Nei giorni scorsi si è tenuto ad Amsterdam il tradizionale appuntamento per il Nord Europa organizzato da Screen Market e dedicato a far incontrare gli operatori del settore finanziario europeo con le società di sviluppo software del settore Wealth & Asset Management. All’evento costituito da un’area espositiva con stand di primari fornitori di software europei e una conferenza ha partecipato anche la società italiana Objectway.
L’azienda italiana, con sede a Milano e circa 600 dipendenti, è leader italiano e operatore europeo nel mercato delle piattaforme software e fornisce soluzioni tecnologiche digitali all’industria finanziaria a livello mondiale nel settore del Wealth & Asset Management. I suoi prodotti sono presenti in 15 paesi ed è un partner affidabile delle maggiori società di investimento e gestione patrimoniale. Si avvalgono delle soluzioni tecnologiche Objectway circa 100,000 professionisti che gestiscono complessivamente più di 1000 miliardi di Euro.
Il Business Development Director per il Nord Europa, Jos Martens, ha presentato la sessione dedicata ai trend nel settore del Wealth & Asset Management. In particolare ha evidenziato il ruolo preponderante delle nuove tecnologie digitali in un contesto che vede nascere nuovi modelli di business grazie da un lato alla API (Application Programming Interface) Economy e dall’altro ad un quadro normativo caratterizzato sì da nuova regolamentazione ma anche da apertura a nuovi operatori e attività. In quest’ottica, ad esempio, la PSD2 costituisce un profondo fattore di accelerazione per la creazione di Open Banking Platforms: nuove piattaforme che propongono agli operatori professionisti e ai loro clienti pacchetti completi per la gestione dei loro risparmi in totale sicurezza.
Jos ha mostrato le potenzialità delle tecnologie digitali e ha evidenziato che le banche pur essendo fra i soggetti che subiranno maggiormente l’impatto del digitale abbiano un grosso gap da colmare e al più presto. Tutti gli operatori del settore finanziario si trovano di fronte alle sfide dettate da: la necessità di sviluppare nuovi modelli competitivi; la diminuzione del margine operativo; l’utilizzo di algoritmi; l’analisi e il trattamento dei big-data; un quadro normativo crescente e che impone nuovi limiti – MIFID2, MIFID3, GDPR – ma apre anche a nuove soluzioni e operatori. La digitalizzazione può fornire soluzioni e ottimizzare processi e prodotti e dare un vantaggio competitivo rispetto ai competitor del settore finanziario grazie anche ad un risparmio di costi. Ricerche recenti mostrano risultati disarmanti: in particolare nelle banche c’è poca consapevolezza del livello di digitalizzazione della clientela mentre, di contro, le aspettative digitali della clientela sono molto elevate. Le statistiche evidenziano un gap fra banche e clienti: da un lato, le banche pensano che il 30% della clientela sia digitalizzata o andrà ad utilizzare soluzioni digitali; dall’altro lato, la clientela pensa che il 60% delle banche sia in grado di fornire prodotti e servizi digitalizzati e pertanto in grado di rendere la vita del cliente più facile, con libertà di accedere e fare operazioni senza sottostare a rigidi orari e far consumare meno tempo nel rapporto con la propria banca.
La presentazione di Jos Martens si è focalizzata sul Digital Wealth Management. Per rispondere alle nuove sfide dei mercati e alla crescente complessità del settore, la tecnologia digitale per gestire la relazione tra cliente e advisor deve supportare l’intero processo di gestione degli investimenti, ottimizzando in questo modo la generazione e la crescita dei ricavi, oltre ad essere facilmente integrabile con le piattaforme e i sistemi legacy esistenti in azienda.
Gli aspetti fondamentali da tenere in considerazione sono 5:
1. La gestione e la negoziazione del portafoglio attraverso l’utilizzo di portafogli modello, analisi delle performance e gestione degli ordini.
2. La gestione del CRM e la collaborazione digitale attraverso canali e device diversi (messaggi, voce, video, co-browsing) per ottimizzare e facilitare l’esperienza per e con il cliente.
3. L’integrazione con le piattaforme e i sistemi aziendali già esistenti.
4. Il processo di on-boarding digitale che include la verifica dell’identità e i controlli di adeguatezza.
5. La consulenza ibrida attraverso un modello di consulenza goal-based.
La gestione integrata e digitale di tutto il processo consente una serie di vantaggi, fra cui la connessione digitale e l’adeguarsi al digital life-style della clientela; la compatibilità con le infrastrutture dell’istituzione finanziaria già esistenti; la collaborazione fra cliente e consulente; la massimizzazione dell’esperienza del cliente e del time-to-market; l’applicazione di strategie di mass customisation; la maggiore efficienza dei processi fra front e back-office; l’approccio basato sulla tipologia di prodotto; un risparmio di costi con la gestione dell’on-boarding in modalità self-service da parte del cliente.