Il caso Mueller rappresenta uno dei casi di frode più emblematici in termini di “opportunità” fornite al frodatore da parte dell’organizzazione frodata. In particolare, la mancanza/carenza di adeguati presidi di controllo interni, oltre ad aver favorito la condotta fraudolenta, ha garantito, che la stessa si perpetrasse nel tempo.
Pertanto, muovendo dal case study sopracitato, risulta fondamentale, al fine di mitigare il rischio di frode, che le organizzazioni pongano in essere delle attività di monitoraggio e controllo efficaci.
IL CASO
Tra il 2003 e il 2007, Nathan J Mueller – Accounting Manager di una primaria società finanziaria americana (di seguito, “la Società”) – si occupava, tra le altre, di effettuare talune registrazioni contabili e di autorizzare l’emissione di assegni maggiori di USD 250 mila e, grazie al suo ruolo, è riuscito a mettere in atto ben due schemi fraudolenti finalizzati all’appropriazione indebita, da parte dello stesso, di disponibilità liquide aziendali pari a complessivi USD 8,5 milioni.