di Matteo CORBO
Cosa contiene l’aria che respiriamo per le vie delle nostre città?
Quale porzione delle tasse è destinata alla ricerca scientifica e quale invece alla manutenzione stradale?
In quale area del nostro paese è più alto il tasso occupazionale e quale zona della nostra città è più densamente popolata?
Oggi possiamo darci una risposta grazie al fenomeno Open Data che, insieme alla rivoluzione digitale, oltre a rendere possibile una diffusione più immediata e semplice del sapere e delle informazioni detenute dalla PA, le ha rese anche più facilmente reperibili, archiviabili e combinabili tra loro.
Il valore del dato aperto non è limitato alla sua utilizzabilità in quanto tale, ma deriva dalla possibilità di essere combinato, armonizzato e mescolato ad altri dati, creando così nuove informazioni e, quindi, nuova conoscenza.
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