anni e pesanti multe. Oltre alle sanzioni penali, i money mule possono subire la chiusura dei propri conti correnti, difficoltà nell’accesso a prestiti o mutui e, in casi estremi, anche minacce o ricatti da parte dei criminali.
Prevenzione e iniziative internazionali
La prevenzione del fenomeno del money muling è una priorità per le forze dell’ordine e le istituzioni finanziarie. La cooperazione tra settore pubblico e privato è essenziale per identificare e bloccare tempestivamente tali operazioni.
Tra le iniziative più importanti vi è la campagna EMMA (European Money Mule Action), promossa da Europol in collaborazione con oltre 2.800 banche e istituti finanziari. EMMA9, conclusa nel 2023, è stata la nona edizione di un’ampia operazione internazionale dedicata alla lotta contro il money muling, coordinata da Europol, Eurojust e INTERPOL. L’operazione ha visto la partecipazione di 26 Paesi e ha coinvolto non solo forze dell’ordine, ma anche aziende tecnologiche e istituti finanziari. Nel corso delle sue diverse fasi operative, svolte tra giugno e novembre 2023, EMMA9 ha raggiunto risultati significativi:
- 10.759 money mules identificati in tutto il mondo.
- 474 reclutatori di money mules arrestati, persone che giocano un ruolo centrale nel coordinare le reti di trasferimento illecito di denaro.
- 1.013 arresti complessivi effettuati, dimostrando l’efficacia della collaborazione tra agenzie nazionali e internazionali.
- Oltre 100 milioni di euro sequestrati, grazie all’identificazione di 10.736 transazioni fraudolente.
- 4.659 indagini avviate a seguito delle operazioni EMMA9, che continuano a portare avanti processi investigativi per smantellare reti criminali più ampie.
Oltre all’importante impatto operativo, EMMA9 ha sottolineato l’importanza della sensibilizzazione pubblica attraverso campagne di educazione rivolte ai cittadini per aiutarli a riconoscere i rischi del money muling. Con l’aiuto di numerose banche e partner tecnologici, la campagna ha promosso la diffusione di materiali informativi su come evitare di essere coinvolti in queste attività illegali.
L’Italia, con il supporto del CERTFin e della Polizia di Stato, ha partecipato attivamente a EMMA9, implementando azioni di prevenzione e investigazione che hanno contribuito a identificare e bloccare mule nel territorio nazionale. I cittadini e le imprese sono stati coinvolti attraverso campagne di informazione per aumentare la consapevolezza sulle truffe e il riciclaggio di denaro.
Gli spunti offerti dalle attività della Financial Conduct Authority (FCA)
Un importante contributo alla comprensione del fenomeno del money muling e delle azioni di contrasto viene dalle attività della Financial Conduct Authority (FCA) del Regno Unito. L’FCA, attraverso il suo lavoro di supervisione e regolamentazione delle istituzioni finanziarie, offre numerosi spunti utili per migliorare le pratiche di prevenzione e contrasto al money muling.
In un recente report, l’FCA ha delineato una serie di pratiche efficaci che le aziende possono implementare per ridurre il rischio di essere utilizzate per il riciclaggio di denaro. Una delle principali strategie riguarda il rafforzamento dei controlli durante la fase di onboarding dei clienti, attraverso un’analisi approfondita dei comportamenti e dei dispositivi utilizzati. Questi controlli includono la profilazione comportamentale, l’uso di tecnologie di geolocalizzazione e il monitoraggio delle transazioni in entrata e in uscita.
Dal punto di vista transazionale, le attività ritenute fortemente sospette includono conti dormienti che ricevono ingenti somme dall’estero e successivamente effettuano trasferimenti verso giurisdizioni non cooperative o piattaforme di criptovalute.
L’esperienza delle autorità americane
Un esempio rilevante di contrasto al money muling viene dagli Stati Uniti, dove il Dipartimento di Giustizia, l’FBI e altre agenzie federali hanno recentemente completato l’iniziativa annuale “Money Mule Initiative“. Questa campagna ha come obiettivo l’identificazione, l’interruzione e la persecuzione penale delle reti che trasferiscono fondi da vittime di frode a truffatori internazionali. Le autorità americane hanno intrapreso oltre 3.000 azioni per fermare individui coinvolti in schemi fraudolenti, con misure che vanno dalle azioni penali alle lettere di avvertimento per chi potrebbe essere stato reclutato inconsapevolmente.
La campagna ha visto anche l’invio di circa 2.970 lettere di avvertimento e l’avvio di azioni educative per informare il pubblico su come i truffatori utilizzano i “money mule“. Oltre 20 individui sono stati perseguiti penalmente per aver consapevolmente riciclato proventi di frodi o per aver agito come corrieri che raccoglievano contanti da vittime anziane e trasferivano fondi all’estero.
Questi sforzi riflettono l’importanza della collaborazione tra agenzie governative e istituzioni finanziarie, e l’efficacia di un’azione coordinata nel contrasto al fenomeno del money muling.
Conclusioni
Il fenomeno del money muling è in continua evoluzione e rappresenta una sfida significativa per le istituzioni di contrasto al crimine finanziario.
Le strategie suggerite dagli esiti dell’operazione EMMA9, dalle attività della Financial Conduct Authority (FCA) e dalla recente iniziativa del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti mettono in luce diversi approcci, ma anche elementi comuni fondamentali per la prevenzione e il contrasto a livello internazionale.
L’Operazione EMMA9, coordinata da Europol e INTERPOL, si è focalizzata su un approccio multinazionale con il coinvolgimento di 26 Paesi e oltre 2.800 banche. Il punto di forza di EMMA9 è stata la collaborazione internazionale tra forze dell’ordine, istituzioni finanziarie e aziende tecnologiche, che ha permesso di identificare oltre 10.000 money mules e arrestare centinaia di reclutatori. L’operazione ha anche posto grande enfasi sulla sensibilizzazione pubblica attraverso campagne informative per prevenire il coinvolgimento inconsapevole in attività illecite.
Nel Regno Unito l’approccio della Financial Conduct Authority si è concentrato principalmente sul miglioramento dei controlli interni delle istituzioni finanziarie e sull’utilizzo di tecnologie avanzate come il machine learning per identificare transazioni sospette. Un aspetto distintivo dell’FCA è l’importanza attribuita al monitoraggio proattivo delle transazioni e alla rapida risposta agli avvisi di attività sospette. L’FCA ha anche messo in luce la necessità di educare i cittadini e le imprese sui rischi del money muling, creando una base solida di prevenzione attraverso campagne di comunicazione.
Il Dipartimento di Giustizia, insieme a FBI e altre agenzie federali, ha adottato un approccio simile a EMMA9, con una forte collaborazione tra enti governativi e forze dell’ordine per interrompere le reti di money mule. Oltre all’azione penale, l’iniziativa americana ha svolto un ruolo chiave nel comunicare direttamente con i cittadini attraverso lettere di avvertimento e campagne di educazione, evidenziando i pericoli del money muling e le possibili conseguenze legali per chi ne fosse coinvolto inconsapevolmente.
A carattere generale emerge come la collaborazione tra diverse entità sia pubbliche che private, come forze dell’ordine, banche e istituzioni finanziarie, sia fondamentale per il successo delle operazioni. Anche la comunicazione preventiva ai cittadini è da tutti ritenuta un elemento chiave. Tutte le Istituzioni coinvolte hanno investito risorse significative per educare i cittadini e le imprese sui rischi di essere reclutati come money mule, riducendo così la probabilità di coinvolgimento inconsapevole.
In tutte le campagne la combinazione di azioni repressive e campagne educative è stata elemento chiave e la sua attuazione ha dimostrato di essere efficace nel ridurre il fenomeno e proteggere sia i cittadini che le istituzioni finanziarie. Rafforzare questi modelli a livello globale è fondamentale per contrastare efficacemente il riciclaggio di denaro e altre attività finanziarie illecite.
Intervento di Fabio NEROZZI, AML Specialist c/o Banca
Le opinioni espresse e le conclusioni sono attribuibili esclusivamente all’Autore e non impegnano in alcun modo la responsabilità dell’istituto di appartenenza.