di Nicola MITIDIERI
Mentre la Commissione UE prosegue i lavori di revisione della MiFID II, gli addetti ai lavori confidano in una vera e propria rivoluzione normativa tanto da chiedere a gran voce l’arrivo della MiFID III, attese le diverse criticità emerse in materia di ricerca, incentivi, product governance e cosi via.
È fuor di dubbio che i principi ispiratori della MiFID II abbiano determinato un effettivo accrescimento del livello di trasparenza, riducendo la distanza informativa tra intermediari ed investitori.
Ciò nonostante residuano diversi elementi che potrebbero concorrere al pieno raggiungimento degli obiettivi cui la MiFID II ambisce, partendo dalla semplificazione del linguaggio attraverso il quale viene posto il dialogo con gli stessi investitori, sino alla standardizzazione delle informazioni a questi ultimi indirizzate e sufficienti all’adozione di “decisioni consapevoli”.