Lo scorso ottobre il Consiglio Europeo ha dato il via libera definitivo alla direttiva europea in materia di Whistleblowing(1)(2).
L’intervento si propone il compito di uniformare la disciplina sul whistleblowing all’interno dell’Unione Europea, individuando alcuni standard minimi e imponendo agli Stati membri di adottare una normativa specifica per questa attività.
Infatti, solo 10 dei 28 Paesi dell’Unione Europea – è l’Italia è tra questi, unitamente a Francia, Ungheria, Irlanda, Lituania, Malta, Olanda, Slovacchia, Svezia e Regno Unito – prevedono una regolamentazione che tutela gli informatori di fatti illeciti, con livelli di tutela e protezione del segnalante diversi tra di loro.