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Christine-Lagarde

Lagarde: il dilemma tra azione e comunicazione e l’approccio olistico BCE

11 marzo 2021

di Ivo INVERNIZZI

Parola d’ordine: preservare ‘condizioni finanziarie favorevoli’

La riunione BCE dell’11 marzo si preannunciava come un altro ‘non-event’ che avrebbe lasciato il mercato in uno stato interrogativo. In tal senso, i mercati attendevano che Lagarde chiarisse la view BCE riguardo alla evidente crescita nei rendimenti dei titoli di Stato che si era registrata nella seconda parte di febbraio.

In particolare, gli investitori si domandavano in che misura tali rialzi fossero coerenti al leit motiv BCE della preservazione di condizioni finanziarie favorevoli, pur nella ragionevole constatazione che, in questi frangenti di pandemia, il mercato si era mosso evidenziando un disallineamento rispetto ai fondamentali economici del vecchio continente.

Gli occhi degli investitori istituzionali erano puntati sulle nuove proiezioni macroeconomiche BCE di marzo. Una buona parte della comunità di analisti attendeva che tali proiezioni avrebbero palesato un quadro di crescita sostanzialmente invariato rispetto a dicembre 2020, pur nella ragionevole ipotesi che il percorso dell’inflazione fosse più accentuato, fenomeno questo prevalentemente dovuto all’atteso aumento dei prezzi dell’energia.

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Supply chain Due diligence

La due diligence della supply chain tra Compliance, gestione del rischio, obblighi e facoltatività

10 marzo 2021

di Marco AVANZI

Un tema di rilievo all’interno delle organizzazioni aziendali riguarda il controllo e monitoraggio della propria supply chain e delle proprie terze parti all’interno degli assetti di gestione del rischio aziendale.

Posto come i rischi per un’entità aziendale possano derivare da fonti interne ma, altresì, da fonti esterne, nel momento in cui un business specifico dipenda o comunque veda parte delle proprie attività condivise con terzi, questi terzi devono essere oggetto di attenzione e di assorbimento all’interno della valutazione e gestione dei rischi. A sua volta, la maggiore presenza di soggetti esterni o la maggior dipendenza del proprio business da questi comporta, proporzionalmente, una maggior attenzione.

Osservando gli sviluppi a livello normativo nazionale ma soprattutto comunitario, emerge la necessità di considerare le valutazioni del rischio di business partner con approcci sempre più olistici e comprensivi di plurime tematiche.

Questa necessità soddisfa, in prima battuta le esigenze di mitigazione di singoli e specifici rischi ma, altresì, prospettive di efficienza aziendale tendenti ad eliminare valutazioni plurime e ridondanti nei processi e considerazioni trasversali dei rischi.

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PMI covid ripresa

PMI in tempo di pandemia: tra resilienza e ripresa economica

8 marzo 2021

di Ermelindo LUNGARO

Tutte le organizzazioni pubbliche e private stanno ormai vivendo da oltre un anno un periodo straordinario caratterizzato dall’emergenza pandemica da Covid-19.

In particolare, le PMI da una parte sono costrette a riorganizzarsi e a rivedere le loro procedure interne per fronteggiare i nuovi rischi (sanitari e non) e dall’altra devono garantire la continuità del loro business in un periodo caratterizzato dalla peggior crisi economica dal secondo dopoguerra.

Il Covid 19, come chiarito da Confindustria nel documento “La responsabilità amministrativa degli enti ai tempi del COVID-19 – prime indicazioni operative”(1), ha infatti generato/amplificato alcuni potenziali profili di rischio sanitario indiretto e diretto.

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Il Caso Mueller

Dal caso Mueller alle tecniche di fraud prevention applicabili

5 marzo 2021

di Antonio ROSSI

Il caso Mueller rappresenta uno dei casi di frode più emblematici in termini di “opportunità” fornite al frodatore da parte dell’organizzazione frodata. In particolare, la mancanza/carenza di adeguati presidi di controllo interni, oltre ad aver favorito la condotta fraudolenta, ha garantito, che la stessa si perpetrasse nel tempo.

Pertanto, muovendo dal case study sopracitato, risulta fondamentale, al fine di mitigare il rischio di frode, che le organizzazioni pongano in essere delle attività di monitoraggio e controllo efficaci.

IL CASO

Tra il 2003 e il 2007, Nathan J Mueller – Accounting Manager di una primaria società finanziaria americana (di seguito, “la Società”) – si occupava, tra le altre, di effettuare talune registrazioni contabili e di autorizzare l’emissione di assegni maggiori di USD 250 mila e, grazie al suo ruolo, è riuscito a mettere in atto ben due schemi fraudolenti finalizzati all’appropriazione indebita, da parte dello stesso, di disponibilità liquide aziendali pari a complessivi USD 8,5 milioni.

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GDPR ricerca sanitaria

L’EDPB interviene nuovamente sull’applicazione del GDPR nell’attività di ricerca sanitaria

3 marzo 2021

di Michela BARBAROSSA

La ricerca scientifica ed in particolare quella dedicata alla sperimentazione sanitaria si conferma essere la tematica più rilevante nel contesto europeo, tanto che la Commissione Europea ha chiesto e ottenuto un nuovo intervento(1) dal Comitato Europeo per la Protezione dei dati personali (EDPB) volto a chiarire le numerose tematiche legate alla protezione dei dati personali.

Come noto il Comitato Europeo è già intervenuto sul tema della ricerca sanitaria con parere 3/2019 relativo alle FAQ sull’interazione tra il regolamento sulla sperimentazione clinica (CTR) e il Regolamento Generale sulla protezione dei dati personali (GDPR)(2) e con le linee guida per chiarire i primi dubbi legati all’applicazione del GDPR nell’ambito della ricerca sanitaria legata alla lotta contro il SARS-CoV-2(3); inoltre è intervenuto su numerose tematiche rilevanti nel contesto della ricerca sanitaria, come ad esempio sulle condizioni di validità del consenso.

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Sicurezza sul lavoro

L’evoluzione giurisprudenziale in ambito di sicurezza sul lavoro

1 marzo 2021

di Cipriano FICEDOLO

Il punto di svolta in tema di responsabilità degli enti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro si è avuta con la famosa ed oramai arcinota sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione sul caso ThyssenKrupp la n. 38343/2014(1), con la quale è stato stabilito come debbano essere intesi i requisiti di interesse e vantaggio in riferimento ai delitti colposi di cui all’art. 25-septies, d.lgs. n. 231 del 2001(1).

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Denaro Illecito Economia

L’immissione di denaro di provenienza illecita nell’economia reale

24 febbraio 2021

di Emmanuele DI FENZA

Reputo che l’immissione del denaro di provenienza illecita nell’economia reale risponda a tre distinte esigenze criminali: il profitto, il lavaggio del denaro sporco e l’interferenza nei mercati e nelle organizzazioni.

Per quanto ovvio ogni singola attività criminale può essere ricondotta ad una, a due o a tutte e tre finalità.

In ogni caso la costante è data dalla totale assenza di trasparenza.

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Infortuni sul lavoro

Infortuni e Lesioni Personali. Gli infortuni derivanti da Covid-19

22 febbraio 2021

di Cipriano FICEDOLO

L’infortunio sul lavoro

Per infortunio sul lavoro si intende ogni lesione originata, in occasione di lavoro, da causa violenta che determini la morte della persona o, ne menomi parzialmente o totalmente la capacità lavorativa.

Gli elementi integranti l’infortunio sul lavoro sono:

la lesione; la causa violenta; l’occasione di lavoro.

Il concetto di “occasione di lavoro” richiede che vi sia un nesso causale tra il lavoro e il verificarsi dei rischi cui può conseguire l’infortunio. Il rischio considerato è quello specifico, determinato dalla ragione stessa del lavoro.

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Startupper in azienda

Si può essere imprenditori fra le mura aziendali

19 febbraio 2021

di Roberto BATTAGLIA

Le organizzazioni sono ricche di persone con capacità imprenditoriali inespresse che non sempre trovano le condizioni adatte per rivelare pienamente il loro potenziale.

Ciò è dovuto, da un lato al fatto che le imprese conoscono solo una parte di questo che potremmo definire un tesoro nascosto, dall’altro allo “stile della casa” che spesso non consente di far emergere pienamente queste qualità.

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231 etica

D.Lgs 231/01 – Una scelta etica che conviene all’Impresa

17 febbraio 2021

di Florinda SCICOLONE

Nel giugno 2001 entrava in vigore in Italia il D.Lgs 231.

Dall’entrata in vigore ad oggi sono stati dedicati fiumi d’inchiostro all’analisi giuridica della normativa de qua.

Dopo vent’anni, con certezza si può affermare che l’introduzione del D.Lgs 231/01 ha permesso una rivoluzione copernicana in tema di etica e legalità d’impresa, segnando profondamente un passo di svolta storico prima nell’ordinamento giuridico italiano e poi dentro la corporate governance.

Dal momento che tale disposizione normativa ha previsto l’introduzione del principio giuridico “societas puniri potest”, annullando, quindi, il principio che fino a quel momento vigeva in Italia: “societas delinquere non potest”.

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