1. BCE conferma le pressioni inflazionistiche: ‘questa inflazione non ci piace’ ma ‘non c’è alcuna spirale salari-prezzi’.
In attesa del meeting monetario BCE del 15 giugno, seppure le ultime settimane rivelassero un contesto di mercato meno grave in termini di rischio derivante da episodi di stress nel settore bancario, era sentore comune che in tema di banche europee: ‘no news’ equivalesse a ‘good news’.
Lagarde avrebbe forse fronteggiato uno scenario macroeconomico meno minaccioso per BCE in termini di rischio sistemico e di conseguenza avrebbe potuto sentirsi meno limitata:
sul valore assoluto del tasso terminale; sull’intervallo temporale entro il quale i tassi potessero permanere ai massimi, prima di un eventuale cambio di direzione.Gli esperti attendevano che nello Statement la strategia di comunicazione BCE si uniformasse al solito mood ‘data dependent meeting by meeting’.
Continua a leggere