di Costanza MATTEUZZI
“Lavori Preparatori al Secondo Protocollo Addizionale della Convenzione di Budapest: il Regolamento 2016/679 ed il Regolamento 2019/881”(1)
La capillarità dell’Internet of Things e l’esistenza di circa tre miliardi di utenti che hanno accesso a Internet fanno sì che scambi e azioni avvengano in maniera semplice e veloce. Attraverso tale meccanismo si sviluppano numerose declinazioni, talune di carattere psicologico – si pensi agli aspetti indagati nel progetto “Hacker’s Profiling Project”, già nel 2003, in ambito UNICRI, oppure alla web reputation e ai comportamenti online degli adolescenti, così come fotografati da ricerche accademiche, tra il 2016 e il 2018, in alcune Regioni italiane – altre afferenti all’informatica, ma anche al diritto.
Rispetto a quest’ultimo, in particolare, va precisato che alla rapidità dei sistemi informatici corrisponde una difficoltà seria e tangibile che gli operatori del diritto molto spesso riscontrano: