di Anna CORRADO
A distanza di 20 anni dall’entrata in vigore del D.lgs. 231/01, che ha introdotto nel settore privato il regime della responsabilità amministrativa per gli Enti, e a 10 anni dall’entrata in vigore della legge Severino, L. 190/12, che ha introdotto l’obbligo di programmare, attuare e monitorare l’implementazione di misure di prevenzione della corruzione, l’opera nasce dall’esigenza di affrontare il tema non in modo formalistico ma con modalità atte a proteggere il valore pubblico e l’integrità del business privato, mediante un approccio pragmatico e casistico.
Il lavoro si esplica attraverso il contributo di giuristi, professionisti, segretari comunali ed operatori dei settori pubblico e privato, fornendo possibili strumenti applicativi per la prevenzione, sempre in ottica di sviluppo e non di freno all’azione.
Nella prima Parte, grazie ad autorevoli contributi di esponenti del mondo accademico è stato fatto il punto della situazione sugli impatti economico-sociali del fenomeno della corruzione e sulla questione del lobbying, affrontando altresì il tema del conflitto di interesse.
La seconda Parte dedicata al settore privato, dopo un primo inquadramento normativo delle fattispecie di reato di corruzione e della nozione di utilità penalmente rilevanti attraverso l’analisi di numerosi casi di indagine da parte della magistratura, fornisce spunti pratici su come progettare e monitorare, in ottica integrata di compliance 231, un sistema di gestione anticorruzione ispirandosi alle best practice internazionali e alla norma UNI ISO 37001, ivi compresi flussi informativi, red flags, due diligence, oltre ad interessanti spunti di riflessione in sede processuale dei benefici dei sistema di compliance. In particolare, al fine di supportare gli Organismi di Vigilanza nel rafforzare i presidi di controllo dei rischi di corruzione con la Pubblica Amministrazione e fra privati sono indicati per i processi a rischio corruzione alcuni standard di riferimento, maggiormente diffusi, che potrebbero essere utilizzati per la definizione di misure di prevenzione, oltre ad alcuni esempi di misure di prevenzione comuni a vari settori di business e specifiche per il settore farmaceutico. Viene anche fatto cenno al tema della peculiarità della prevenzione della corruzione nei settori privati che erogano servizi pubblici e che non sono soggetti, all’obbligo di adottare policy per prevenire fenomeni di corruzione passiva al loro interno.
All’interno della seconda Parte, sono inoltre esposti due framework internazionali, che possono essere utilizzati nella pratica operativa del settore privato, per definire un modello di gestione integrata dei rischi, “Enterprise Risk Management – integrating with strategy and performance”, nonché un paradigma per l’attribuzione dei ruoli e responsabilità dei vari attori aziendali coinvolti in un qualsivoglia sistema di gestione dei rischi anticorruzione (il Modello delle Tre Linee). Conclude tale Parte un focus dedicato ai software di whistleblowing, che potrebbero essere presi come riferimento nel settore pubblico e/o privato, come strumenti legal tech a supporto della prevenzione della corruzione.
La terza Parte si pone la sfida di affrontare la prevenzione della corruzione all’interno del settore pubblico. Partendo da un inquadramento normativo, culturale e valoriale del ruolo del servizio pubblico, si cerca di proporre dei modelli di controllo innovativi sperimentati in un importante Città Metropolitana del Sud Italia in termini di management by objectives al fine di contribuire in modo concreto a dare degli spunti operativi e metodologici per lo sviluppo all’interno delle organizzazioni pubbliche, di politiche di prevenzione della corruzione sostenibili considerando anche i rischi derivanti dall’utilizzo di ingenti risorse previste dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, all’interno di un nuovo framework di programmazione e controllo in corso di formalizzazione all’interno dei cd. PIAO – Piani Integrati di Attività e Organizzazione.
In questa prospettiva nella quarta Parte sono state raccolte, da diversi responsabili anticorruzione del settore pubblico, le loro esperienze come vere e proprie case history. In particolare, dall’esperienza di ORAC (Organismo Regionale per le attività di Controllo) di Regione Lombardia si passa a condividere altre buone prassi implementate a livello di Amministrazioni Locali (Provincia Autonoma di Trento, Provincia di Lucca e Comune di Modena), Aziende Sanitarie (APSS di Trento) e società in controllo pubblico (Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e Mefop).
Intervento di Anna CORRADO, Magistrato amministrativo c/o il TAR Campania. Giudice tributario e componente del Tribunale Nazionale Antidoping. Esperto del Consiglio dell’ANAC. Questo intervento è anche la Prefazione al nuovo libro, a cura di Ermelindo LUNGARO, Piero MAGRI, Antonio MEOLA