di Francesco Domenico ATTISANO
Il ruolo della cittadinanza nel ciclo della performance nel settore pubblico – I cittadini futuri attori della compliance pubblica.
Una sintetica premessa è doverosa per giungere fino alle conclusioni con l’attribuzione del nuovo ruolo e responsabilità dei cittadini.
Quasi 30 anni fa, il legislatore italiano con la famosa legge 241/1990 individuava tra i principi guida dell’agire amministrativo quelli di trasparenza e pubblicità. L’evoluzione normativa degli ultimi anni, anche sulla spinta della disciplina comunitaria, ha visto un progressivo ampliamento del principio.
Un secondo punto di svolta c’è stato esattamente dieci fa, con la cd Riforma Brunetta, in quanto la trasparenza ha assunto un ruolo tale da dover essere intesa come accessibilità totale di tutte le informazioni circa ogni aspetto dell’attività delle pubbliche amministrazioni. Infatti, il D.Lgs 150/2009 ha richiesto alle amministrazioni di mettere il cittadino al centro della programmazione e della valutazione dei servizi pubblici erogati. Pertanto, l’obbligo della PA di dotarsi di una organizzazione effettivamente efficace e trasparente è diventato un obbligo, a garanzia, da parte di tutti i soggetti istituzionali e a qualsiasi livello di governo pubblico, per esigenze di uniformità e in un quadro di garanzia e di tutela del cittadino omogeneo ed unitario. Inoltre, per garantire il cd “controllo sociale” a consuntivo, da parte dei cittadini sull’attività programmatoria delle pubbliche amministrazioni, il D.Lgs 33/2013 ha imposto alle P.P.A.A. di pubblicare sui propri siti internet – nella sezione amministrazione trasparente – sia il Piano delle performance sia la Relazione sulla performance. In ultimo, al fine di rafforzare l’accountability pubblica, il legislatore nel 2016, con il D.Lgs n.97, ha introdotto il cd FOIA, ovvero l’accesso civico generalizzato, attribuendo a “chiunque” il diritto di accedere ai dati e ai documenti forniti dalle pubbliche amministrazioni…
Da questo breve excursus dell’evoluzione normativa, è chiaro che gli strumenti normativi a disposizione della cittadinanza esistono e nel contempo le aspettative dei cittadini sono aumentate; in questo contesto, c’è quindi la necessità delle pubbliche amministrazioni di rendere conto realmente e tempestivamente delle proprie azioni nei confronti della collettività.
Una vera accountability pubblica consente, infatti, un controllo diffuso del lavoro realizzato dalla pubblica amministrazione e nello stesso tempo la creazione di nuove opportunità per esercitare una pressione sui soggetti pubblici che prendono decisioni per la cittadinanza.
Nella stessa direttrice, un ulteriore impulso è avvenuto due anni fa con la cd Riforma Madia che ha attribuito un ruolo attivo dei cittadini sulle performance delle amministrazioni pubbliche. In particolare, l’art. 13 del D.Lgs n.74 del 2017 aggiornando il D.Lgs n.150 ha introdotto importanti novità. In sintesi:
- I cittadini, anche in forma associata, partecipano al processo di misurazione delle performance organizzative, anche comunicando direttamente all’Organismo Indipendente di Valutazione il proprio grado di soddisfazione per le attività e per i servizi erogati dalla PA.
- Ciascuna amministrazione adotta sistemi di rilevazione del grado di soddisfazione degli utenti e dei cittadini in relazione alle attività e ai servizi erogati, favorendo ogni più ampia forma di partecipazione e collaborazione dei destinatari dei servizi.
- I risultati della rilevazione del grado di soddisfazione vanno pubblicati, con cadenza annuale, sul sito dell’amministrazione.
- L’Organismo indipendente di Valutazione verifica l’effettiva adozione dei predetti sistemi di rilevazione, assicura la pubblicazione dei risultati in forma chiara e comprensibile e ne tiene conto ai fini della valutazione della performance organizzativa dell’amministrazione e della validazione della Relazione sulla performance.
In considerazione di tali elementi innovativi, introdotti dal decreto legislativo, talune domande sorgono spontanee:
- Qual è lo stato dell’arte?
- A che punto siamo con la reale e sostanziale applicazione delle ultime disposizioni normative?
- Come si sono comportate le pubbliche amministrazioni italiane?
Provando a dare una risposta univoca, quanto più possibile diplomatica, posso affermare che: “Da una lettura sommaria, negli ultimi sei mesi, di oltre 150 piani performance 2019 – 2021 pubblicati su internet dalle pubbliche amministrazioni (tra cui ministeri, taluni enti, svariate università, alcune regioni e tantissimi comuni) la situazione è alquanto complessa, ma bisogna essere fiduciosi visto le crescenti aspettative dei cittadini e la sensibilità pubblica sul tema. L’ideazione e implementazione di metodologie e di sistemi di valutazione idonei a rilevare il grado e livello di soddisfazione dei servizi pubblici da parte dei cittadini è un processo arduo e non di breve periodo.
A conferma della consapevolezza di superare le difficoltà operative nell’applicare realmente le nuove disposizioni, in tema di partecipazione attiva della cittadinanza, il Ministro per la Pubblica Amministrazione, durante un recente question time – del 9 ottobre 2019 – alla Camera dei deputati, ha proprio affrontato il tema del rafforzamento degli strumenti a disposizione dei cittadini per valutare la performance delle pubbliche amministrazioni, annunciando, per la fine di novembre, l’emanazione di nuove linee guida del Dipartimento della funzione pubblica.
Sul tema, a parere di chi scrive, la reale partecipazione dei cittadini nel processo di misurazione e valutazione delle performance dovrebbe comportare molteplici benefici nel lungo periodo, tra cui:
- il miglioramento della qualità delle politiche e dei servizi pubblici;
- la responsabilizzazione dei cittadini, con una diminuzione della cultura del “lamento” fine a se stessa e nel contemporaneo rafforzamento motivazionale di essere partecipi alla vita sociale e nell’accrescimento del senso di appartenenza alla collettività;
- la riduzione dei conflitti potenziali tra le pubbliche amministrazioni e la cittadinanza, con una conseguente crescita della fiducia nelle istituzioni;
- l’integrazione del performance management pubblico nel policy making.
In tal senso, si riporta un’elaborazione grafica, dell’idea evolutiva, in cui bisogna credere, del sistema di relazioni tra pubbliche amministrazioni e cittadini
Fonte: Elaborazione di F.D.Attisano «La gestione del rischio nel settore pubblico». (Giugno 2017).
In conclusione, si ritiene che l’intervento regolamentare proposto – nell’ambito dei sistemi di misurazione e valutazione della performance delle pubbliche amministrazioni – possa essere il giusto propulsore e presupposto pilota affinché i: “Cittadini da semplici stakeholders diventino player della compliance e dell’accountability pubblica e nello stesso tempo attori protagonisti della governance pubblica”.
Intervento del Dott. Francesco Domenico ATTISANO – Commissario Esterno dell’Ufficio del Controllo Interno di Gestione – Regione Autonoma Sardegna – CIA, CRMA, CCSA, QAR.
Per approfondimenti, consultare i seguenti link e/o riferimenti:
Legge 241/1990 – Diritto di accesso ai documenti amministrativi
D.Lgs n. 150/2009 – Efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni
D.Lgs n. 33/2013 – Obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni
D.Lgs n. 97/2016 – Prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza
D.Lgs n. 74/2017 – Modifiche D.Lgs n. 150/2009
Ministro per la Pubblica Amministrazione – question time, 9 ottobre 2019 – Camera dei deputati