All’incirca a fine gennaio 2018, Chris Larsen, con un patrimonio di 59 miliardi di dollari, era il quinto uomo più ricco del mondo. Chris Larsen possiede 5,19 miliardi di ripple e il 17% delle azioni dell’omonima società di cui è presidente e, insieme a Jed McCaleb, cofondatore. Il quattro gennaio scorso, la valuta ripple (XRP) ha raggiunto il massimo storico svettando a 3,84 dollari; da quel giorno il valore della quotazione è crollato e oggi per comprare un ripple basta meno di un dollaro. Se però negli ultimi due mesi ripple ha perso circa i tre quarti del valore, l’arretramento, seppure consistente, è ben poca cosa rispetto alla prestazione record che dall’inizio 2017 aveva portato la quotazione del coin da 0,006 ai 3,84 dollari del picco massimo raggiunto a inizio gennaio scorso. Ora Chris Larsen non figura più tra i primissimi paperoni del mondo ma possiede pur sempre un patrimonio da fare invidia e la sua ricchezza è originata unicamente da una criptovaluta da lui stesso creata e immessa sul mercato. Ripple è una valuta digitale ed è la terza per capitalizzazione di mercato dopo bitcoin ed ethereum.
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FINANCIAL BENCHMARK REGULATION E TASSI INTERBANCARI
FINANCIAL BENCHMARK REGULATION E TASSI INTERBANCARI – parte prima
La European Financial Benchmark Regulation
Il regolamento UE 2016/1011, noto come Financial Benchmarks Regulation (BMR) già efficace dal 1° gennaio 2018, ha introdotto uno schema comunitario volto ad assicurare l’accuratezza e l’integrità degli indicatori finanziari utilizzati come benchmarks al fine di determinare sia il valore di uno strumento finanziario (titoli, contratti di money market, strumenti derivati), sia il valore di un contratto di finanziamento (mutui, leasing, aperture di credito), o la performance di fondi d’investimento domiciliati nell’Unione Europea come OICVM, OICR e Fondi di Investimento Alternativi. Il legislatore europeo evidenzia due requisiti di un indicatore di riferimento: un requisito oggettivo rappresentato dal benchmark stesso e dai suoi elementi costitutivi e un requisito soggettivo, riguardante i doveri istituzionali degli attori coinvolti nel processo di definizione, gestione e utilizzo del benchmark.
La portata storica di questo regolamento europeo è da ricondursi all’esigenza di chiarezza e “legalità” originata dagli abusi da manipolazione del tasso LIBOR, perpetrati su questo benchmark da importanti player di mercato nel 2012.
Per evitare il ripetersi di queste irregolarità, il legislatore europeo ha posto particolare enfasi sull’affidabilità degli indicatori e sulle regole comportamentali proposte agli attori di mercato, principi questi già introdotti nel 2014 nella Market Abuse Directive (MAD), focalizzata sul tema delle manipolazioni.
Antiriciclaggio: V Direttiva AML
ANTIRICICLAGGIO V DIRETTIVA AML. MODIFICA DELLA DIRETTIVA UE 2015/849
Il 14 maggio 2018 il Consiglio europeo ha adottato una direttiva che rafforza le norme UE destinate a prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. La sua adozione fa seguito ad un accordo raggiunto con il Parlamento europeo nel dicembre 2017. Il Parlamento ha approvato il testo concordato il 19 aprile 2018.
Lo scopo è quello di tagliare i mezzi finanziari dei criminali senza ostacolare il normale funzionamento dei sistemi di pagamento. La direttiva, che modifica la direttiva 2015/849, è parte di un piano d’azione in risposta agli attacchi terroristici del 2015 e del 2016 a Parigi e Bruxelles, nonché alle fughe di notizie provenienti dai “Panama Papers”.
Video-Intervista con il Dr. Giuseppe Nucci: Le sfide delle amministrazioni pubbliche – ultima parte
Redazione
Gdpr: chi è responsabile di cosa: chiariamo i dubbi
Intervento di Franco Pizzetti, professore ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Torino, già presidente dell’Autorità Garante per la Privacy dal 2005 al 2012
Gdpr, chi è responsabile di cosa: chiariamo i dubbi diffusi tra le aziende.
Nel Gdpr il titolare resta uno e uno solo e tutti i trattamenti fanno sempre capo a lui e alla responsabilità che su di lui grava. Si pone quindi il problema di chiarire con precisione il rapporto che sussiste tra chi opera come titolare e chi come responsabile. Ecco cosa c’è da sapere.
Il concetto di accountability è il centro del nuovo Regolamento europeo relativo alla protezione dati personali (GDPR).
Tutta la nuova normativa si basa sulla responsabilità del titolare del trattamento “di mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire, ed essere in grado di mostrare, che il trattamento è effettuato conformemente al regolamento” (art.24 paragrafo 1).
Inoltre a rafforzare il ruolo centrale del titolare e della sua responsabilità relativamente alle misure tecniche e organizzative adottate lo stesso art. 24, al paragrafo 2, specifica che “dette misure sono riesaminate e aggiornate qualora necessario”.
Financial Stability Board: Il rischio sistemico della cattiva condotta
Il Financial Stability Board – FSB – ha pubblicato nei giorni scorsi il documento Strengthening Governance Frameworks to Mitigate Misconduct Risk contenente gli strumenti utilizzabili – da parte di aziende e autorità di vigilanza – per affrontare e ridurre cause e conseguenze della cattiva condotta nel settore finanziario.
L’FSB ribadisce il ruolo primario della fiducia, fattore essenziale per il buon funzionamento del sistema bancario e finanziario e per assicurare l’allocazione dei capitali all’economia reale. La cattiva condotta nel settore finanziario indebolisce la fiducia e, pertanto, la possibilità dell’economia reale di attrarre capitali; con un effetto a cascata, questa, può determinare inevitabili rischi sistemici.
L’impatto della cattiva condotta del dipendente danneggia l’azienda e la sua reputazione e si estende all’intero settore finanziario e all’economia minandone la fiducia da parte dei consumatori e operatori finanziari. Le multe e le sanzioni costituiscono efficaci deterrenti alla cattiva condotta ma l’efficienza è data dall’azione preventiva sulla governance societaria.
Si stima che a partire dalla crisi finanziaria 2007-2008 le multe e le spese legali per cattiva condotta a carico delle banche globali sono stati più di USD 320 miliardi che avrebbero potuto essere impiegati in prestiti a famiglie e imprese per un totale di circa USD 5.000 miliardi.
Video-Intervista con il Dr. Giuseppe Nucci: Le sfide delle amministrazioni pubbliche – seconda parte
Redazione
Lo straordinario potere del burocrate regolatore
Il termine “burocrazia” deriva della fusione di due vocaboli, il primo “bureau” di origine francese, che vuol dire “ufficio” e il secondo “kratos”, di origine greca, che vuol dire “potere”. Anche se il termine viene coniato intorno al XVIII secolo, non si tratta di un fenomeno moderno. Abbiamo esempi di burocrazie, cioè di funzionari al servizio del sovrano, nell’antico Egitto, nell’Impero cinese, in Persia, in India e nel più vicino Impero romano. Essa nasce dall’esigenza, avvertita dal sovrano, di potere contare su di un apparato che fosse in grado di amministrare, garantendo unitarietà di azione, anche là dove il sovrano non riusciva ad arrivare in modo diretto. Continua a leggere
Video-Intervista con il Dr. Giuseppe Nucci: Le sfide delle amministrazioni pubbliche
Redazione
Depositi Bancari, Wallet e Criptomonete
“Sicuro come in banca”: è una frase che si soleva dire quando il denaro risparmiato e depositato in un’azienda di credito non destava nessuna preoccupazione di disponibilità e di rientro. E in effetti, dagli anni successivi al secondo dopoguerra, in Italia ma anche negli altri paesi più industrializzati, non c’è stata notizia che un risparmiatore avesse perso il proprio denaro depositato in banca. Sicuramente la protezione attuata attraverso il fondo di garanzia che, di fatto, esclude i depositi fino a centomila euro da qualsiasi rischio di perdita sia in caso di bail in e sia in caso di liquidazione coatta amministrativa, ha contribuito significativamente ad accrescere, o almeno a confermare, la fiducia dei risparmiatori nella capacità di rimborso delle banche. La recente crisi finanziaria e il fallimento di qualche azienda di credito hanno però indotto i risparmiatori a diversificare l’investimento delle somme tesoreggiate orientandole verso beni immobili, titoli azionari, beni preziosi e altro ancora.