di Ivo INVERNIZZI
1. BCE deve ‘correre ai ripari’ dall’effetto contagio, stabilità dei prezzi o stabilità finanziaria?
Prima del meeting monetario BCE del 16 marzo e purtroppo del tristemente celebre crack delle banche regionali americane Silicon Valley Bank e Signature Bank e dello stato di emergenza di Credit Suisse che avevano stravolto i mercati, diffondendo i timori di un contagio e crisi finanziaria, la presidentessa BCE Lagarde aveva ribadito l’impegno del Governing Council di attenersi alla dipendenza dai dati economici in uscita da marzo.
Il governatore della Banca di Francia Villeroy de Galhau aveva dichiarato che il Governing Council sarebbe stato “costretto ad aumentare i tassi ad ogni meeting da qui a settembre” ripetendo che i tassi sono stati “troppo volatili” e suggerendo un’apertura a ulteriori rialzi in estate.
Il vero problema era che, con la crisi di liquidità di SVB (venerdì 9 marzo) e le difficoltà di Credit Suisse connesse a presunte ‘debolezze nel reporting’ (martedì 14 marzo) la volatilità dei mercati era aumentata esponenzialmente nei tre giorni antecedenti il meeting.
Passiamo in rapida rassegna la fotografia di alcune variabili ‘macro’ – ante crisi bancaria – osservate alla fine di febbraio 2023.
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