Nei precedenti articoli ho esaminato alcune tipologie di controllo che sono utilizzate nel settore pubblico. Alcune di esse – come l’attività di internal audit e la responsabilità amministrativa da reato degli enti, ex d. lgs. n. 231/2001 – vengono praticate nel settore privato mentre altre – la valutazione della performance, ex d. lgs. n. 150/2009 – sono proprie delle amministrazioni pubbliche.
Prima di procedere a trattare ulteriormente il sistema di controllo “pubblico”, ho ritenuto utile, in questo articolo, focalizzare l’attenzione su un elemento fondamentale che condiziona il modo di concepire e di attuare i controlli nella pubblica amministrazione: la governance pubblica.
Per definire la governance in generale, una definizione molto efficace è quella di Adrian Cadbury, secondo la quale la governance corporate (e cioè la governance dell’organizzazione) è il modo in cui l’impresa è governata e controllata(1). In questo senso assume rilievo centrale il concetto di checks and balances, il cosiddetto sistema di pesi e contrappesi, che si riferisce alle procedure che mirano a ridurre il rischio della concentrazione del potere decisionale in un unico organo e che si attua definendo chiaramente le competenze spettanti a ogni soggetto e favorendo la cooperazione di tutti gli attori organizzativi nell’esercizio delle proprie funzioni.