Alla vigilia del secondo intervento monetario BCE del 2024, le attese degli investitori erano di tagli di tasso a partire dalla seconda metà dell’anno in linea con i recenti pricing di mercato.
Tuttavia, tale attesa non equivaleva a una fiducia nelle previsioni di taglio sufficientemente elevata, soprattutto perché la riduzione dei salari europei era in una fase iniziale.
Gli esperti ritenevano che Lagarde avrebbe segnalato la necessità di ulteriori conferme nel processo disinflazionistico prima che il Governing Council BCE affermasse con ragionevole certezza il raggiungimento del target inflattivo 2%. In tal senso, il meeting di marzo avrebbe potuto differire il ciclo di easing, per dare spazio al dibattito tra falchi e colombe riguardo al ciclo di tagli.
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