VSME: il nuovo standard EFRAG di rendicontazione volontaria per le PMI

VSME: il nuovo standard EFRAG di rendicontazione volontaria per le PMI

5 febbraio 2025

di Alberto MORIANI

Lo scorso dicembre, lo European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) ha pubblicato la versione definitiva del nuovo standard di rendicontazione volontaria per le piccole e medie imprese non quotate (VSME).

Il VSME (Voluntary Sustainability Reporting Standards for Non-Listed SMEs) è il framework di rendicontazione volontaria sviluppato dallo European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) per le Piccole e Medie Imprese non quotate, allo scopo di fornire uno strumento semplificato per supportarle nel processo di integrazione della sostenibilità nei processi e modelli di business ed, al contempo, per soddisfare l’aumento delle richieste di dati sulla sostenibilità che queste ricevono dalle aziende clienti, dalla casa madre, dai partner commerciali.

Lo standard si pone come obiettivi:

  • uniformare le modalità di raccolta e presentazione delle informazioni divulgate dalle aziende rendendole più facilmente accessibili e confrontabili;
  • dotarsi di uno strumento di reporting semplice che possa sostituire una parte sostanziale dei questionari utilizzati dai partner commerciali;
  • consentire alle aziende di rispondere con coerenza, trasparenza e intelligibilità alla crescente domanda di informazioni di sostenibilità da parte di possibili finanziatori, enti e investitori, così agevolando e rendendo più probabile e accessibile il ricorso al credito;
  • soddisfare le esigenze delle grandi imprese che richiedono informazioni sulla sostenibilità dei loro fornitori, in linea con l’obbligo previsto dalla CSRD di rendicontarli secondo gli ESRS;
  • monitorare le performance di sostenibilità delle PMI;
  • migliorare la gestione di tutte le informazioni sui fattori ESG.

Rispetto alla bozza in consultazione, la versione definitiva del documento dell’EFRAG, riveduta e semplificata, non prevede più l’effettuazione dell’analisi di materialità dovendo ora le informazioni essere fornite solo se considerate “applicabili” dall’impresa.

Lo standard si presenta con due moduli (rispetto ai tre della precedente versione) di complessità crescente – Basic e Comprehensive – pensati per consentire alle imprese di adottare gradualmente pratiche di rendicontazione della sostenibilità.

L’unico vincolo è rappresentato dal fatto che, una volta scelto un modulo, esso deve essere rispettato integralmente, così permettendo alle imprese di progredire dal livello base ai livelli più avanzati e dettagliati.

Il Modulo Base

Il Modulo Basic rappresenta l’approccio base semplificato.
Destinato principalmente alle microimprese, contiene i requisiti minimi per le altre imprese.
Questo modulo prescrive undici informative di rendicontazione suddivise in categorie (basi della preparazione, ambiente, aspetti sociali e governance).
L’applicazione del Modulo Base costituisce prerequisito per l’applicazione del Modulo Comprensivo.

Informazioni Generali

In questa sezione introduttiva, l’impresa fornisce informazioni generali sulla scelta del modulo adottato (Base o Completo), sulla propria attività, sulle certificazioni di sostenibilità conseguite, sulle pratiche, politiche e obiettivi messi in atto per contribuire alla transizione verso un’economia più sostenibile.

Nel dettaglio:

B1. Informazioni di base

In questa sezione introduttiva, l’impresa fornisce le informazioni generali sulla scelta del modulo adottato, sulla propria attività, sulle certificazioni di sostenibilità o label conseguite.

B2. Pratiche, politiche e iniziative future per la transizione verso un’economia più sostenibile

In tale sezione, l’impresa fornisce anche informazioni sul proprio posizionamento in relazione ai fattori ESG, indicando l’esistenza di pratiche, politiche ed obiettivi che ha adottato per contribuire alla transizione verso un’economia più sostenibile.

Ad esempio, vengono indicati gli sforzi effettuati per ridurre il consumo di acqua ed elettricità, per ridurre le emissioni di gas serra, per prevenire l’inquinamento; le iniziative per migliorare la sicurezza dei prodotti, le condizioni di lavoro e la parità di trattamento sul posto di lavoro, la formazione del personale e le partnership dell’impresa in relazione ai progetti di sostenibilità.

Queste pratiche, politiche e iniziative includono ciò che l’impresa fa per ridurre i
suoi impatti negativi e per migliorare i suoi impatti positivi sulle persone e sull’ambiente al fine di contribuire a un’economia più sostenibile.

METRICHE AMBIENTALI

Riguardo agli aspetti ambientali, le imprese devono rendicontare informazioni sui consumi energetici, le emissioni di gas a effetto serra, gli inquinanti emessi, gli impatti su ecosistemi e biodiversità, il consumo idrico, la gestione delle risorse e dei rifiuti.

Le metriche specifiche sono:

B3. Energia ed emissioni di gas serra

L’impresa rendiconta le proprie emissioni di gas serra (scope 1 e 2) e la loro intensità, con ripartizione tra consumi energetici (rinnovabili e non rinnovabili) e di carburanti, con riferimento al Protocollo GHG.

B4. Inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo

L’impresa deve rendere pubblici, se applicabile, gli inquinanti (con le rispettive quantità) emessi nell’aria, nell’acqua e nel suolo durante le proprie attività che è tenuta a segnalare per legge alle autorità competenti (ad esempio ai sensi della Direttiva sulle emissioni industriali e della Direttiva europea Registro delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti) o che già riporta secondo un Sistema di Gestione Ambientale come EMAS.

B5. Biodiversità

L’impresa pubblica, se applicabile, parametri relativi ai suoi impatti sulla biodiversità e sugli ecosistemi e sui cambiamenti di uso del suolo, comunicando l’eventuale superficie (in ettari) di siti di sua proprietà affittati o da essa gestiti, ubicati all’interno o in prossimità di aree sensibili alla biodiversità.

B6. Acqua

L’impresa deve rendere pubblico il prelievo totale di acqua, ovvero la quantità di acqua prelevata all’interno dei confini dell’organizzazione (o struttura), specificando, separatamente l’eventuale quantità idrica prelevata da siti ubicati in aree ad elevato stress idrico.

Se l’impresa utilizza processi di produzione che impiegano un significativo consumo idrico (ad esempio processi di energia termica come l’essiccazione o la produzione di energia, la produzione di beni, l’irrigazione agricola, ecc.), deve divulgare il suo consumo di acqua, calcolato come differenza tra i suoi prelievi e scarichi idrici derivanti dai propri processi produttivi.

B7. Utilizzo delle risorse, economia circolare e gestione dei rifiuti

In questa sezione, l’impresa comunica se applica principi di economia circolare e, in caso affermativo, come applica tali principi.

In particolare, dovrà rendere nota:

  • a) la produzione annua totale di rifiuti suddivisi per tipologia (non pericolosi e pericolosi);
  • b) il totale annuo dei rifiuti destinati a riciclaggio o riutilizzo;
  • c) qualora l’impresa operi in un settore che utilizza flussi di materiali significativi (ad esempio produzione, edilizia, imballaggio o altri), il flusso di massa annuale dei materiali più rilevanti utilizzati.

METRICHE SOCIALI

In questa sezione, le imprese devono rendicontare informative riguardo ai dipendenti, agli infortuni e decessi sul lavoro, alle politiche retributive, alla presenza di accordi di contrattazione collettiva, al numero medio di ore di formazione annue.

Le relative metriche sono:

B8. Organico – Caratteristiche generali

In questa sezione, l’impresa pubblica informazioni riguardanti i propri dipendenti: il loro numero totale, la loro ripartizione per tipologia di contratto di lavoro (a tempo determinato e indeterminato), per genere, per provenienza geografica (se l’impresa opera in diversi Paesi).

In caso l’impresa impieghi un numero di dipendenti superiore a 50, dovrà altresì comunicare il tasso di turnover relativo al periodo di rendicontazione.

B9. Organico – Salute e sicurezza

L’impresa comunica il numero e il tasso degli infortuni sul lavoro registrabili, occorsi ai propri dipendenti ed il numero di eventuali decessi dovuti a infortuni sul lavoro e malattie professionali.

B10. Organico – Retribuzione, contrattazione collettiva e formazione

In questa informativa, l’impresa comunica:

  • a) se i dipendenti percepiscono un salario pari o superiore a quello minimo, determinato dalla legge del Paese o dalla contrattazione collettiva;
  • b) il divario percentuale nella retribuzione tra i dipendenti di sesso femminile e quelli di sesso maschile (questa informativa può essere omessa quando il suo organico è inferiore a 150 dipendenti);
  • c) la percentuale dei dipendenti coperti da accordi di contrattazione collettiva;
  • d) il numero medio di ore di formazione annue per dipendente suddiviso per genere.

METRICHE DI GOVERNANCE

La informativa richiede l’indicazione del numero di condanne ricevute e sanzioni comminate per violazioni delle normative anticorruzione e anticoncussione.

Le relative metriche sono:

B11. Condanne e multe per corruzione e concussione

In caso di condanne e sanzioni comminate, nel periodo di riferimento, per violazione delle leggi anticorruzione e anti-concussione, l’impresa ne comunica il numero e gli importi.

Il Modulo Completo

Il Modulo Comprehensive è stato pensato allo scopo di consentire all’impresa di rispondere, in modo esaustivo, alle esigenze informative dei propri partner commerciali, come investitori, banche e clienti, oltre a quelle incluse nel Modulo Base.

Le informative di questo modulo riflettono gli obblighi di informativa comunitari che tali soggetti sono tenuti ad assolvere oltre che fornire le informazioni necessarie ai partner commerciali per valutare il profilo di rischio di sostenibilità dell’impresa.

Informazioni Generali

Queste informative si aggiungono a quelle del Modulo Base che devono comunque essere rendicontate e riguardano specifiche ulteriori in merito all’attività aziendale, alla strategia, alle iniziative sostenibili intraprese e/o da intraprendere in futuro.

Nel dettaglio, le metriche aggiuntive sono:
C1 – Strategia: modello di business, e iniziative legate alla sostenibilità
In questo modulo l’impresa rendiconta gli elementi chiave della propria strategia e del proprio modello di business.

In particolare, integra le informative già richieste dal modulo Base, inserendo:

  • a) una descrizione di gruppi significativi di prodotti e/o servizi offerti;
  • b) una descrizione dei mercati significativi in cui opera l’impresa (B2B, commercio all’ingrosso, al dettaglio, Paesi);
  • c) una descrizione dei principali rapporti commerciali (fornitori chiave, canali di distribuzione dei clienti e consumatori);
  • d) se applicabile, una descrizione degli elementi chiave della strategia dell’impresa che riguardano o influenzano questioni di sostenibilità.

C2. Descrizione delle pratiche, delle politiche e delle iniziative future per la transizione verso un’economia più sostenibile

Se l’impresa ha già segnalato, nell’informativa B2, l’esistenza di pratiche specifiche, politiche, o iniziative future per la transizione verso un’economia più sostenibile, deve descriverle brevemente, indicando, se del caso, la sua funzione più elevata responsabile della loro attuazione.

METRICHE AMBIENTALI

Questa sezione aggiuntiva contiene informazioni specifiche riguardo agli eventuali obiettivi di riduzione dei gas serra e di transizione climatica prefissati, nonché sui rischi climatici e sui piani di transizione messi in atto per contrastarli.

Le relative metriche sono:

C3. Obiettivi di riduzione dei gas serra e transizione climatica

In questa sezione, l’impresa comunica:

  • gli obiettivi di riduzione delle emissioni di GHG, Scope 1 e Scope 2 che si è prefissata (integrandoli con quelli per le emissioni significative di Scope 3, se prefissati);
  • qualora l’impresa operi in settori ad alto impatto climatico ed abbia adottato un piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici, può fornire informazioni al riguardo, inclusa una spiegazione di come stia contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra;
  • nel caso di cui sopra, nel caso l’impresa non abbia un piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici, essa deve indicare se e, in caso affermativo, quando, adotterà tale piano di transizione.

C4. Rischi climatici

Se l’impresa ha individuato rischi fisici e/o di transizione legati al clima, che possano creare rischi climatici per l’impresa, essa deve descriverli brevemente, specificando come ha valutato l’esposizione e la sensibilità delle sue attività, dei suoi asset e della sua catena del valore a tali rischi, gli orizzonti temporali identificati e le azioni di adattamento intraprese.

In aggiunta a tale informativa, potrà specificare i potenziali effetti negativi che tali
rischi possono generare sulle proprie performance finanziarie e/o operazioni commerciali, nel breve, medio e lungo termine, indicando come valuta il grado di tali rischi (alto, medio, basso).

METRICHE SOCIALI

In questa sezione vengono rendicontate ulteriori specifiche sulla forza lavoro dell’impresa e sulle politiche adottate a tutela dei diritti umani.

Le relative metriche sono:

C5 – Caratteristiche aggiuntive (generali) della forza lavoro

Se l’impresa impiega più di 50 dipendenti, può rendere noto il rapporto tra donne e uomini a livello dirigenziale (per il periodo di rendicontazione), il numero dei lavoratori autonomi che lavorano esclusivamente per l’impresa, nonché di quelli temporaneamente forniti da agenzie per il lavoro interinale.

C6 – Ulteriori informazioni sulla forza lavoro – Politiche e processi sui diritti umani

In questa sezione, l’impresa comunica se si è dotata di un codice di condotta o di politiche per i diritti umani in relazione alla propria forza lavoro ed, in caso affermativo, se queste comprendono il lavoro minorile, il lavoro forzato, la tratta di esseri umani, la discriminazione, la prevenzione degli incidenti o altro.
L’impresa specifica, altresì, se dispone di un meccanismo di gestione dei reclami per la propria forza lavoro.

C7 – Incidenti gravi e negativi sui diritti umani

L’impresa dovrà rendicontare eventuali incidenti occorsi alla propria forza lavoro relativi a lavoro minorile, lavoro forzato, tratta di esseri umani, discriminazione o
altro.
In caso di presenza di tali incidenti, potranno essere descritte le intrapreso per affrontarli, specificando, altresì, se fosse a conoscenza di eventuali incidenti (specificandoli) che hanno coinvolto lavoratori nella catena del valore, comunità interessate, consumatori e utenti finali.

METRICHE DI GOVERNANCE

In questa sezione, si richiedono informative specifiche in merito alla provenienza, da alcuni particolari settori, dei ricavi delle attività aziendali ed all’indice di diversità di genere nell’organo di governo.
Le relative metriche supplettive sono:

C8. Ricavi in alcuni settori ed esclusione dai benchmark di riferimento dell’UE

L’impresa deve includere una dichiarazione che indichi se è attiva in uno o più dei seguenti settori, indicando i relativi ricavi:

  • a) armi controverse come mine antiuomo, munizioni a grappolo, armi chimiche e armi biologiche;
  • b) coltivazione e produzione di tabacco;
  • c) settore dei combustibili fossili (carbone, petrolio e gas), specificando se l’impresa produce ricavi dall’esplorazione, dall’estrazione, dalla produzione, dalla lavorazione, dallo stoccaggio, dalla raffinazione o dalla distribuzione, compresi il trasporto, lo stoccaggio e il commercio, di combustibili fossili come definiti all’articolo 2, punto (62), del regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio), compresa una disaggregazione dei ricavi derivanti dal carbone, dal petrolio e dal gas);
  • d) produzione di sostanze chimiche, in quanto le sue attività rientrano nella divisione 20.2 dell’allegato I del Regolamento (CE) n 1893/20062.

C9. Indice di diversità di genere negli organi di governance

Se l’impresa ha un organo di governance, deve indicare il relativo indice di diversità di genere.

Implementazione del VSME

Il processo di implementazione del VSME prevede:

  • selezione del modulo appropriato in base alle capacità e alle esigenze dell’impresa;
  • raccolta e l’elaborazione dei dati rilevanti per le informative richieste;
  • preparazione del report di sostenibilità utilizzando il linguaggio semplificato e le strutture fornite dal VSME.

Pro e contro del modello

L’applicazione del VSME presenta punti di forza e complessità:

Punti di forza

  • Linguaggio semplificato: il VSME utilizza un linguaggio semplificato, specialmente nel Modulo Base, mantenendo comunque la coerenza con gli standard LSME.
  • Approccio modulare: la struttura modulare permette alle PMI di adottare gradualmente pratiche di rendicontazione più sofisticate.
  • Eliminazione dell’analisi di materialità: Tutte le informative richieste dai due moduli sono ritenute rilevanti qualora applicabili alla realtà aziendale.
  • L’appendice dello standard riporta un elenco di potenziali tematiche di sostenibilità dal quale l’azienda potrà individuare ulteriori informative da fornire.
  • Allineamento con le richieste dei partner commerciali: il VSME è progettato per rispondere alle esigenze informative dei partner commerciali, riducendo il carico di richieste multiple e non coordinate.

Complessità

  • Variabilità settoriale: il VSME è uno standard agnostico rispetto ai settori di attività delle aziende che lo utilizzano, circostanza che potrebbe limitare la sua capacità di catturare aspetti specifici di sostenibilità attinenti al settore;
  • Equilibrio tra semplificazione e completezza: il VSME nella sua versione definitiva ha semplificato notevolmente le informazioni da fornire, motivo per cui il reporting potrebbe non coprire tutti gli aspetti necessari per una valutazione completa della sostenibilità di un’impresa;
  • Adattamento alle diverse dimensioni aziendali: nonostante l’approccio modulare, le micro-imprese potrebbero ancora trovare difficoltà nell’implementazione, anche del Modulo Base.

Suggerimenti per l’utilizzo efficace del VSME

Per le imprese

  • Approccio graduale: iniziare con il Modulo Base e progredire verso il Modulo Completo man mano che si sviluppano le capacità di reporting;
  • Formazione interna: investire nella formazione del personale sulle tematiche di sostenibilità e sulle metodologie di reporting;
  • Integrazione nei processi aziendali: incorporare la raccolta dei dati di sostenibilità nei processi aziendali esistenti per facilitare il reporting;
  • Consulente esterno: selezionare un consulente esperto che possa accompagnare la PMI nel tempo e con cui creare un team di lavoro congiunto fra consulente e risorse interne della PMI.

Per i partner commerciali e gli stakeholder

  • Accettazione dello standard: promuovere l’accettazione del VSME come standard di riferimento per la raccolta dati dalle PMI;
  • Supporto alle PMI: offrire assistenza e risorse alle PMI nella loro catena del valore per l’implementazione del VSME;
  • Feedback costruttivo: partecipare attivamente al processo di consultazione pubblica e ai workshop organizzati dall’EFRAG per migliorare continuamente lo standard.

Conclusioni

Il VSME rappresenta un importante passo avanti nella standardizzazione e semplificazione del reporting di sostenibilità per le PMI non quotate.

Nonostante le sfide nella sua implementazione, il modello offre un framework graduale, flessibile e accessibile che può significativamente migliorare la trasparenza, la gestione della sostenibilità nelle PMI e la relazione con i partner commerciali.

Il successo a lungo termine del VSME dipenderà dalla sua ampia adozione da parte delle PMI e dal suo riconoscimento da parte dei partner commerciali e degli stakeholder come uno standard credibile e utile.



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