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Pagamenti SEPA – Commissione Europea

20 maggio 2018

Risposta della Commissione Europea al Parlamento UE sui reclami pagamenti SEPA di altri Stati membri – 18 05 2018

 La Commissione è consapevole del fatto che un certo numero di soggetti che ricevono pagamenti, comprese le autorità fiscali, i fornitori di energia, gli operatori di telecomunicazioni e le compagnie di assicurazione, non rispettano il regolamento 260/2012 (Single Euro Payments Area (SEPA) Regulation) e non accettano bonifici né utilizzano addebiti diretti – in Euro – relativi a conti di pagamento che si trovano in altri Stati membri.

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Criptovalute e AML – Commissione Europea

19 maggio 2018

Risposta della Commissione Europea al Parlamento UE sulle Criptovalute  – 18 05 2018

I prezzi della criptovaluta si sono notevolmente apprezzati nel 2017 e sono molto volatili, come rilevato dall’onorevole parlamentare. Il mercato ha mostrato segni di una bolla delle attività che espone gli investitori a rischi sostanziali.

Su richiesta della Commissione, le autorità europee di vigilanza hanno rinnovato il 12 febbraio 2018 i loro avvertimenti agli investitori e ai consumatori in merito ai rischi delle valute virtuali (1). I rischi riguardano non solo la volatilità dei prezzi delle valute virtuali, ma includono anche problemi di governance, trasparenza e sicurezza associati ai mercati valutari virtuali.

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Gdpr: chi è responsabile di cosa: chiariamo i dubbi

14 maggio 2018

Intervento di Franco Pizzetti, professore ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Torino, già presidente dell’Autorità Garante per la Privacy dal 2005 al 2012

 

Gdpr, chi è responsabile di cosa: chiariamo i dubbi diffusi tra le aziende.

Nel Gdpr il titolare resta uno e uno solo e tutti i trattamenti fanno sempre capo a lui e alla responsabilità che su di lui grava. Si pone quindi il problema di chiarire con precisione il rapporto che sussiste tra chi opera come titolare e chi come responsabile. Ecco cosa c’è da sapere.

Il concetto di accountability è il centro del nuovo Regolamento europeo relativo alla protezione dati personali (GDPR).

Tutta la nuova normativa si basa sulla responsabilità del titolare del trattamento “di mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire, ed essere in grado di mostrare, che il trattamento è effettuato conformemente al regolamento” (art.24 paragrafo 1).

Inoltre a rafforzare il ruolo centrale del titolare e della sua responsabilità relativamente alle misure tecniche e organizzative adottate lo stesso art. 24, al paragrafo 2, specifica che “dette misure sono riesaminate e aggiornate qualora necessario”.

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Redazione
Redazione

Financial Stability Board: Il rischio sistemico della cattiva condotta

11 May 2018

Il Financial Stability Board – FSB – ha pubblicato nei giorni scorsi il documento Strengthening Governance Frameworks to Mitigate Misconduct Risk contenente gli strumenti utilizzabili – da parte di aziende e autorità di vigilanza – per affrontare e ridurre cause e conseguenze della cattiva condotta nel settore finanziario.

L’FSB ribadisce il ruolo primario della fiducia, fattore essenziale per il buon funzionamento del sistema bancario e finanziario e per assicurare l’allocazione dei capitali all’economia reale. La cattiva condotta nel settore finanziario indebolisce la fiducia e, pertanto, la possibilità dell’economia reale di attrarre capitali; con un effetto a cascata, questa, può determinare inevitabili rischi sistemici.

L’impatto della cattiva condotta del dipendente danneggia l’azienda e la sua reputazione e si estende all’intero settore finanziario e all’economia minandone la fiducia da parte dei consumatori e operatori finanziari. Le multe e le sanzioni costituiscono efficaci deterrenti alla cattiva condotta ma l’efficienza è data dall’azione preventiva sulla governance societaria.

Si stima che a partire dalla crisi finanziaria 2007-2008 le multe e le spese legali per cattiva condotta a carico delle banche globali sono stati più di USD 320 miliardi che avrebbero potuto essere impiegati in prestiti a famiglie e imprese per un totale di circa USD 5.000 miliardi.

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burocrazia

Lo straordinario potere del burocrate regolatore

7 maggio 2018

di Santo FABIANO

 

Il termine “burocrazia” deriva della fusione di due vocaboli, il primo “bureau” di origine francese, che vuol dire “ufficio” e il secondo “kratos”, di origine greca, che vuol dire “potere”. Anche se il termine viene coniato intorno al XVIII secolo, non si tratta di un fenomeno moderno. Abbiamo esempi di burocrazie, cioè di funzionari al servizio del sovrano, nell’antico Egitto, nell’Impero cinese, in Persia, in India e nel più vicino Impero romano. Essa nasce dall’esigenza, avvertita dal sovrano, di potere contare su di un apparato che fosse in grado di amministrare, garantendo unitarietà di azione, anche là dove il sovrano non riusciva ad arrivare in modo diretto. Continua a leggere

criptomonete

Depositi Bancari, Wallet e Criptomonete

26 aprile 2018

di Salvatore CARRANO

“Sicuro come in banca”: è una frase che si soleva dire quando il denaro risparmiato e depositato in un’azienda di credito non destava nessuna preoccupazione di disponibilità e di rientro. E in effetti, dagli anni successivi al secondo dopoguerra, in Italia ma anche negli altri paesi più industrializzati, non c’è stata notizia che un risparmiatore avesse perso il proprio denaro depositato in banca. Sicuramente la protezione attuata attraverso il fondo di garanzia che, di fatto, esclude i depositi fino a centomila euro da qualsiasi rischio di perdita sia in caso di bail in e sia in caso di liquidazione coatta amministrativa, ha contribuito significativamente ad accrescere, o almeno a confermare, la fiducia dei risparmiatori nella capacità di rimborso delle banche. La recente crisi finanziaria e il fallimento di qualche azienda di credito hanno però indotto i risparmiatori a diversificare l’investimento delle somme tesoreggiate orientandole verso beni immobili, titoli azionari, beni preziosi e altro ancora.

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Pubblica Amministrazione

Pubblica amministrazione: governance e controlli

17 aprile 2018

di Giuseppe NUCCI

Nei precedenti articoli ho esaminato alcune tipologie di controllo che sono utilizzate nel settore pubblico. Alcune di esse – come l’attività di internal audit e la responsabilità amministrativa da reato degli enti, ex d. lgs. n. 231/2001 – vengono praticate nel settore privato mentre altre – la valutazione della performance, ex d. lgs. n. 150/2009 – sono proprie delle amministrazioni pubbliche.

Prima di procedere a trattare ulteriormente il sistema di controllo “pubblico”, ho ritenuto utile, in questo articolo, focalizzare l’attenzione su un elemento fondamentale che condiziona il modo di concepire e di attuare i controlli nella pubblica amministrazione: la governance pubblica.

Per definire la governance in generale, una definizione molto efficace è quella di Adrian Cadbury, secondo la quale la governance corporate (e cioè la governance dell’organizzazione) è il modo in cui l’impresa è governata e controllata(1). In questo senso assume rilievo centrale il concetto di checks and balances, il cosiddetto sistema di pesi e contrappesi, che si riferisce alle procedure che mirano a ridurre il rischio della concentrazione del potere decisionale in un unico organo e che si attua definendo chiaramente le competenze spettanti a ogni soggetto e favorendo la cooperazione di tutti gli attori organizzativi nell’esercizio delle proprie funzioni.

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