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Formazione

Competenze: il tallone d’Achille

11 ottobre 2017

Intervento di Massimo BALDUCCI, docente alla Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze

Che cosa cela lo studio dell’Ocse sulle competenze

Il 5 ottobre è stato reso noto lo Skills Strategy Diagnostic Report Italy 2017 dell’OCSE. Per l’ennesima volta gli organismi internazionali segnalano la mancanza in Italia della necessaria attenzione al valore della competenza.

Tra le competenze di solito prese in considerazione dai vari assessments internazionali manca quella delle competenze linguistiche. Imparare le lingue nelle nostre università non solo non è una priorità ma spesso è reso praticamente impossibile. Riassumerò qui la vicenda dei lettori di lingua straniera: lo scarso peso dato alla competenza evidenzia chiaramente come il concetto di competenza sia estraneo al nostro mondo universitario.

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Governatore Visco

Sul Governatore

4 ottobre 2017

di Gerardo COPPOLADaniele CORSINI

Dalla notte dei tempi la nomina elettiva o su designazione dei cittadini a ricoprire cariche pubbliche è un tema di grande interesse e irresistibile fascino. 

Il mondo classico è ricco di esempi e aneddoti per giungere a fissare le migliori regole per scegliere ottimi governanti. Una deliziosa favola di Fedro sulle rane e il re racconta molto degli interessi in gioco e delle sollecitazioni che vengono dai sudditi quando si discute di chi sia il sovrano più gradito.

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Veneto Crisi

Banca e Industria in Veneto, ovvero perché non si impara mai dal passato

24 settembre 2017

di Gerardo COPPOLA e Daniele CORSINI

Questo è il terzo articolo che dedichiamo alle banche venete: nascita, vita e morte delle banche locali e perché ciò sia accaduto è il filo conduttore del racconto. Il Veneto assurge alla storia nazionale perché nel volgere di pochi anni le crisi e fallimenti di tante banche (non solo di quelle più note) hanno probabilmente cambiato in modo irreversibile un modello di sviluppo fondato sui distretti e sulle banche del territorio, cosa che è forse alla base del ritardo dall’uscita dalla crisi economica nella quale ancora ci dibattiamo.

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Draghi

Che cosa è veramente accaduto nelle banche del Veneto?

17 settembre 2017

di Daniele CORSINI e Gerardo COPPOLA

Nel 2010, nel volgere di pochi mesi, il Nord Est e in specie il Veneto sono al centro di forum macroeconomici di alto livello, con la presentazione di studi e ricerche di espressione istituzionale, come mai era accaduto prima.

Nel giugno di quell’anno, infatti, l’allora Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, ricevendo la laurea honoris causa al CUOA di Altavilla Vicentina (lo stesso riconoscimento era stato assegnato a Zonin nel 2005) parla del NordEst, definendolo «un’area cruciale per l’intera economia italiana, dove vi risiede quasi un quinto della popolazione, vi si produce un quarto del Pil del settore privato» ed «è da questa area che origina poco meno di un terzo delle esportazioni italiane». E soggiunge: «Ma ora il Nord Est fatica a tenere il passo, come tutta l’Italia, rispetto alle regioni più ricche d’Europa. È con queste che deve confrontarsi».

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231 controllo gestione

Il Modello di organizzazione, gestione e controllo nel sistema 231

10 settembre 2017

di Giuseppe NUCCI

Cos’è il MOGC

Negli articoli precedenti, dedicati al sistema 231, abbiamo più volte fatto cenno al MOGC.

Questo acronimo indica uno dei due elementi “strutturali” – l’altro è l’Organismo di Vigilanza – che, secondo l’art. 6, comma 1, lett. a) e b) del d. lgs. n. 231/2001, consentono all’ente di non rispondere del reato commesso dai propri dipendenti nel suo interesse o a suo vantaggio.

 

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Banche Marziani

Lettera a un marziano sul tempo e sulle banche venete

2 settembre 2017

di Daniele CORSINI e Gerardo COPPOLA

Caro Marziano, direbbe Pif, il nostro è uno strano paese perché parlano in tanti e noi spesso nelle nostre sgangherate vicende non capiamo da che parte stiamo, in sostanza se e quanto ci perdiamo o addirittura se ci guadagniamo. Come può accadere? Basta dilatare il tempo di riferimento di un’operazione e tutto magicamente si aggiusta. Vediamo di capirci meglio.

Coloro che avevano pensato che, una volta approvato, con la fiducia, il decreto di intervento pubblico sulle due banche venete, il clima arroventato sulla vicenda si sarebbe un po’ stemperato, hanno dovuto rapidamente ricredersi.

Da quel momento in poi, e in vista dell’avvio della commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario italiano, la stampa ha spostato l’attenzione sulle implicazioni istituzionali dei due dissesti, a cominciare dalle responsabilità delle autorità di controllo.

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NPL

La visione di Banca d’Italia nella gestione dei crediti deteriorati e Un’ipotesi di controllo di secondo livello in materia

16 agosto 2017

Autore: Luca Antonio Ponzio, Compliance Officer presso Hypo Alpe-Adria-Bank SpA

 

Premessa

Nell’attuale scenario storico del settore bancario in Italia, la riduzione in modo sostenibile dei non performing loans (NPL) all’interno dei bilanci bancari (d’ora in avanti definito come il “Progetto”) non potrà che essere svolta in modo graduale e con modalità appropriate e coerenti con l’interesse diffuso dei creditori delle banche, in particolar modo gli azionisti, i dipendenti/collaboratori e le economie dei territori, ossia aziende e famiglie(1).

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BCC banche credito cooperativo

Il Credito Cooperativo tra riforma e unione bancaria

23 luglio 2017

di Daniele CORSINI e Gerardo COPPOLA

Nelle ultime settimane l’impegno richiesto dal disinnesco delle crisi di Mps, delle due Venete e di Carige ha deviato l’attenzione dagli sviluppi della riforma del sistema del credito cooperativo che, per dimensione, occupa la terza posizione nella graduatoria delle banche italiane.

Nel 2016 è stata avviata infatti la riforma delle BCC, funzionale a rafforzare l’intero movimento per non mancare l’appuntamento della Unione Bancaria. L’appartenenza a un gruppo bancario cooperativo sarà condizione per ottenere l’autorizzazione a esercitare l’attività bancaria in forma di BCC.

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La riforma delle banche di credito cooperativo

15 luglio 2017

di Vincenzo Giovanni DRAGONE

La legge 8 aprile 2016, n. 49, recante la riforma del credito cooperativo, ha introdotto nel Testo unico bancario (TUB) l’istituto del “gruppo bancario cooperativo”; il quadro normativo si è completato con la disciplina di attuazione emanata da Banca d’Italia con la Circolare n. 285 del 2013, 19° aggiornamento del 2 novembre 2016.

Il modello disegnato dal legislatore prevede un gruppo composto da un intermediario bancario quale capogruppo, costituito in S.p.A. e dotato di un patrimonio netto di almeno un miliardo di euro, e dalle banche di credito cooperativo (BCC) affiliate alla capogruppo attraverso un contratto, detto “di coesione”. La disciplina in parola apre alla possibilità di più gruppi, purché sia rispettato – tra l’altro – il requisito patrimoniale richiamato.

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