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Business Continuity Plan

La Business Continuity – Consigli pratici e nozioni da adottare in azienda

27 maggio 2020

di Cipriano FICEDOLO

Un’organizzazione deve sapere e deve pianificare come continuare la propria operatività in qualunque circostanza. Un buon approccio di continuità operativa, secondo le linee guida ISO 22301 deve saper riconoscere e prevenire le potenziali minacce che potrebbero colpire l’azienda ed analizzarne il possibile impatto sulle sue attività.

Un buon approccio consiste, prima di tutto, nel mitigare i rischi per evitare che incidenti si trasformino in disastri e, costruire una struttura operativa che permetta alle funzioni chiavi aziendali di continuare ad operare nelle peggiori situazioni che si potrebbero verificare.

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Qualità Totale Medicina

Mappe Cognitive, Compliance e Covid19

25 maggio 2020

di Massimo BALDUCCI

Sembrano maturare i tempi in cui si possono /debbono tirare le prime conclusioni sulle modalità con cui è stata affrontata l’emergenza determinata dal Covid19.

In queste prime considerazioni emerge che l’impatto del virus corona e della conseguente Covid19 è stato meno virulento di quanto non potesse sembrare all’inizio della pandemia. Una decisione del tribunale amministrativo della Bassa Sassonia annulla senza possibilità di ricorso l’obbligo imposto dal governo federale di essere sottoposti a quarantena perché la quantità di casi sulla popolazione mondiale non giustifica questi provvedimenti (1).

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ESMA MIFID

Riaprono anche i cantieri della MiFID II. Arriverà la MiFID III?

22 maggio 2020

di Nicola MITIDIERI

Mentre la Commissione UE prosegue i lavori di revisione della MiFID II, gli addetti ai lavori confidano in una vera e propria rivoluzione normativa tanto da chiedere a gran voce l’arrivo della MiFID III, attese le diverse criticità emerse in materia di ricerca, incentivi, product governance e cosi via.

È fuor di dubbio che i principi ispiratori della MiFID II abbiano determinato un effettivo accrescimento del livello di trasparenza, riducendo la distanza informativa tra intermediari ed investitori.

Ciò nonostante residuano diversi elementi che potrebbero concorrere al pieno raggiungimento degli obiettivi cui la MiFID II ambisce, partendo dalla semplificazione del linguaggio attraverso il quale viene posto il dialogo con gli stessi investitori, sino alla standardizzazione delle informazioni a questi ultimi indirizzate e sufficienti all’adozione di “decisioni consapevoli”.

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Schema Ponzi Piramide

Lo Schema Ponzi è un ever green: dai buoni postali alle criptovalute

20 maggio 2020

di Antonio ROSSI

QUALI SONO STATI I PIÙ CELEBRI CASI DI “SCHEMA PONZI”?

Di seguito, si riporta alcuni dei casi più noti mediaticamente e che hanno generato per le vittime le più gravi perdite finanziarie (stimate)(7). A commento e integrazione del grafico, si evidenzia quanto segue:

–   il periodo compreso tra il 2008 e il 2009, è un periodo in cui sono stati scoperti diversi schemi in quanto, come già sottolineato in precedenza, uno “Schema Ponzi” si rileva nel momento in cui non ci sono più sottoscrittori e gli investitori chiedono di rientrare in possesso del loro capitale.

Tale circostanza, tra il 2008 e il 2009, si è verificata principalmente a seguito della crisi finanziaria, momento in cui i tanti investitori necessitavano di liquidità;

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Corruzione

La corruzione nell’Agenda 2030 e la necessità di una governance globale

18 maggio 2020

di Michelangelo RACCIO

Tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile, declinati nella UN 2030 Agenda for Sustainable Development, trova spazio anche la lotta alla corruzione, ad indicare l’impossibilità per qualsivoglia modello di sviluppo di potersi esplicare in condizioni di distorsione dei principi etici, finanziari ed economici che il fenomeno corruttivo comporta(1).

Le cifre sono impressionanti, due soli esempi bastano ad identificare la gravità del fenomeno:

in un solo anno, in tutto il mondo, 1,26 mila miliardi di dollari vengono sottratti allo sviluppo ed alla crescita economica dei Paesi in via di sviluppo, si tratta di oltre il 3% del PIL mondiale; un peggioramento di un punto percentuale dell’indice di percezione della corruzione (CPI), comporta un decadimento della capacità produttiva di quel Paese di 4 punti percentuali(2)(3).

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Ricchezza Privata

Covid-19 e finanze pubbliche. È possibile immaginare un modello partecipato di risk management?

15 maggio 2020

di Lorenzo BORRELLI e Donatello CECCOTTI

DA UN’EMERGENZA CHE COLPISCE TUTTI, L’ESIGENZA (E L’OPPORTUNITÀ) DI UN INTERVENTO CHE COINVOLGA TUTTI

Durante le settimane di lockdown, abbiamo spesso sentito chiedere quale lezione trarre da questo evento. Come se le tragedie, così inavvertite, avessero la forza di incidere sulle nostre visioni o sulle nostre azioni.

Noi non siamo in grado di dire cosa il Covid-19 possa indicare, in tema di comportamenti personali e collettivi, sappiamo però bene che ha messo a nudo, ancora una volta, tutte le debolezze del nostro sistema finanziario.

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covid zoom smartworking lavoro digitale

Remote audit – Strategia di lavoro per fronteggiare il COVID e i futuri eventi rischiosi

13 maggio 2020

di Francesco Domenico ATTISANO

REMOTE AUDIT – STRATEGIA DI LAVORO DELLE STRUTTURE DI CONTROLLO PER FRONTEGGIARE IL COVID E I FUTURI EVENTI RISCHIOSI 

La situazione di emergenza attuale caratterizzata dal COVID19 potrebbe perdurare ancora per mesi. In ogni caso, indipendentemente dall’analisi degli scenari più o meno pessimistici, gli effetti economici dureranno per anni e quasi sicuramente il distanziamento sociale impatterà organizzativamente anche all’interno delle singole entity.

Difatti, le aziende si trovano già da un paio di mesi a navigare in una nuova realtà, per fronteggiare e rispondere alla crisi, affrontando anche nuovi rischi correlati e opportunità emergenti.

Ad esempio, per garantire la continuità aziendale, quasi tutte le organizzazioni hanno modificato il modus operandi, con una diffusione capillare del lavoro agile o remote working per i propri dipendenti e collaboratori.

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Compliance 231

La fase 2 dell’emergenza COVID-19: nuovi scenari per la prevenzione dei rischi 231

11 maggio 2020

di Ermelindo LUNGARO

La sfida a cui sono sottoposte le imprese chiamate alla ripresa delle attività nella fase 2, in questo periodo emergenziale da COVID 19, è sicuramente un importante stress test di resilienza, non solo in termini di business continuity ma anche sotto il profilo della tenuta e dell’efficacia del sistema dei controlli interni.

In altri termini è un’opportunità unica per le imprese di fare un bel tagliando alla compliance, ove già esistente, piuttosto che comprenderne il valore e avviare un percorso qualora ciò non sia stato fatto prima.

Mi riferisco in particolare alle imprese private che non fanno business in settori regolati (es. banche, assicurazioni, Pubblica Amministrazione) e che ora probabilmente con la fase 2 si renderanno conto che non possono prescindere dalla compliance, considerandone anche le potenzialità come fattore competitivo di successo.

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Business Contingency Plan

Il Business Continuity Plan: la soluzione per evitare il blocco delle attività?

7 maggio 2020

di Cipriano FICEDOLO

CONSIGLI PRATICI E NOZIONI DA ADOTTARE IN AZIENDA

Mai prima d’ora avevamo assistito alla paralisi improvvisa di tutto il tessuto produttivo nazionale, salvo poche aziende strategiche ritenute strettamente necessarie. Era dal secondo conflitto mondiale che non si assisteva al blocco totale delle attività produttive nel nostro Paese.

Dal dopoguerra in poi, nonostante si siano verificate ciclicamente gravi calamità che pure hanno funestato l’Italia: alluvioni, terremoti, pandemie, tempeste, ma mai prima d’ora l’intero comparto industriale nazionale si era fermato nella sua interezza.

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Schema Ponzi

Lo Schema Ponzi, i red flags e il sistema piramidale

5 maggio 2020

di Antonio ROSSI

L’11 settembre del 2008, “the Jewish Bond” (“l’obbligazione ebraica”, come era soprannominato Bernard Madoff) venne arrestato nel suo appartamento di New York con l’accusa di una truffa miliardaria a danno dei suoi clienti mediante l’utilizzo dello “Schema Ponzi” (di seguito, “lo Schema”).

Bernard Madoff era un vero e proprio punto di riferimento nel mondo della finanza; arrivò ad assumere cariche di prestigio quali la presidenza del NASDAQ (l’indice dei principali titoli tecnologici della borsa americana) o quella di consigliere del New York City Center e con il suo arresto si sgretolò, “come un castello di carte”, tutto il suo impero costruito in oltre 40 anni di carriera a Wall Street.

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