Il tema dell’identificazione a distanza è legato alle tecnologie di identità digitale presenti e future, a come le stesse tecnologie vengono utilizzate per effettuare il riconoscimento dei clienti ed ai rischi di frode che devono contrastare.
L’occasione ci viene offerta dal recente rapporto dell’ENISA(1), ossia l’Agenzia dell’Unione Europea per la sicurezza informatica, che si concentra sulla necessità di verificare in modo efficace l’identità di un cliente da remoto sulla scia dei cambiamenti generati dallo scoppio della pandemia da COVID-19. A causa delle circostanze straordinarie a cui la diffusione del virus ha costretto il mondo intero, si sono moltiplicate le segnalazioni di frode da parte di truffatori che mirano a trarre profitto dall’identificazione non in presenza, aggirando i sistemi di riconoscimento facciale.
Per tale ragione, il rapporto analizza le principali tipologie di attacco in tale ambito così come le contromisure che possono essere implementate per farvi fronte.