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Redazione
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Financial Stability Board: Il rischio sistemico della cattiva condotta

11 May 2018

Il Financial Stability Board – FSB – ha pubblicato nei giorni scorsi il documento Strengthening Governance Frameworks to Mitigate Misconduct Risk contenente gli strumenti utilizzabili – da parte di aziende e autorità di vigilanza – per affrontare e ridurre cause e conseguenze della cattiva condotta nel settore finanziario.

L’FSB ribadisce il ruolo primario della fiducia, fattore essenziale per il buon funzionamento del sistema bancario e finanziario e per assicurare l’allocazione dei capitali all’economia reale. La cattiva condotta nel settore finanziario indebolisce la fiducia e, pertanto, la possibilità dell’economia reale di attrarre capitali; con un effetto a cascata, questa, può determinare inevitabili rischi sistemici.

L’impatto della cattiva condotta del dipendente danneggia l’azienda e la sua reputazione e si estende all’intero settore finanziario e all’economia minandone la fiducia da parte dei consumatori e operatori finanziari. Le multe e le sanzioni costituiscono efficaci deterrenti alla cattiva condotta ma l’efficienza è data dall’azione preventiva sulla governance societaria.

Si stima che a partire dalla crisi finanziaria 2007-2008 le multe e le spese legali per cattiva condotta a carico delle banche globali sono stati più di USD 320 miliardi che avrebbero potuto essere impiegati in prestiti a famiglie e imprese per un totale di circa USD 5.000 miliardi.

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burocrazia

Lo straordinario potere del burocrate regolatore

7 maggio 2018

di Santo FABIANO

 

Il termine “burocrazia” deriva della fusione di due vocaboli, il primo “bureau” di origine francese, che vuol dire “ufficio” e il secondo “kratos”, di origine greca, che vuol dire “potere”. Anche se il termine viene coniato intorno al XVIII secolo, non si tratta di un fenomeno moderno. Abbiamo esempi di burocrazie, cioè di funzionari al servizio del sovrano, nell’antico Egitto, nell’Impero cinese, in Persia, in India e nel più vicino Impero romano. Essa nasce dall’esigenza, avvertita dal sovrano, di potere contare su di un apparato che fosse in grado di amministrare, garantendo unitarietà di azione, anche là dove il sovrano non riusciva ad arrivare in modo diretto. Continua a leggere

criptomonete

Depositi Bancari, Wallet e Criptomonete

26 aprile 2018

di Salvatore CARRANO

“Sicuro come in banca”: è una frase che si soleva dire quando il denaro risparmiato e depositato in un’azienda di credito non destava nessuna preoccupazione di disponibilità e di rientro. E in effetti, dagli anni successivi al secondo dopoguerra, in Italia ma anche negli altri paesi più industrializzati, non c’è stata notizia che un risparmiatore avesse perso il proprio denaro depositato in banca. Sicuramente la protezione attuata attraverso il fondo di garanzia che, di fatto, esclude i depositi fino a centomila euro da qualsiasi rischio di perdita sia in caso di bail in e sia in caso di liquidazione coatta amministrativa, ha contribuito significativamente ad accrescere, o almeno a confermare, la fiducia dei risparmiatori nella capacità di rimborso delle banche. La recente crisi finanziaria e il fallimento di qualche azienda di credito hanno però indotto i risparmiatori a diversificare l’investimento delle somme tesoreggiate orientandole verso beni immobili, titoli azionari, beni preziosi e altro ancora.

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Pubblica Amministrazione

Pubblica amministrazione: governance e controlli

17 aprile 2018

di Giuseppe NUCCI

Nei precedenti articoli ho esaminato alcune tipologie di controllo che sono utilizzate nel settore pubblico. Alcune di esse – come l’attività di internal audit e la responsabilità amministrativa da reato degli enti, ex d. lgs. n. 231/2001 – vengono praticate nel settore privato mentre altre – la valutazione della performance, ex d. lgs. n. 150/2009 – sono proprie delle amministrazioni pubbliche.

Prima di procedere a trattare ulteriormente il sistema di controllo “pubblico”, ho ritenuto utile, in questo articolo, focalizzare l’attenzione su un elemento fondamentale che condiziona il modo di concepire e di attuare i controlli nella pubblica amministrazione: la governance pubblica.

Per definire la governance in generale, una definizione molto efficace è quella di Adrian Cadbury, secondo la quale la governance corporate (e cioè la governance dell’organizzazione) è il modo in cui l’impresa è governata e controllata(1). In questo senso assume rilievo centrale il concetto di checks and balances, il cosiddetto sistema di pesi e contrappesi, che si riferisce alle procedure che mirano a ridurre il rischio della concentrazione del potere decisionale in un unico organo e che si attua definendo chiaramente le competenze spettanti a ogni soggetto e favorendo la cooperazione di tutti gli attori organizzativi nell’esercizio delle proprie funzioni.

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BlockChain

Blockchain: note distintive e diverse tipologie

11 aprile 2018

di Salvatore CARRANO

Se autorità monetarie e istituzioni bancarie un po’ snobbano le valute digitali, non si può dire che la scoperta che ha permesso la prima apparizione di queste nuove monete subisca la stessa sorte. Al contrario, la blockchain sta riscontrando tantissimo interesse e curiosità non solo nell’ambito bancario e finanziario, ma i più svariati settori della società puntano a utilizzare l’innovativo sistema di validazione per rendere più efficiente e funzionale l’attività svolta.

La blockchain è un’articolata procedura informatica decentralizzata che, attraverso l’utilizzo dei database distribuiti, consente di validare una transazione, qualsiasi altra operazione di trasferimento o anche emissione di valuta digitale, senza necessariamente servirsi di un’autorità centrale che garantisca la veridicità e la correttezza dell’operazione. Continua a leggere

Redazione
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BCE: Rapporto Annuale sulle Attività di Vigilanza

01 April 2018

Il 28 marzo la BCE ha pubblicato il Rapporto Annuale sulle Attività di Vigilanza 2017 con la prefazione di Mario Draghi – Presidente della BCE – e l’intervista a Danièle Nouy – Presidente del Consiglio di Vigilanza -.

I dati evidenziano che per la prima volta tutti i gruppi bancari sottoposti a vigilanza diretta della BCE hanno un capitale regolamentare (CET1) maggiore del 10%. Le banche con un CET1 maggiore del 20% sono rimaste pressoché invariate.

Questo è dovuto anche al consolidamento che nel periodo 2008-2016 ha portato il numero delle banche dell’area Euro a diminuire del 25%. Oggi ci sono 5.073 gruppi bancari.

Per quanto riguarda i rischi, nel documento si osserva che sebbene ci siano alcuni miglioramenti la situazione è frammentata, per cui alcune banche hanno generato profitti considerevoli mentre altre non hanno ancora recuperato al redditività ante crisi. A partire dalla mappa dei rischi realizzata dal Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM) vengono analizzati quelli più rilevanti: il contesto dei bassi tassi di interesse e l’incidenza sui margini delle banche; il livello ancora elevato – soprattutto in alcuni Paesi UE – dei crediti deteriorati (NPL); le incertezze geopolitiche (elezioni nei Paesi UE, negoziato sulla Brexit e il campo internazionale); il completamento del quadro regolamentare e normativo che nel medio periodo favorisce la stabilità del settore bancario ma può portare costi e rischi di ritardati adeguamenti nel breve periodo; il repricing del rischio dei mercati finanziari a causa della sostenibilità del debito in alcuni Paesi UE.

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Redazione
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BCE: report sul settore bancario e finanziario (tutti i Paesi UE)

23 February 2018

A partire dalla crisi finanziaria, nel settore bancario dell’area Euro si è assistito ad un progressivo e significativo consolidamento. Infatti tra il 2008 e il 2016 il numero di banche nell’area Euro è diminuito del 25% (dati Banca Centrale Europea).

Su base non consolidata, il numero di istituti di credito è passato da 5.474 a fine 2015 a 5.073 a fine 2016. Su base consolidata (ossia considerando come una sola entità, più entità appartenenti allo stesso gruppo), si è passati da 2.379 (dato 2015) a 2.290 istituti di credito a fine 2016; e questo partendo da un numero originario di 2.904 nel 2008. A questo si aggiunga che solo nel 2016 sono state chiuse 6.939 filiali bancarie. Continua a leggere

trasparenza

AGCM sanziona le Big Four per il Trattato di Funzionamento Unione Europea

22 febbraio 2018

Intervento di Davide Scavuzzo, Associate presso De Berti Jacchia Franchini Forlani (d.scavuzzo@dejalex.com)

 

L’AGCM ha sanzionato le Big Four per violazioni gravi dell’articolo 101 TFUE in una gara pubblica per la fornitura di servizi di audit. Un resoconto della vicenda iniziata a marzo 2016 a partire dal quadro normativo e l’analisi del caso.

 1. Introduzione

In data 15 marzo 2016 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un’istruttoria nei confronti delle società Deloitte & Touche S.p.A. (DT), Meridiana Italia S.r.l. (Meridiana), KPMG S.p.A. (KPMG), PricewaterhouseCoopers S.p.A. (PWC), PricewaterhouseCoopers Advisory S.p.A. (PWC Advisory), Reconta Ernst&Young S.p.A. (EY) per accertare presunte infrazioni dell’articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). In data 4 agosto 2016 il procedimento è stato esteso alle società KPMG Advisory S.p.A. (KPMG Advisory), Deloitte Consulting S.r.l. (DC) ed Ernst & Young Financial Business Advisory S.p.A. (EYFBA). Le società di consulenza e revisione appartengono ai network Deloitte, KPMG, Ernst & Young e PricewaterhouseCoopers (le cosiddette “Big Four”), ad eccezione di Meridiana, che svolge prevalentemente consulenza in materia di assistenza tecnica, monitoraggio, e valutazione sulla gestione dei fondi strutturali e di coesione europea, nonché per la relativa progettazione, gestione, valutazione e rendicontazione.

Le condotte oggetto del procedimento s’inseriscono nell’ambito dei servizi di assistenza tecnica per l’utilizzo dei c.d. fondi strutturali istituiti dall’Unione europea.

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