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crypto valuta regolamento

La normativa sulle criptovalute

14 giugno 2018

di Salvatore CARRANO

Se possedete delle criptovalute, chiedetevi perché le avete comprate; se aveste intenzione di comprarle, allora domandatevi perché vorreste farlo. Provate eventualmente a fare le stesse domande a dei vostri conoscenti che si trovino in una delle due situazioni e noterete che la risposta sarà presumibilmente uguale alla vostra e sempre la stessa: “Perché, sull’onda dei bitcoin, si nutre la speranza che in un futuro il valore di acquisto possa moltiplicarsi all’inverosimile e trasformare un investimento irrisorio in un consistente capitale”. E, qualora non ci credeste più di tanto, l’effetto FOMO (acronimo di Fear Of Missing Out), ossia il timore di non cogliere un’opportunità e, quindi, essere tagliato fuori dall’approfittare di un’occasione estremamente favorevole, vi spinge a seguire l’esempio di una massa di persone che compie un’azione. Comunque, è fuori dubbio che chiunque abbia avuto la fortuna, l’intuito o magari l’incoscienza di comprare anche solo cento euro di bitcoin nei primi due anni di vita della valuta, oggi quell’investitore è una persona che si ritrova ad avere guadagnato almeno un milione di euro esentasse.

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GDPR Europe

Gdpr: più forte grazie al Comitato EDPB

11 giugno 2018

Intervento di Franco Pizzetti, professore ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Torino, già presidente dell’Autorità Garante per la Privacy dal 2005 al 2012

 

Il nuovo Comitato europeo per la protezione dei dati – EDPB – ha poteri e compiti molto più ampi, alla luce del GDPR. E’ il perno essenziale del nuovo sistema dei rapporti tra le Autorità di controllo nazionali; il vero organo titolare del compito fondamentale di garantire la applicazione del Regolamento europeo.

Il 25 maggio 2018 ha tenuto la sua prima riunione il nuovo Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB), previsto dalla Sezione terza del Capo VII del GDPR, dedicato alle norme relative all’obbligo di coerenza e collaborazione tra le Autorità nazionali di controllo.

L’importanza dell’EDPB è evidente dato che è il vero organo europeo titolare del compito fondamentale di garantire la applicazione del Regolamento europeo: è chiamato a controllare che le Autorità nazionali applichino correttamente la nuova regolazione europea.

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futuro eonia

IL FUTURO DELL’EONIA CON LA BENCHMARK REGULATION

1 giugno 2018

di Ivo INVERNIZZI

FINANCIAL BENCHMARK REGULATION E TASSI INTERBANCARI – parte seconda

L’EMMI e la revisione di EONIA

L’European Money Market Institute (EMMI) che è l’administrator dell’attuale tasso EONIA, ha annunciato che non porterà a termine una revisione approfondita di questo benchmark, perché EONIA non è compliant ai dettami della Benchmark Regulation.

L’EMMI sostiene che la valenza informativa e qualitativa di EONIA sarebbe inficiata sia dalla concentrazione dei deals contribuiti da poche banche di importanza sistemica che potrebbero rivelarsi eccessivamente influenti sul benchmark, sia dalla loro concentrazione geografica. EMMI ha aggiunto che includere nel calcolo del benchmark altri strumenti finanziari differenti dai depositi interbancari classici, in particolare i su citati certificati di deposito (CD) e la commercial paper (CP), non può migliorare sostanzialmente la rappresentatività dell’indicatore.

EMMI ha concluso che la metodologia di calcolo di EONIA rimarrà nel suo formato attuale fino al passaggio al nuovo benchmark, purché in assenza di cambiamenti di condizioni e dinamiche del mercato.

In sintesi, EMMI sostiene che la conformità dell’EONIA al nuovo regolamento europeo benchmark (BMR) entro gennaio 2020 “non può essere garantita”, ma, in base alle disposizioni transitorie del Regolamento, questo tasso può continuare a essere utilizzato come parametro di riferimento fino al 31 dicembre 2019.

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AnalisiBanka

AnalisiBanka: divulgatori per passione

30 maggio 2018

di Marco FERFOGLIA

La voglia di istituire l’Associazione AnalisiBanka deriva dall’entusiasmo di un gruppo di amici e di professionisti che si concretizza il 22 febbraio 2016 per firmare congiuntamente il relativo “contratto sociale”.

I soci fondatori presenti sono in ordine alfabetico: Borghi Sergio, Casati Federica, Ferfoglia Marco, Ghiselli Fabio e Invernizzi Ivo.

Fra le diverse motivazioni che ci hanno portato ad affrontare questa avventura, oltre ad una forte passione verso le problematiche del settore, una delle più importanti è stata quella di constatare la mancanza nel panorama bancario italiano di un contesto dedicato all’informazione ed anche alla formazione dei singoli operatori bancari e finanziari.

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Pubblica amministrazione

Riprogettiamo il modo di valutare la performance

28 maggio 2018

di Santo FABIANO

 

La funzione valutativa: riprogettiamo il “modo” di valutare la performance

Cominciamo dalla fine: l’articolo 5, comma 11-quater, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con la legge 135/2012 afferma che “ciascuna amministrazione monitora annualmente, con il supporto dell’Organismo indipendente di valutazione, l’impatto della valutazione in termini di miglioramento della performance e sviluppo del personale, al fine di migliorare i sistemi di misurazione e valutazione in uso.”

Dall’esperienza di formatore traggo una interessante conclusione al riguardo: il dettato dell’articolo è assolutamente sconosciuto!

La legge in cui è inserito l’articolo tratta di “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario. E l’articolo 5, reca in rubrica “Riduzione di spese delle pubbliche amministrazioni”.

Certamente si tratta di una norma che aveva lo scopo di racchiudere in sé diverse emergenze del momento, pur se nello stesso testo normativo. E ciò dà ancora più valore alla riflessione, che si rende necessaria, sulla “utilità” del sistema di valutazione.

Non si tratta di discutere sulla utilità, in senso assoluto, di esprimere una valutazione sulla performance o sui dirigenti, quanto, invece, sulla funzionalità dei sistemi attualmente impiegati.

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Ripple

Il modello Ripple come possibile futura valuta fiat

24 maggio 2018

di Salvatore CARRANO

All’incirca a fine gennaio 2018, Chris Larsen, con un patrimonio di 59 miliardi di dollari, era il quinto uomo più ricco del mondo. Chris Larsen possiede 5,19 miliardi di ripple e il 17% delle azioni dell’omonima società di cui è presidente e, insieme a Jed McCaleb, cofondatore. Il quattro gennaio scorso, la valuta ripple (XRP) ha raggiunto il massimo storico svettando a 3,84 dollari; da quel giorno il valore della quotazione è crollato e oggi per comprare un ripple basta meno di un dollaro. Se però negli ultimi due mesi ripple ha perso circa i tre quarti del valore, l’arretramento, seppure consistente, è ben poca cosa rispetto alla prestazione record che dall’inizio 2017 aveva portato la quotazione del coin da 0,006 ai 3,84 dollari del picco massimo raggiunto a inizio gennaio scorso. Ora Chris Larsen non figura più tra i primissimi paperoni del mondo ma possiede pur sempre un patrimonio da fare invidia e la sua ricchezza è originata unicamente da una criptovaluta da lui stesso creata e immessa sul mercato. Ripple è una valuta digitale ed è la terza per capitalizzazione di mercato dopo bitcoin ed ethereum.

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Monete EURO

FINANCIAL BENCHMARK REGULATION E TASSI INTERBANCARI

21 maggio 2018

di Ivo INVERNIZZI

FINANCIAL BENCHMARK REGULATION E TASSI INTERBANCARI – parte prima

La European Financial Benchmark Regulation

Il regolamento UE 2016/1011, noto come Financial Benchmarks Regulation (BMR) già efficace dal 1° gennaio 2018, ha introdotto uno schema comunitario volto ad assicurare l’accuratezza e l’integrità degli indicatori finanziari utilizzati come benchmarks al fine di determinare sia il valore di uno strumento finanziario (titoli, contratti di money market, strumenti derivati), sia il valore di un contratto di finanziamento (mutui, leasing, aperture di credito), o la performance di fondi d’investimento domiciliati nell’Unione Europea come OICVM, OICR e Fondi di Investimento Alternativi. Il legislatore europeo evidenzia due requisiti di un indicatore di riferimento: un requisito oggettivo rappresentato dal benchmark stesso e dai suoi elementi costitutivi e un requisito soggettivo, riguardante i doveri istituzionali degli attori coinvolti nel processo di definizione, gestione e utilizzo del benchmark.

La portata storica di questo regolamento europeo è da ricondursi all’esigenza di chiarezza e “legalità” originata dagli abusi da manipolazione del tasso LIBOR, perpetrati su questo benchmark da importanti player di mercato nel 2012.

Per evitare il ripetersi di queste irregolarità, il legislatore europeo ha posto particolare enfasi sull’affidabilità degli indicatori e sulle regole comportamentali proposte agli attori di mercato, principi questi già introdotti nel 2014 nella Market Abuse Directive (MAD), focalizzata sul tema delle manipolazioni.

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Redazione
Redazione

Antiriciclaggio: V Direttiva AML

20 May 2018

ANTIRICICLAGGIO V DIRETTIVA AML. MODIFICA DELLA DIRETTIVA UE 2015/849

Il 14 maggio 2018 il Consiglio europeo ha adottato una direttiva che rafforza le norme UE destinate a prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. La sua adozione fa seguito ad un accordo raggiunto con il Parlamento europeo nel dicembre 2017. Il Parlamento ha approvato il testo concordato il 19 aprile 2018.

Lo scopo è quello di tagliare i mezzi finanziari dei criminali senza ostacolare il normale funzionamento dei sistemi di pagamento. La direttiva, che modifica la direttiva 2015/849, è parte di un piano d’azione in risposta agli attacchi terroristici del 2015 e del 2016 a Parigi e Bruxelles, nonché alle fughe di notizie provenienti dai “Panama Papers”.

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