Negli anni ‘90 dello scorso secolo si affermò una parola sincopata che esprimeva la sfida del quel periodo: glocal risultato della fusione delle parole global e local. La frase che la incorniciava era: think global act local.
In una fase in cui la guerra ucraina ha scatenato una serie di processi che stanno riducendo significativamente la globalizzazione ha ancora senso parlare di glocal?
Ha ancora senso cercare di orientare le microazioni che tutti noi mettiamo in opera quotidianamente a livello locale a schemi di riferimento globale?
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