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FED Report Powell Giugno

FED: non è ancora tempo di “pensare di pensare” al tapering

17 giugno 2021

di Ivo INVERNIZZI

1. La sottile differenza tra ‘buoni progressi’ e ‘ulteriori e sostanziali progressi’ dell’economia

Prima dell’annuncio monetario Fed del 16 giugno, era convinzione diffusa che, a causa del recente dato d’inflazione sorprendentemente forte, era probabile che l’istituto bancario centrale americano desse il via alla discussione riguardo l’uscita dalla sua politica monetaria ultra-accomodante.

Del resto, le dichiarazioni rilasciate dagli alti funzionari della Fed erano suscettibili di un’interpretazione in qualità di prove che testassero le reazioni del mercato al sentore di un possibile futuro tapering. Si noti che, contrariamente a quanto era avvenuto nel 2013 in occasione del cosiddetto ‘tapering tantrum’ di matrice Bernanke, i primi accenni di inversione di tendenza questa volta non avevano sortito movimenti repentini di mercato; ragion per cui il mood Fed sarebbe forse stato orientato a maggior cautela.

D’altro lato, era ragionevole prevedere che, i dati macroeconomici di recente pubblicazione non fossero ancora abbastanza robusti da consentire alla Fed la segnalazione del tapering già nello Statement di giugno. Già nell’annuncio di aprile, Powell aveva invocato, non uno ma ‘una serie’ di dati forti sul mercato del lavoro già all’inizio di aprile. A seguito della innegabile delusione originata dai deboli dati macro di aprile, i dati di maggio sarebbero stati preferibilmente forti. Era peraltro innegabile che, un solo buon rapporto non coincideva certamente con una ‘serie’ di dati positivi desiderati da Powell. Si noti che, il primo autentico passo nella direzione di normalizzazione della politica monetaria statunitense corrisponderà al ridimensionamento degli acquisti di bond.

Se osserviamo l’evoluzione del quantitative easing pandemico, fino a questo momento la Fed ha acquistato titoli per un valore mensile di 120 miliardi di dollari.

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EPPO 1 giugno procura europea

Procura Europea (EPPO). La svolta epocale è iniziata

14 giugno 2021

di Florinda SCICOLONE

Giorno 1 giugno 2021 è stata una data che a futura memoria la troveremo scritta nelle pagine della storia dell’Unione Europea.

Verrà ricordata come la data nella quale è avvenuta una svolta epocale, in quanto è diventata, finalmente, operativa la Procura Europea (EPPO) acronimo inglese di European Public Prosecutor’s Office.

Il Ministro della Giustizia Marta Cartabia, il 23 maggio scorso, intervenendo, in occasione dell’anniversario della strage di Capaci ha indicato che nella nuova Procura Europea troviamo un lascito del Giudice Giovanni Falcone, in quanto ha ricordato :“ che a livello europeo è stato il primo a intuire che occorreva una protezione degli interessi finanziari”.

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BCE Lagarde Rapporto

BCE e la lunga strada verso il tapering

11 giugno 2021

di Ivo INVERNIZZI

1. Conciliare condizioni finanziarie favorevoli e overshooting d’inflazione

Secondo una parte significativa degli operatori di mercato, l’annuncio monetario BCE del 10 giugno avrebbe potuto rappresentare il rischio che si verificassero i sintomi di un rallentamento del Quantitative Easing. Tale presentimento, si sarebbe tradotto in spread di credito sui corporate bond in allargamento, soprattutto nella parte di curva dei rendimenti a lungo termine.

Del resto, non era irragionevole credere che, il tapering per quanto lontano, fosse il primo segnale della nuova fase nel ciclo del credito.

Tale plausibile considerazione si sarebbe tradotta nel fatto che, le banche centrali avrebbero potuto inasprire le condizioni monetarie al fine di allontanare il pericolo di un’over-heating’ delle economie sviluppate post crisi. Sia gli investitori istituzionali, sia gli emittenti di bond erano ben preparati al fatto che, forse in giugno BCE avrebbe introdotto le discussioni sul tapering. E lo si vedeva nel posizionamento strategico dei portafogli degli investitori con un carattere di prevalente neutralità o hedging delle posizioni.

D’altro lato, gli emittenti disponevano di ingenti risorse di cassa nei loro bilanci e avrebbero potuto reagire adeguatamente a un inasprimento temporaneo delle condizioni di finanziamento.

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Trust Passaggio Generazionale

Patto di Famiglia versus Trust: domande e risposte per gli imprenditori

9 giugno 2021

di Giancarlo TROISO

Nella parte iniziale del presente testo ho riportato alcuni dati, che portano a considerare degno di attenzione l’aspetto del passaggio di testimone nelle aziende, dall’imprenditore ad altri soggetti in vista del suo ritiro dal mondo del lavoro, del sopraggiungere di una sua eventuale incapacità (fisica o psichica) e infine, immancabilmente, perché evento assolutamente certo, della sua morte.

Per un imprenditore, che non è inconsueto possa identificare se stesso con l’azienda che ha creato, non sempre è così pacifico individuare con tranquillità chi dovrà continuare l’impresa.

L’imprenditore si può trovare ad esempio di fronte a situazioni quali: l’assenza di successori capaci; l’impossibilità da parte sua di prevedere o di stabilire chi tra i suoi discendenti o familiari sia il più idoneo a succedergli nella conduzione dell’azienda; l’età ancora giovane dei discendenti; il desiderio, a prescindere dall’effettiva capacità imprenditoriale di essi, di non voler fare differenze tra i figli al fine di non creare conflitti in seno alla famiglia; il desiderio di rispettare le loro scelte di studio o professionali.

E infine, come già ho avuto modo di accennare, il desiderio di rimanere al comando il più a lungo possibile, con conseguente sottovalutazione del problema.

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CSR Corporate Social Responsability

Responsible Business Conduct e Integrazione dell’Analisi dei rischi

7 giugno 2021

di Marco AVANZI

La necessità di una visione più ampia del risk management e dei compliance program si pone oggi alla luce di quelli che sono gli sviluppi in materia di esigenze e interessi rilevanti della società civile verso l’operato delle imprese.

Le organizzazioni sono chiamate non più solamente a porre l’attenzione sul raggiungimento dei propri obiettivi economici per il tramite della gestione dei rischi di continuità, finanziari e di conformità normativa ma devono considerare le aspettative degli “stakeholders” con cui si confrontano: la società civile, la propria supply chain e le istituzioni.

La considerazione di temi vicini a consumatori, governi, enti rappresentativi di istanze sociali diviene ormai un “must” per potersi garantire una reputazione sul mercato, la stessa continuità ed esistenza del proprio business, l’accesso a regimi premiali o incentivazioni garantite da istituzioni pubbliche nonché la garanzia di poter aver accesso a partner, servizi e materie prime con continuità.

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Trust Impresa Generazioni

Il Trust come una teca trasparente: vedere tutto ma non toccare niente

4 giugno 2021

di Giancarlo TROISO

Il trust, che pur deriva dal diritto straniero e non è presente nel nostro ordinamento, dove non c’è una legge interna che espressamente lo istituisca, quando costituito nel rispetto delle indicazioni della Convenzione e in forza di essa, trova legittimazione nel nostro Paese. Dall’entrata in vigore della Convenzione numerose sono state infatti le pronunce giurisprudenziali a riguardo.

L’articolo 13 della Convenzione stabilisce che «Nessuno Stato è tenuto a riconoscere un trust i cui elementi importanti, ad eccezione della scelta della legge da applicare, del luogo di amministrazione e della residenza abituale del trustee, sono più strettamente connessi a Stati che non prevedono l’istituto del trust o la categoria del trust in questione».

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Papa Francesco Etica Corruzione

La lotta alla corruzione di Papa Francesco: dall’etica al pragmatismo normativo

2 giugno 2021

di Antonio ROSSI

Il 26 aprile 2021, al fine di conformarsi alle migliori pratiche per prevenire e contrastare la corruzione nelle sue diverse forme dentro le mura vaticane, Papa Francesco, con “motu proprio”, ha emanato la nuova legge anti corruzione vaticana.

Tale nuovo dispositivo normativo è senza dubbio un “tassello” rilevante nella lotta alla corruzione a livello internazionale, in quanto rappresenta un esempio, sia per le amministrazioni pubbliche, che per tante realtà private, le quali vedono la corruzione, purtroppo, ancora come un mero rischio da “manuale” e non come un fenomeno che dilaga in modo silenzioso sia in ambito pubblico che privato.

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ESMA Compliance Orientamento

L’ESMA (ri)disegna la Funzione Compliance e guarda al futuro

31 maggio 2021

di Nicola MITIDIERI e Gianluca GREA

L’European Securities and Markets Authority (ESMA), ha pubblicato nel giugno del 2020 (con traduzione del 6 aprile 2021 nelle lingue ufficiali dell’Unione Europea) gli “Orientamenti su alcuni aspetti dei requisiti della MiFID II relativi alla funzione di controllo della conformità” (gli “Orientamenti”)(1), ai sensi della Direttiva 2014/65/UE relativa ai mercati degli strumenti finanziari (la “MiFID II”).

Gli Orientamenti, la cui applicazione decorre dal 6 giugno 2021, assumono carattere novativo rispetto alle linee guida dell’ESMA del 2012 e mirano a

i) istituire pratiche di vigilanza coerenti, efficienti ed efficaci all’interno del Sistema Europeo di Vigilanza Finanziaria,

ii) assicurare un’applicazione comune, uniforme e coerente di alcuni aspetti della Funzione di Compliance, nonché

iii) promuovere una maggiore convergenza nell’interpretazione e negli approcci di vigilanza dei requisiti della citata funzione, favorendo infine un rafforzamento della protezione degli investitori.

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trust-generazionale

Trust e Passaggio Generazionale

28 maggio 2021

di Giancarlo TROISO

Il 2020, e per ora anche questo 2021, appaiono caratterizzati da restrizioni relative all’emergenza Covid che hanno in particolare limitato il modo di rapportarsi socialmente e gli incontri in persona, oltre intaccare la filiera di attività produttive. I risultati e le ricadute, positive e negative, per tali attività come anche per quelle professionali più legate in particolare alla relazione interpersonale, potranno forse ricevere nei prossimi mesi, con ulteriori dati alla mano, una nuova valutazione.

Per intanto, giunti alle soglie della seconda metà di questo 2021, paiono volersi attuare ulteriori tentativi di recupero di nuova normalità per favorire una ripresa di carattere economico e sociale; per ridare fiducia alle persone e alle attività produttive.

Si è letto nei mesi trascorsi di previsioni e indicazioni riguardo la tenuta, la crisi e lo sviluppo possibile del tessuto economico e sociale del nostro Paese, in particolare di quella che appare essere da sempre una delle sue connotazioni principali, le Piccole e Medie Imprese, la gran parte di esse “imprese di famiglia”.

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Impresa Organizzazione

I rapporti fra Collegio Sindacale e OdV: un’osmosi necessaria

26 maggio 2021

di Cipriano FICEDOLO

L’art. 375 del D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14 (Riforma della crisi d’impresa e dell’insolvenza) ha rivoluzionato in maniera copernicana il modo di gestire l’impresa nel nostro ordinamento.

Il titolo del vecchio art. 2086 c.c. “Direzione e gerarchia dell’impresa” recitava testualmente:

“Direzione e gerarchia nell’impresa L’imprenditore è il capo dell’impresa e da lui dipendono gerarchicamente i suoi collaboratori.“

La nuova formulazione, invece, è “Gestione dell’impresa”, ed al primo comma che è rimasto immutato, se ne è aggiunto un secondo che dispone:

“Gestione dell’impresa

L’imprenditore è il capo dell’impresa e da lui dipendono gerarchicamente i suoi collaboratori. L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.“

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